Blog di Dante Paolo Ferraris

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Gioventù 2.0: il modo di essere EMO (V parte)

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emoSi dice che la maggioranza degli Emo sia di sesso maschile, le band e le tribù avverse affermano sui socialnetwork che in tal modo gli Emo si possono lamentare a ragione di essere stati mollati dalle ragazze.
Ma è anche vero che negli Stati Uniti un noto giornale americano che ha fatto una ricerca sulle tendenze dei giovani, scriveva che gli Emo boy sono soprattutto bisessuali o gay, mentre invece le Emo girl sono quasi tutte eterosessuali. In Italia sul socialnetwork più utilizzato dagli Emo, cioè Netlog, molti Emo si definiscono bisessuali; ciò forse è dovuto per paura di dichiarare apertamente le proprie tendenze sessuali.
Se depressione e sofferenza sono i life motiv degli Emo, in pochi di loro riescono a spiegare perché si sentono così, manifestando a parole solo l' appagamento di sentirsi in tali condizioni. Recentemente ho letto su un blog ciò che scriveva un giovane Emo boy: "Emo è depressione, è un periodo buio dove soffri per maturare, dove cerchi dentro di te risposte alle domande: giuste o sbagliate?" oppure "è piangere sotto la pioggia..., la pioggia lava le lacrime di dolore per portarti a star bene" o anche "Emo è la vita vissuta sulla soglia della sofferenza, è l'inizio della felicità".
Questi novelli asceti del XXI secolo, anche quelli che si sentono Emo e non lo vogliono manifestare pubblicamente: perché oggi affermare di essere Emo vuol dire avere difficili rapporti con il resto della società e con la famiglia, devono comunque confrontarsi con dei genitori che si sgomentano se il figlio compra una cintura con gli spuntoni o se li vedono tingersi i capelli. Sembrerebbe quasi che il termine Emo sia sinonimo di disonore o infamia, sia per via dell'autolesionismo che viene visto come equivalente di omosessualità. Questi genitori però non si pronunciano o aprono discussione con il giovane se lo vedono truccarsi in modo appariscente o con atteggiamenti poco mascolini. Più della metà di questi ragazzi, dice una statistica letta su internet, sono bisex o gay, ma non lo dicono perché per loro è ancora troppo difficile ammetterlo; ritengono che nel nostro paese vi sia un eccesso bigottismo e la caccia alle streghe sia lo sport popolare. dove troppo speso i genitori per paura di aprire un confronto spesso negano a se stessi l'evidenza.
In un articolo giornalistico su internet ho altresì trovato la testimonianza di Marco (forse un nome di fantasia), un sedicenne che invece non ha paura di testimoniare le condizioni di minaccia alle quali sono assoggettati gli Emo: "In metro mi hanno insultato, mi hanno urlato "Emo di merda, frocio, dammi una lametta". Questi adolescenti spesso hanno paura di dire la verità proprio perché subiscono scherni, derisioni e anche violenze. Mi pare che lo stesso Marco nell'articolo dicesse: "ho passato una fase in cui facevo finta che mi piacessero le ragazze: temevo che mi giudicassero e poi ci sono persone che, se lo dici, ti picchiano". In un altro blog una emogirl di 15 anni (età dichiarata), afferma senza problemi che i ragazzi Emo sono in maggioranza bisex o gay. "Parecchie volte mi è capitato che mi piacessero le femmine. Embè? Se non provi non puoi sapere cosa sei: etero, gay, bisex...", comunque afferma.
Certo anche in Italia, nei luoghi ove amano ritrovarsi e spesso "ghettizzarsi", una delle loro attività rituali consiste nel lanciarsi continuamente sguardi teneri fra persone dello stesso sesso, oltre a raccontare di quanto si sono sentiti bene dopo essersi tagliuzzati, sofferto e pianto. Sinceramente io non li ho mai visti ne tagliarsi ne piangere, però sulle chat e sui blog da loro utilizzati vi sono discorsi su questi argomenti e foto direi raccapriccianti. Sul piangere in pubblico nutro seri dubbi, proprio perché di mascara che cola sui visi pallidi ed emaciati non ne ho mai visto.
Anche sul fatto di tagliarsi, almeno in Italia, credo sia più un affermazione,un aspirazione, un desiderio astratto più che qualcosa di reale per la maggioranza di loro, sono convinto che esista anche in loro l'istinto di sopravvivenza e di preservazione della specie, e tra l'altro gli Emo non mi sembrano immortali o dotati di poteri magici o taumaturgici, Non ho trovato un granché nelle cronache giornalistiche dove si narri di ricoveri o di morti per emorragie da tagli, anche se sulle braccia di molti di essi di tagli ve ne sono davvero, e non uno solo, spesso vengono messi in bella mostra come se fosse una cosa di cui vantarsene sui maggiori socialnetwork.
Inoltre i veri Emo odiano quelli che oggi si considerano tali solo perché seguono i My Chemical Romance, i Darius & Finley o i Tokio Hotel, o quelli che si vestono come loro, gli "pseudo emo" che definiscono con spregio "posers".
Il messaggio dell'Emo, come si arguisce dai loro discorsi, è basato principalmente sulla tolleranza e l'amicizia nonostante il loro atteggiamento verso i "posers". Niente politica o temi sociali, insomma., bollati quasi da tutti come poco interessanti.
In generale la vita sociale dei minorenni o degli adolescenti di oggi si basa sulla necessità anche di fare a botte, o quantomeno di mettersi in condizione di manifestare la propria superiorità e dove non vi è altro modo si usa la forza; nel caso in cui non sia possibile farlo singolarmente lo si fa in gruppo formando vere proprie band. Ciò accade soprattutto nelle grandi città.
Ma questa tendenza alla violenza e all'odio è diventata una moda anche nelle nostre piccole realtà di provincia; è facile trovare un adolescente che ceda il posto sull'autobus o il tram ad un anziana signora se è in gruppo, molto più facile se è solo. Come è facile trovare gruppi di adolescenti pronti a spintonare chiunque per crearsi spazio nelle code nei grandi magazzini. Ovviamente non voglio fare di tutta l'erba un fascio generalizzando teorie sugli adolescenti visto che si possono riscontrare anche bellissimi comportamenti altruistici. Però le notizie di scontri, e non solo verbali, tra queste tribù sono all'ordine del giorno su parecchi mass media, e gli Emo non fanno differenza. I brutal/ deathcore/ grindcore sono tra le tribù più agguerrite e i Punk e i Metallari sono quelli che odiano maggiormente gli Emo. Questi ultimi vengono spesse volte non solo insultati e derisi ma anche malmenati, accusati di essere depressi, di commiserarsi e infliggersi inutili ferite poco eroiche, ma anche di essere sessualmente ambigui e cultori del suicidio.
Gli episodi di intolleranza sono comunque molti e anche se i ragazzi Emo costruiscono proprie tribù per aumentare il solo senso di autostima e di difesa, questi gruppi si sfaldano rapidamente o quanto meno hanno un ricambio molto rapido tra i propri membri. Sia la città di Milano che Roma richiamano i ragazzi Emo da molte parti d'Italia: del resto per i giovani questi due luoghi sono i palcoscenici catalizzatori per eccellenza. Ma i generi e i sottogeneri di queste tribù presenti in queste piazze sono moltissime, si va dai sottogeneri degli Emo ad altri clan giovanili, spesso in competizione tra loro. Tra i più acerrimi nemici e autori di qualche aggressione agli Emo a Roma, ci sono i Truzzi. Sono ragazzi di borgata rasati con la tuta da ginnastica, la canottiera aderente e il cappellino da baseball e che ascoltano musica house.
I problemi più seri di intolleranza, oltre che a scuola e nei centri minori, avvengono in famiglia: "Io sono stato cacciato dalla comitiva perché mi vestivo da emo e mi facevo gli spike (capelli a punta)", dice un ragazzo che ha rilasciato una delle poche interviste ad un giornalista.



Fine V parte.