Blog di Dante Paolo Ferraris

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Siamo tutti Pinocchio

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pinocchioSeduto sul mio trono, spesso mi trovo a pensare a piccoli fatti della vita quotidiana che mi accadono o mi circondano. Amo spesso dire che sono trasparente e che non dico mai bugie, ma una frase di una poetessa milanese come Alda Merini che dice "chi è corto di bugie non può salvarsi", mi fa riflettere anche sulle mie affermazioni, rendendomi conto che anche quella è una bugia.
Spesso le bugie vengono dette per coprire situazioni che, se riferite, potrebbero esplodere in situazioni irrimediabili. Si dice che queste bugie sono dette a fin di bene, per evitare lunghe ed interminabili discussioni che potrebbero rompere affetti ed amicizie o perché certe verità potrebbero essere scomode.
Tutti noi abbiamo detto o diciamo bugie, magari piccole o infantili, e spesso le diciamo perché vi è il timore legato al confronto, al giudizio e al conflitto; cerchiamo, attraverso la bugia, di sfuggire alle difficoltà di rapporto e alle proprie responsabilità.
Che siano mezze bugie e mezze verità, cose dette a metà, omissioni, edulcorazioni della verità, sono forme di comunicazione fatte nell'intenzione di sfuggire al dialogo o quanto meno forse per scappare dalle nostre paure o dalle reazioni dell'altro. Soprattutto si dicono quando si cerca di difendere la propria riservatezza, il proprio senso di individualità. Anziché affrontare una questione che ci vede impreparati, spesso preferiamo sottrarcene; tentiamo, con una piccola bugia, di eludere il confronto e la negoziazione cercando così una rapida scorciatoia. Altre volte la menzogna assume l'aspetto di un disegno patologico, quando si vive l'impossibilità di tradire le aspettative di qualcuno, per evitare conflitti.
La frottola, allora, pare rispondere ad un bisogno fisiologico di "prendere tempo", che personalmente leggo quale esigenza di carattere difensivo, finalizzata a proteggere parti di sé e della propria privacy.
È vero, siamo ormai tutti calati in una realtà sociale permeata da una distorta comunicazione di massa che rende tutto edulcorato e falso, un'epoca tanto complessa quanto contraddittoria, dove è difficile distinguere l'inganno o il vero dal falso. In tutto aiutati dai bombardamenti mediatici, che giornalmente subiamo dai potenti apparati di dissimulazione e falsificazione, tanto da diventare spesso anche noi mistificatori con noi stessi. Giochiamo nel confondere ciò che è, presentando ciò che non è ma che vorremmo far credere. Anche il silenzio, come i segreti, assolve spesso le stesse funzioni evolutive.
Una delle aree più segrete di questa fase concerne la sessualità e le relazioni sentimentali ma anche le nuove esperienze nel gruppo dei pari.
Ai bambini spesso si insegna che non bisogna dire bugie e che dire la verità è la miglior cosa. Ma noi adulti siamo i primi bugiardi e ci difendiamo dicendo che lo facciamo a fin di bene. Insomma siamo tutti dei piccoli Pinocchi, ma in fondo, camaleonticamente, anche noi ci adattiamo alla vita che ci circonda, ben sapendo che le bugie hanno le gambe corte e che solo un amico vero saprà comprenderle, capirle e perdonare, non facendoti pesare la tua menzogna che per quanto piccola sia, è sempre una bugia.