Blog di Dante Paolo Ferraris

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Gioventù 2.0: il modo di essere EMO (IV parte)

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emoÈ soprattutto attraverso i blog e le community che gli Emo si cercano e si riconoscono, pubblicano foto, video e post a volte anche inquietanti. Questo fenomeno, come sempre, trova grande spazio su internet. In rete si trova davvero di tutto sugli Emo, per gli Emo e degli Emo, ed è soprattutto attraverso Netlog, MySpace ma anche Facebook e numerosi blog, forum e altri siti che si conoscono e si scambiano storie, foto e racconti.
Ciò dimostra che non è vero che essere Emo significa vivere chiusi in se stessi o nella propria tribù, esclusi dal mondo. La tecnologia fa tendenza, affascina i giovani ed essere Emo non vuol dire rifiutarla, anzi va utilizzarla in tue le sue capacità, l'importante è non cambiare mai se stessi.
Se per strada non se ne incontrano molti, puoi invece trovarli in Internet, soprattutto su MySpace. Scrivono generalmente su un template di nero con parole color rosso per simulare il sangue. Vi trovi frasi e poesie deprimenti e canzoni come "Welcome to the black parade" o anche "Dead" dei My Chemical Romance o se vi va meglio dei Tokio Hotel. Ovviamente non mancano immagini sanguinolente, spesso le proprie, delle quali si vantano. Le espressioni più ricorrenti sono "Emo è un sentimento, è solitudine, non è disprezzo … ma è indifferenza per chi non lo capisce e punta il dito e usa la bocca solo per giudicare", "Emo è sapersi emozionare per le piccole cose", " Emo non è anoressia e morte", "Emo è un modo di reagire alla vita, è un modo di reagire alle tue azioni". Frasi secche, convinte, decise e chi le dice nei video che circolano in rete pare convinto delle proprie azioni e del proprio voler essere unico. La frase più bella che ho trovato e che da il segno del loro stato adolescenziale è: "Emo è piangere per una nota e credere in una fata".
Nei loro blog, ma anche semplicemente nei loro post, oltre all'ambiente grafico ricco di colori scuri e sanguinolenti, ove il bianco e nero è d'uso frequente per foto e filmati, si notano uno smisurato uso dei caratteri gotici, un eccesso d'uso dei puntini di sospensione, uno schizofrenico uso delle X o delle Z al posto delle S, ed un abuso di K.
Se Netlog è il territorio virtuale in cui tutti si conoscono prima di incontrarsi dal vivo, ora vanno per la maggiore altri social network più affini alle peculiari prerogative di vita degli Emo; come www.clubemo.com, oppure www.realemos.com, portali dedicati interamente al mondo degli Emo. Il primo, Clubemo, si presenta come un social network decisamente professionale. La sua principale vocazione è di trovare fidanzati Emo, è un sito inglese con registrazione gratuita e consente di creare un profilo completo e dare origine a quei segnali d'innamoramento tipici dei social network specializzati in ricerche di anime gemelle.
Molti altri sono i social network dedicati agli Emo o legati a questo fenomeno culturale, ve ne cito alcuni:
  • Youresolastyear è un social network in inglese, ove oltre a caricare un proprio profilo, comprese foto e biografia, è possibile ricercare propri simili in base a varie categorie, come lo stile d'abbigliamento, l'età, ecc...
  • Emoscene, molto simile al precedente e con una grafica squisitamente "nera", si propone di raccogliere news, forum, video musicali particolarmente seguiti dagli Emo.
  • Emowire, in inglese pure questo social network, ad oggi non ha molti iscritti ed è molto simile a Facebook. Gli iscritti, oltre a fornire informazioni biografiche, sono tenuti a dare molte notizie sul proprio orientamento sessuale. Anche qui si possono condividere le foto dei membri della comunità, stringere amicizie, iscriversi a gruppi.
  • Emolads è un social network dedicato sì agli Emo, ma preferibilmente omosessuali.
I siti sono tutti gratuiti e consentono ai cultori dello stile emo di interagire tra loro al fine di instaurare rapporti di amicizia.
Condicio sine qua non per accedere al sito è ovviamente la fede emo.
È proprio la rete più il più caldo Emo sociale, dove è possibile interagire con nuove persone e connettersi con altri Emo e amici di questi.
Anche sui social network come nella vita reale è l'uso di soprannomi presi dal mondo dei fumetti e dei manga giapponesi a contraddistinguere molti di loro come Naruto, Kenzo, Sakon. Vanno molto in voga da entrambi i sessi, i personaggi di Hello Kitty, SpongeBob e i Toys di Tokidoki.
Già a 15 o 16 anni i ragazzi Emo hanno un forte culto della persona fisica, e oltre ad utilizzare frequentemente computer o palmare, questa "sottocultura giovanile", passa ore a curare l'aspetto esteriore, un rituale che in altri movimenti era principalmente riservato alle ragazze. Ora un Emo-boy impiega quasi due ore a pettinarsi e in tutte le borsette, zaini e tracolle e borselli di femmine e maschi c'è sempre l'indispensabile spazzola, mascara, ecc...
In tanti portano uno o più piercing su tutto il corpo, soprattutto sul lato destro o sinistro del labbro, ma non hanno paura a traforarsi ripetutamente nemmeno le orecchie, le ciglia e anche il naso o la lingua. Questo argomento è trattato con frequenza sui loro video, in cui esprimono compiacimento per questa esteriorizzazione e largheggiano di suggerimenti ed indicazioni a chi volesse essere loro epigone.



Fine IV parte.