Blog di Dante Paolo Ferraris

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Né micio né macho

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Non vi è mai capitato di acquistare o leggere una di quelle riviste patinate di qualche mensile italiano dedicato al benessere e alla cura del corpo maschile in cui vengono trattati temi come sessualità, salute, alimentazione, hobby, sport, gossip e argomenti pseudo culturali?
Sono letture che se prendi per il verso giusto e cioè divertendoti ti mettono ansia, con tutte quelle immagini di machismo di uomini con spalle larghe, alti, fianchi stretti, tartarughe addominali, contornate da splendide fanciulle, vestiti all'ultima moda, con auto di lusso e inseriti in ambienti glamour.
Ma l'esaltazione del modello Maschio come noi lo vediamo oggi ha avuto storicamente periodi diversi nella storia del mondo del fascino e del bello ad ogni costo.
Sopracciglia pinzettate che paiono disegnate con matite, volti efebi con barbe apparentemente incolte che danno l'idea di uno sempre giovane, sono stili molto lontani dal macho anni 70. Il macho "che non deve chiedere mai" che andava per la maggiore in quegli anni era ben rappresentato da Rico (protagonista del film Mr. Suave del Regista: Joyce Bernal del 2005); muscoloso, bello, ma soprattutto "soave". Queste le parole dette da uno dei personaggi del film per descrivere il protagonista, Rico, venticinquenne macho, con la fama di essere l'uomo più bello della città.
Rico Suave già nel nome presenta il se stesso, ovvero l'essere "soave". Un modus vivendi fatto di movenze da latin lover e sguardi magnetici. Il tutto dentro abiti che ricordano il cowboy dei Village People o un macho anni '70, accompagnato da due notevolissimi baffi arricciati, simbolo caratteristico del decennio.
Muscoloso ma non palestrato, bello, affascinante nonostante l'abbigliamento sia terribilmente kitsch, è l'immagine perfetta del macho di quegli anni.
Ieri come allora l'essere o l'apparire Macho è solo rappresentazione di una parodia, fenomeno molto diffuso. Machismo estremizzato; bisogno degli uomini, soprattutto non ancora sposati, di farsi vedere come degli incredibili tombeurs de femmes, questo ieri come oggi. Infatti, se un uomo dopo i vent'anni è ancora vergine, viene considerato uno sfigato, e di contro, se una donna non sposata non è più vergine è automaticamente considerata una poco di buono.
Nel 1977 i Village People cantano Macho Man, vera esaltazione del machismo, e nelle parole della canzone trovi l'esaltazione del machismo e del corpo maschile quale status symbol di sensualità e vigore. Le stesse parole della canzone sono un inno al machismo e nessuno meglio di loro spiega chi era il macho anni 70: "Macho, macho man - I've got to be, a macho man" (Macho, macho - Voglio essere un macho) ritornello ripetuto fino all'esasperazione.
Il corpo dell'uomo, con particolari anatomici sempre ben in mostra ma con scatti da uomini duri, viene richiamato nella canzone "Body...wanna feel my body? -Body...such a thrill my body - Body...wanna touch my body? - Body...it's too much my body - Check it out my body, body. - Don't you doubt my body, body. - talkin' bout my body, body, - check it out my body" (Corpo, voglio sentire il mio corpo, corpo, bambina, un tale brivido, il mio corpo - Corpo, voglio toccare il mio corpo, corpo, bambina, é troppo, il mio corpo - Corpo, controlla il mio corpo, corpo, bambina, non dubitare del mio corpo - Corpo, stiamo parlando del mio corpo, corpo, bambina, controlla il mio corpo) l'esposizione del corpo e l'animosità di mostrarlo alla ragazza che viene chiamata bambina, volendo così dimostrare sia sensualità ma anche protezione. E ancora "Every man wants to be a macho macho man - to have the kind of body, always in demand -Jogging in the mornings, go man go - works out in the health spa, muscles glow" (ascolta qui - Ogni uomo vuole essere un macho - Vuole avere sempre un corpo desiderabile - Corri alla mattina, vai uomo vai - Sali fino in alto sulla collina, cresci i tuoi muscoli), appello ad avere un corpo scolpito, desiderabile, da uomo vissuto.
You can best believe that, he's a macho man - ready to get down with, anyone he can (Puoi credermi - Lui é un macho - Lui é contento di umiliarti davanti a tutti quelli che conosci) e ancora "You can tell a macho, he has a funky walk - his western shirts and leather, always look so boss - Funky with his body, he's a king - call him Mister Eagle, dig his chains - You can best believe that, he's a macho man - likes to be the leader, he never dresses grand" (Puoi dire ad un macho che ha un incedere Funky - con le sue camicie western e cuoio, sembra sempre comandare - Funky col suo corpo, è un re - chiamalo Sig. Aquila, strappagli le catene - Tu capirai che lui é un macho - gli piace essere il primo, non si veste mai elegante); non solo muscoli, corpo esibito, baffoni, sguardo truce ma sensuale, protettore e conquistatore ma a anche forte che ti sottomette, padrone del suo corpo e capace di piegare la volontà altrui, anticonformista e tribale, rude e eclettico anche nel suo abbigliamento. Un uomo che non ha paura, pare essere il macho anni settanta.
Ma anche modo di vita, sensazione di libertà, di essere protagonista "Every man ought to be a macho macho man, -To live a life of freedom, machos make a stand, - Have their own life style and ideals, - Possess the strength and confidence, life's a steal, - You can best believe that he's a macho man - He's a special person in anybody's land" (Ogni uomo dovrebbe essere un macho, un uomo macho - Per vivere una vita in libertà, i machos prendono posizione - Hanno il loro proprio stile di vita e i loro ideali - Possiedi forza e fiducia, la vita è un'occasione - Tu capirai che lui é un macho - Lui é considerato il figlio prediletto di Dio in ogni paese).
Questa canzone fu un vero must per l'epoca e ancora oggi, nonostante siano passati diversi anni, ha ancora molti adepti.
Ma il machismo di oggi è molto diverso da quello dei Village People, quando anch'io guardavo con venerazione il cowboy conquistatore e sognavo di diventare un uomo rude, dai sani principi di libertà, protettore e conquistatore; beh, nel mio caso non si è avverato nessuno di questi propositi.
Oggi quel macismo è un immagine paradossale ed estremizzata e non vi può essere interazione con il machismo odierno, dove spalle larghe, altezza, fianchi stretti, nuca sono il mix che rende più attraente un fisico maschile. Un gioco di simmetria anatomica che tiene conto di diversi parametri per poter attrarre lo sguardo quali: altezza, dimensioni del torace, lunghezza delle gambe, ampiezza delle spalle, curve della massa muscolare, tonicità fisica e il cosiddetto addome a tartaruga pare siano il life motiv di vita dell'odierna mascolinità.
Ho provato ad andare in palestra anche io, non certo per portare anche io la tartaruga a spasso, ma da quando il mio quotidiano è diventato più sedentario ho smarrito nelle pieghe della mia età quel poco di tonicità fisica che avevo. Comunque ho dovuto per ora cedere, non recarmi più in palestra, dove ci sono andato per circa due settimane. Sono state parecchie le cose che mi hanno infastidito, su tutte il fatto che un personal trainer ti deve indicare lui ciò che è meglio fare e non tu che decidi ciò che ti piace fare; pazienza. La fauna trovata era veramente eterogenea, giovani virgulti intenti a costruirsi una massa muscolare maschia alla Village People ma dai lineamenti efebi. Anziani, o meglio diversamente giovani (come me), che non si arrendono all'età e vogliono dimostrare ancora qualcosa (non so che cosa!), animali da palestra che trovavi alla mattina, nella pausa pranzo, nel tardo pomeriggio o alla sera e io che mi domandavo: ma questi dormono qua? non vanno a scuola o a lavorare, non hanno una famiglia, una fidanzata? Ogni momento era utile a misurarsi il bicipite o a mettere in mostra i muscoli del torace o dell'addome, mentre io "tapino" pedalavo come Coppi alla conquista del gran premio della montagna.
Dapprima era ammirazione, poi è diventata commiserazione se tutto il loro impegno vitale era in palestra, con pasti a base di yogurt ed insalate, ore passate tra saune e centri estetici per piacere a chi? Sicuramente a se stessi e farsi ammirare dagli altri.
Macho men in declino, vince un forte narcisismo tra le persone che credono troppo in se stesse e si sentono superiori rispetto agli altri. Vanitosi ed egoisti, apparentemente adolescenti ma con l'aspetto del giovane vissuto, sono l'espressione del machismo di questo nuovo inizio secolo.
La cura della pelle, l'estetica davanti a tutto, bagni solari, creme anti età (ditemi se funzionano che ne compro un barile), creme snellenti mentre dormi (funzionassero davvero !), pastigliette che ti inducono a non mangiare o ti sostituiscono il pasto sono il quotidiano dei nuovi "bellocci". Anche la Tv aiuta a credere più nell'estetica che nella conquista della vita. Gareggi per conquistare il palmares televisivo, metti in mostra muscoletti e passi di danza, ti esprimi con il corpo anziché con la parola (talvolta è meglio) come nella trasmissione della DE FILIPPI. Addirittura anche l'acqua da bere aiuta non solo a far "plin plin" ma anche a essere belli fuori e giovani dentro, o a non invecchiare mai, ad essere più leggeri dell'aria. Dopo aver ordinato un pasto a base di insalata condito con olio d'oliva extravergine (io con l'olio da auto non ho mai condito l'insalata) vi è la "suspence" per la scelta dell'acqua. Senza parlare degli spot dei profumi per Lui, le cui tartarughe spanciate navigano ovunque, tra i faraglioni di Capri o sulle dune del deserto, dove del prodotto non vi è indizio se non la fantomatica allusione che se lo usa l'uomo tartarugato in costume, o anche senza (natiche al vento) e raggiunge determinati obbiettivi, anche tu potrai avere le stesse chance di conquista (favole 2.0).
E non parliamo di abbigliamento, io sono eclettico nel vestirmi e quindi non faccio testo. Lo sono sempre stato, fin dalle scuole elementari ero un anticonformista. Ma la mutanda dall'elastico largo che si mette bene in mostra fuori dai pantaloni, la scarpa con il tacchetto più alto per guadagnare due centimetri di altezza, quasi a voler raggiungere il cielo, il capello curato, ingelatinato con il ciuffo volutamente ribelle, la barba apparentemente incolta ma curata che ti da l'impressione del vissuto, la t-shirt attillata che pare scolpirti i muscoletti da palestra, il jeans attillato che ti disegna i glutei (spero che non disegni e stringa altro) o quelli con un cavallo tanto basso che porti il portafoglio nella tasca posteriore quasi all'altezza del ginocchio sono l'odierno standard di moda.
Eppure come ieri per il gentil sesso (e per i tempi di oggi non solo per loro) l'uomo che attrae di più è quello dall'aspetto sano, pulito e curato con forme statuarie che sono i nuovi parametri per ottenere un indice di «mascolinità» e quindi quanto un individuo possa essere o meno un partner desiderabile ai fini della "riproduzione" o semplicemente un compagno da mostrare con fierezza alle amiche come nuovo trofeo di conquista. Sembra che tutto ciò sia più importante della sua virilità.
Mentre negli anni 70 andavano di moda gli uomini baffuti e un po' villosi, oggi il maschio deve essere poco villoso, ma non troppo glabro. Già, il pelo! Il maschio villoso era il simbolo di virilità e dell'uomo rude che non deve chiedere mai, oggi non più. I sessuologi mettono una croce sul vecchio stereotipo del macho italiano, marchio di mascolinità mediterranea, retaggio di un'immagine tradizionale e non più di attuale virilità (sob!). L'uomo medio italico, non si rispecchia più nella sua immagine "villosa" e ricorre frequentemente alla depilazione. Oltre ad andare in palestra i conquistatori italiani non sopportano più i peli sotto le ascelle, e non solo! Saranno i film americani come X-Man, il Gladiatore, Rambo o interpretazioni come Edward (Robert Pattinson) in Twilight o Zac Efron in High School Musical che ci tramandano drive statuari e non importa se efebi ma importante che siano imberbi.
Mi sono divertito a fare un'indagine sulle giustificazioni adottate dai maniaci della depilazione, sia su internet che chiedendo a frequentatori di palestre che conosco; le risposte ottenute sono veramente le più fantasiose: "non sopporto i peli sotto le ascelle e mi producono fastidiosi odori di sudore, per sentirsi più puliti, per stare meglio con me stesso e con gli altri, per lavarsi più velocemente, per motivi professionali, per essere ammirato dalla mia partner, piace alla mia fidanzata". Poi ci sono i falsi professionisti di chi pratica sport (nuoto, atletica e ciclismo), come se qualche pelo ci impedisse di vincere l'olimpiade dei depilati.
Ci sono anche gli estremisti delle parti intime, del nuovo igiene personale o per non mettere in mostra disgustosi peli che escono dal costume da bagno sul bagnasciuga. Cosa dire poi di chi si è fatto depilare anche il viso (il rasoio mi crea forti irritazioni cutanee, non sopportavo di farmi la barba tutti i giorni), insomma per qualcuno addirittura chi è villoso è un "coatto", "non perfettamente pulito" o "vecchio stile" ma poi si massacrano la pelle con tatuaggi o piercing (questa è un'altra storia).
Mettiamo da parte le riviste patinate, il mio modesto parere ed il fatto che non voglio essere ne micio e ne macho, ma solo uomo. L'importante è stare bene con se stessi. Fare sport, mangiare bene ed equilibrato, vivere una vita sociale consona, divertirsi e saper ridere di se stessi. Questo è il mio modello di vita e se la tartaruga che io ho, mi stringe la vita anziché viaggiare con le zampette all'aria beh, io dico la porto bene lo stesso e ci sono affezionato.. Il mondo, la mente umana e la vita vanno godute nella loro interezza e purtroppo o per fortuna preferisco costruirmi il mio domani senza scimmiottare adoni che non mi assomiglieranno mai.