Blog di Dante Paolo Ferraris

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All'ombra di Napoleone (XVI parte)

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ParigiCamminare per Parigi e non guardare anche per terra è sempre un problema, non solo per i "regalini" che puoi trovare sui marciapiedi lasciati dal miglior amico dell'uomo, che provocano inevitabilmente reazioni certamente poco etiche, la colpa in questi casi è certamente dei loro padroni, ma a Parigi puoi anche trovarti di fronte un improvviso cedimento del marciapiede o della strada, soprattutto nella Parigi vecchia. Generalmente il pronto intervento della municipalità parigina riesce a limitare prontamente i danni e il pericolo. Sul nostro percorso abbiamo trovato piccole staccionate che racchiudono ampie aperture nel suolo e questo mi permette di spiegare a R&S cos'è l'Inspection Génerale des Carrières. Devo dire che i miei compagni di viaggio mi ascoltano con scarsa attenzione ma è una delle curiosità parigine che più mi appassionano.
L'Inspection Génerale des Carrières è responsabile della gestione del rischio legato alle cave antiche e alla dissoluzione del gesso nel sottosuolo di Parigi e della maggior parte dei Comuni della periferia parigina.
Tra il 1774 e il 1776 una serie di gravi incidenti vennero causati da cedimenti di vecchie cave sotterranee, sulle quali fu edificata la città. Il più importante di questi collassi avvenne il 17 dicembre 1774 in rue d'Enfer. Da allora le autorità parigine sono consapevoli dei rischi associati alla presenza di grandi spazi vuoti sotto la capitale dove venivano estratti i materiali da costruzione per l'edificazione di Parigi.
Per garantire la sicurezza delle persone il Re Luigi XVI, con una sentenza del Consiglio di Stato del 4 aprile 1777, creò il servizio dell'Inspection Génerale des Carrières, conferendogli la responsabilità per l'identificazione e la mappatura delle antiche cave, oltre a monitorare e consolidare i vuoti sul pubblico dominio.
l'Inspection Génerale des Carrières aggiorna la mappa delle antiche cave parigine che comprende 458 carte in scala 1/1000, carte geologiche 1/5000 e le banche dati relative al piano interrato (sondaggi, incidenti...) su cui mi ero documentato prima di partire per il nostro viaggio nella capitale francese, ovviamente per mia "deformazione mentale e professionale".
Uno dei miei curiosi svaghi parigini era studiare e vedere alcuni luoghi ove in passato accaddero eventi che misero a rischio la pubblica incolumità. Internet è stata una fonte importante di ricerca e documentazione per il mio curioso viaggio, ma anche la mia piccola biblioteca casalinga, soprattutto per i dati reperiti attraverso i sapeurs pompiers parisiens.
Tolta la storia dei molti incendi urbani, di cui vi evito l'elenco ma comunque per curiosità ho visitato i luoghi dove accaddero, solo le grandi alluvioni hanno segnato la storia dei disastri parigini, la più recente è importante delle quali è stata sicuramente quella del 1910.
Parigi affrontò quell'anno la più grande alluvione della sua storia. Le piogge cadute per tutto il mese di gennaio, ebbero il loro culmine nei giorni tra il 17 e il 20 e riguardarono principalmente gli affluenti della Senna, anche se per gli esperti al tempo della "Belle Epoque", la Senna non rappresentava un pericolo.
Le attività di trasporto furono paralizzate, le cantine, i piani terra delle case, dei negozi di artigiani e commercianti si allagarono, le strade franarono proprio per le cave sottostanti. La città era già dotata di servizi di elettricità e gas che furono interrotti e furono più di 200 mila i parigini direttamente danneggiati.
L'evento accadde mentre la città era impegnata in grandi progetti urbanistici, tra cui quelli della metropolitana e dell'impianto di depurazione comunale. Nessuno immaginava che gli abitanti dei quartieri ricchi di Parigi dovessero prendere la barca ed entrare attraverso la finestra nei loro appartamenti. La capitale ebbe una sola vittima, ma si contarono un certo numero di annegati nella periferia parigina.
Cosa unisce il mio viaggio con Napoleone, con i pompieri e la storia delle calamità parigine?
Non poche cose, secondo il mio taccuino di viaggio. Nel 1801 Bonaparte riforma il Corpo delle "Garde-pompes" introducendo innovazioni su materiali e personale. Ma fu solo in seguito al disastroso incendio del luglio 1810, a cui lo stesso Napoleone scampò, ma in cui perirono una dozzina di suoi parenti, che avvenne una radicale trasformazione di questo Corpo in quello che oggi conosciamo. Una tragedia al ballo di Luglio che per narrarvela con precisione necessita di un salto indietro nella storia per comprendere l'importanza di questo evento che rivoluzionò la storia francese e direi mondiale dei nostri pompieri.
Sono poco noti i fatti che portarono alla riorganizzazione dei Pompieri imperiali, o meglio non tutti sanno che fu una tragedia vissuta in prima persona da Napoleone, ad illuminarlo in questo senso.
E' bene ricordare un passaggio storico comprendendo così come vi si giunse al famoso ballo.
Napoleone aveva sposato il 9 Marzo 1796 una donna erudita e un po' spendacciona e forse anche un po' infedele, già vedova di un ufficiale francese.
Maria Josèphe Rose Tascher de la Pagerie era un po' più anziana di Napoleone, era già madre di due figli ( tra l'altro il figlio maschio sarà un fedele combattente per l'Imperatore). Il rapporto si complicò quando Napoleone decise di avere un erede maschio, ma non riuscendo ad ottenere un legittimo erede imperiale, la cosa fece sospettare sulla sua sterilità, in quanto Josèphine era già madre.
I sospetti caddero quando nacque il piccolo Leone, figlio illegittimo avuto dall'Imperatore con la giovane Eleonora Denuelle (Carlo Leone Denuelle conte Léon). Conseguentemente il problema era dell'imperatrice Maria Josèphe, ritenuta non più in grado di mettere al mondo un figlio, legittimo erede al trono e quindi fu inevitabile la separazione.
Ciò portò Napoleone a stringere un accordo con il diplomatico austriaco Metternich per un matrimonio di Stato con la figlia dell'Imperatore d'Austria, Maria Luisa, già nipote di Maria Antonietta, l'ex regina decapitata durante i tempi della Rivoluzione, ovviamente lasciando spazio a numerose polemiche tra i rivoluzionari francesi e sostenitori dell'Imperatore. Questo matrimonio combinato (aprile 1810), oltre ad avere la possibilità di ottenere così l'agognato erede al trono si configurò come un abile stratagemma diplomatico per garantirsi un lungo periodo di pace duratura con l'antico nemico austriaco.
Dal matrimonio con Maria Luisa, che fu sicuramente non facile, nacque finalmente l'erede nel Marzo 1811. (Napoleone Francesco Giuseppe Carlo Bonaparte: Re di Roma dalla Nascita e Imperatore (teorico) col nome di Napoleone II, titolo imperiale che durò dunque due soli giorni, ma sufficienti a giustificare il suo titolo, per l abdicazione a suo favore del 4 Aprile 2014, prima che Napoleone fosse trasferito all'Isola d'Elba in esilio. L'erede morì a soli 21 anni senza aver così effettivamente mai regnato).
Era il primo di Luglio del 1810 quando l'ambasciatore austriaco a Parigi, Barone Schwarzenberg, decise di organizzare un maestoso ricevimento con oltre 1500 persone tra nobili imperiali e rappresentanze diplomatiche di tutta Europa nel quadro dei festeggiamenti per il matrimonio imperiale.
La residenza dell'Ambasciatore, dove avrebbero dovuto aver luogo i festeggiamenti, fu pesantemente rimaneggiata ed arricchita con orpelli, tele dipinte e impalcature incatramate. In occasione della festa alcuni fuochi artificiali sarebbero stati utilizzati proprio nelle vicinanze dell'ampliamento dei locali utilizzati per il ricevimento. L'allora Comandante dei pompieri Ledoux manifestò la contrarietà per il rischio incendio dovuto ai fuochi d'artificio. Disappunto che non venne ascoltato e pochi pompieri furono ammessi alla sicurezza del ricevimento.
Il drammatico incendio si sviluppò intorno alle 22.30, a causa di una corrente d'aria che gettò dei lumi su dei tendaggi da cui le fiamme si propagarono rapidissimamente.
La coppia imperiale fu allontanata immediatamente, mentre gli invitati presi dal panico iniziarono a scappare gettandosi sui pochi varchi possibili impedendo di fatto ai pompieri di entrare nei locali. Le fiamme infuriarono per ore, solo verso il mattino l'incendio venne domato causando comunque la morte di non meno di cento persone. Ovviamente inizialmente la colpa fu data ai pompieri.
L'inadeguatezza del sistema di sicurezza in quel momento, evidenziato nella relazione redatta a seguito di questa tragedia, convinse Napoleone a riorganizzare e professionalizzare la lotta contro gli incendi a Parigi.
Napoleone seguì personalmente l'inchiesta per appurare cause e responsabilità ed emise una serie di provvedimenti atti alla riorganizzazione del Corpo che estese a tutto l'impero, Italia compresa. Affidò questa delicata missione a un organismo militare, appunto il battaglione sapeurs pompiers di Parigi. A quel tempo, infatti, solo il modello militare era garanzia di efficienza, da qui la decisione dell'Imperatore di militarizzare la prima unità di vigili del fuoco professionisti di Francia.
Nella Parigi di allora già esisteva un Corpo Pompieri con grandi problemi di organico, ciò spinse l'Imperatore ad incaricare dei militari del Genio e della Guardia Imperiale a svolgere anche le mansioni antincendio, soprattutto a protezione dei palazzi imperiali.
Questo compito dapprima non fu molto amato dagli stessi Genieri né tanto meno dai veterani della guardia imperiale, ritenendo l'incarico poco edificante per un militare.
Fu proprio grazie al Genio che i Vigili del Fuoco francesi assunsero il nome di "Sapeurs Pompiers" cioè "Zappatori Pompieri", nome che li caratterizza ancora oggi.



Fine XVI parte.