Blog di Dante Paolo Ferraris

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All'ombra di Napoleone (XVII parte)

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ParigiPrima di partire per questo mio primo viaggio parigino mi ero documentato sul piano di emergenza o di protezione civile di Parigi, o meglio sul DDRM de Paris ovvero Dossiers Départamental sur les Risques Majeurs de Paris.
Un'analisi semplice, legata al piano ORSEC (Organisation de la Réponse de Sécurité civile) che ti permette di comprendere come le pubbliche autorità hanno analizzato i maggiori rischi della città, quali provvedimenti sono da attuare e a quali comportamenti devono attenersi cittadini e turisti.
Professionalmente non plaudo molto a quanto letto, ma certamente il documento è facilmente leggibile, senza molti fronzoli, compatto e sopratutto facilmente reperibile. Oltre al DDRM, si può facilmente reperire presso la "Mairie de Paris" anche un importante documento sui maggiori rischi di Parigi, tra l'altro scaricabile dal sito internet del Comune.
Comunque è difficile pensare che in Italia, per una città di così grandi proporzioni si possa avere un analisi tematica abbastanza precisa, come il censimento degli edifici pubblici suddivisi per numero di persone che vi possono accedere e il rischio d'incendio correlato. Un invito alla lettura per chi come il sottoscritto è impegnato professionalmente nella analisi del rischio e sulle azioni di mitigazione dello stesso.
Le ultime giornate scorrono velocemente, ormai più alla ricerca di un piccolo ricordo da portare a casa, al relax delle passeggiate sui grandi Bulevards o tra le bancarelle alla ricerca di un dolcetto gustoso da passeggio.
Bellissime le bancarelle trovate vicino ai giardini sull'Avenue des Chamse - Elysées dove posso prendere un pensiero filatelico per un caro amico e così di negozio in negozio per tanti altri conoscenti ed amici. Mi faccio convincere da S&R ad entrare in alcuni grandi negozi su Avenue des Champs - Elysées, dove acquisto qualche capo di abbigliamento anche per me. Tutti usciamo comunque dai negozi visitati con borse stracolme di abbigliamento. Capi di vestiario che forse non ci servivano e che avremmo trovato anche nei negozi di casa, forse anche a minor prezzo ma lo shopping parigino fa sicuramente "must."
Fuori ad attenderci, su Avenue des Champs – Elysées, troviamo un piccolo gruppo di "Sapeurs pompiers" che si sta preparando ad una piccola parata per depositare una corona d'alloro sotto l'Arco di trionfo. Non comprendiamo il motivo di questa parata, ma mi colpisce l'eterogeneità dei partecipanti. Vi sono i veterani e dalle loro rughe puoi immaginare il numero di incendi spenti e i medaglieri che portano sul petto rappresentano sicuramente il valore di costoro. Mi affascina anche l'attaccamento al loro corpo e ai loro colleghi notando che molte divise, anche se da parata, sono logore. Con loro due nutrite compagnie di allievi pompieri, giovani e bambini che frequentano le palestre dei pompieri e che da "grisù" in erba iniziano a imparare le tecniche pompieristiche. Anziani e giovani che si inquadrano rapidamente, pronti a sfilare dietro alle loro bandiere al suono della banda del Corpo parigino.
Alcuni pompieri sono vestiti con le divise degli zappatori napoleonici, con la loro ascia appoggiata sulla spalla, il loro grembiule bianco e il passo marziale.
Non vi sono automezzi nella sfilata, ma è un bell'insieme di anziani pompieri, con gli attuali professionisti e i pompieri di domani. Dietro di loro chiudono lo strano ma affascinante corteo i Sindaci di alcuni municipi, i rappresentanti di Associazioni di volontariato e delegazioni di Vigili del fuoco di altre nazioni europee, tra le quali noto non è presente quella italiana.
Ci spostiamo lentamente e stancamente verso l'Arc de Triomphe: Parigi è una città affascinante e strana, al centro dell'Avenue troviamo due sposi, lei con un lungo abito bianco, lui in grigio, sostano sull'isola semaforica in mezzo alla strada, in posa per farsi ritrarre dal fotografo, alla ricerca di un immancabile ricordo con alle spalle l'arco di trionfo.
Il boulevard che dall'albergo ci conduce verso il noto locale Moulin rouge è costellato di locali hard alternati a negozi di souvenir tradizionali e ad altri molto più hard, nelle cui vetrine fanno bella mostra disegni e statuine raffiguranti "personaggi" con membri priapeschi, sicuramente allusivi e divertenti, un dono impegnativo e di certo non facile da offrire.
Soffermandosi un attimo più del dovuto, vieni repentinamente avvicinato da avvenenti signore (non giovani) che ti invitano ad entrare in alcuni locali adattati a piccoli spettacoli hard, affermerei postriboli. Sono molto insistenti, quasi ti rincorrono e perseverano nell'invito nonostante il secco NO Grazie o NON sono interessato che sorridente rivolgo a coloro che mi si parano davanti con i loro alettanti esortazioni. Tantissime le piccole sale cinematografiche per soli adulti.
È una gimcana che devi percorrere in questo tratto di strada, dove molte sirene cercano di attrarti nella loro morsa fatale. Uno sfizio però dovevamo togliercelo, ed una sera eccoci entrare in un enorme sexy-shop alla ricerca di chissà quali curiosità. Un intero palazzo di 4 piani, ove si alternano un'ampia disponibilità di film ad oggettistica hard, ad intere collezioni di mutande di ogni colore e disegno e anche forma. Ci entro curioso e poco dopo perdo già i miei compagni di viaggio, chissà forse presi ognuno dalle proprie fantasie. Bastano pochi minuti per fare un giro in questo supermarket del sesso dove, tolte avvenenti commesse e giovani commessi, è la clientela che non mi aggrada molto, a parte i miei compagni di viaggio che stanno commentando dei frustini dai colori fosforescenti, ma poi subito pronti a proseguire la nostra serata verso la ricerca della vita notturna parigina.



Fine XVII parte.