Blog di Dante Paolo Ferraris

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Un treno di sbuffi

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trenoStamane apro il giornale locale e trovo un nuovo elenco di tagli di linee ferroviarie, definite impropriamente minori o ancor peggio etichettate come "rami secchi".
Ciò mi rende nervoso, non solo perché le linee ferrate sono parte integrante della storia del nostro paese, ma anche perché sono state uno strumento fondamentale per creare l'unione nazionale, permettendo di unire rapidamente il nord e il sud, l'ovest e l'est della nostra neonata nazione, avendo così anche un ruolo per il sociale. Sono state il mezzo di viaggio di molti immigrati alla ricerca di miglior fortuna e sono ancora oggi il mezzo di trasporto di migliaia di lavoratori e studenti costretti al pendolarismo e vederle soppresse, sospese, tagliate e mandate in malora mi rende ancora una volta più contrariato.
E' irritante pensare che si tagliano le linee che univano piccoli centri abitati ai grandi centri di produzione, benché i pendolari fossero costretti a viaggiare su treni gelati d'inverno, con vagoni trasformati in piccoli forni d'estate e i viaggi quotidiani fossero fatti su carrozze sgangherate, sporche e maleodoranti, consentiva ad un nutrito numero di persone di recarsi al lavoro e di fare amicizie. Ogni treno o meglio ogni vagone era ormai una pagina del proprio libro della vita.
Un parco veicolare viaggiante, quello odierno, che definirei vetusto o peggio, antidiluviano, dove con la tecnica del vintage si cerca di vendere come efficienti antiche carrozze. Mistificazioni quotidiane, come nell'affermare che una sig.ra di 80 anni, dopo tanta chirurgia plastica e con l'utilizzo di tanto cerone, sia una persona nuova, piuttosto che cambiarlo.
E mentre si tagliano vecchie ma importanti linee ferroviarie, mentre si aumentano le corse dei pullman, si abbandona un pezzo di storia e peggio ancora si isolano tanti centri abitati, aumentando il disagio della popolazione, contribuendo ad aumentare l'inquinamento e soprattutto aumentando i costi di trasporto di chi deve recarsi al lavoro o a scuola per i propri studi.
Siamo un po' tutti corresponsabili di questo degrado delle ferrovie, ma lo sono ancor di più i politici che ahimè abbiamo votato. Spero non stiano favorendo le lobby del trasporto su gomma e nemmeno quelle favorevoli alla costruzione di nuove linee ad alta velocità, che servono solo a collegare i grandi centri e non le piccole comunità, ovviamente sempre gravando sulle nostre tasche.
Indipendentemente da essere pro o contro la TAV, mi chiedo solo se non valeva la pena valorizzare le vecchie linee, rendendole più efficienti e moderne, favorendo la ferrovia anziché le linee su strada asfaltata, rendere appetibile il trasporto ferroviario con servizi al pubblico, prezzi concorrenziali rispetto all'aereo e un sistema di orari e itinerari utili alla massa di persone che deve spostarsi.
Il treno ti scarica sempre in centro città, non hai problemi di ricerca parcheggio auto con relativi costi e non devi presentarti un'ora prima per fare il check-in come in aeroporto. Puoi fare nuove conoscenze, sgranchirti le gambe, leggere un libro o schiacciare un pisolino mentre il macchinista ti conduce a destinazione. Purtroppo prima abbiamo stancato il viaggiatore, con treni vecchi, aria condizionata o riscaldamento non funzionanti, servizi igienici sporchissimi o peggio inservibili, poltrone macchiate e sporche, finestrini permanentemente sporchi, odori o meglio lezzi ovunque e poca sicurezza, senza peraltro la certezza di giungere in orario a destinazione. Così il viaggiatore ha cercato altre soluzioni di viaggio, forse più scomode e costose, ma inevitabili, a scapito di un servizio essenziale, uno dei mezzi di trasporto più efficienti nel resto d'Europa ma non in Italia.
Ora chiudiamo le linee ferroviarie nel nome dell'efficienza e della modernità e cancelliamo un servizio utile ai cittadini e un pezzo di storia patria nel solo nome del profitto. Ovviamente altrui.