Le ginocchia sbucciate da piccoli fanno male ma i coglioni rotti da grande sono decisamente peggio, mi verrebbe da urlare. Non uso quasi mai termini scurrili ma talvolta ci vuole.
Fare un'analisi oggi della situazione sociale, lavorativa ed economica del mio bel Paese non è facile.
Da bambino riuscivo a sognare, sognavo un raggiante futuro, di poter avere tutto ciò che desideravo, una bella casa, una grande famiglia, una bella auto, dei bei vestiti, dare grandi feste nella mia casa di campagna con piscina invitando gli amici più cari. Quando mi svegliavo mi ritrovavo nel mio letto, con la mamma che mi continuava a chiamare per far colazione e facevo poi tutto di corsa per non perdere il pullman che mi conduceva a scuola, ma ero certo che il sogno così bruscamente interrotto lo avrei ritrovato ad aspettarmi la notte successiva, magari arricchito di nuovi particolari.
Se ti sbucciavi le ginocchia cadendo dalla bicicletta, trovavi la mamma a consolarti dopo aver nascosto due lacrimucce, ma alla fine tornavi in sella. Oggi non sogno più, vado a letto per dimenticare le rotture di coglioni della giornata, per incontrare Morfeo speranzoso che mi condurrà nel mondo dei sogni. Ma ciò non accade quasi mai, mi sveglio senza ricordare i sogni, riposato ma già stanco. Mi rimetto alla ricerca dei sogni perduti ma ad occhi aperti, ascolto il mio oroscopo alla radio, sapendo che intanto le prospettive buone che ti annunciano non si verificheranno mai. Ma sono un esasperato ottimista e so che quello che non trovo oggi lo troverò domani e che se i coglioni oggi sono rotti , so che una nuova rivoluzione mi aspetta e certamente sarò in prima fila.