Blog di Dante Paolo Ferraris

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Un salto in Stiria e Graz

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GrazIl viaggio si preannuncia lungo, anche se l'auto è comoda da Alessandria alla nostra meta sono oltre 750 Km e una tappa per riposare, mangiare qualcosa, almeno nel viaggio di andata e d'obbligo.
I compagni di questo viaggio di lavoro, sono colleghi e collaboratori di un progetto europeo in fase di conclusione. Nel lungo tragitto me ne sto seduto comodamente sul sedile posteriore, impegnando il tempo tra letture di un libro che mi sono portato dietro, giocare sull'ipad e ascoltare musica sul mio iPod.
Il tempo della sosta per la notte e per una cena friulana a Tarvisio è breve, la cena è leggera e con poche portate. Un cuoco napoletano prepara piatti di funghi e carne tipici delle Alpi ai pochi i commensali presenti nel ristorante: qualche coppietta di turisti che fa sosta in questa città di confine, pochi giovani che si preparano ad una serata in discoteca chissà se oltralpe e una giovane coppietta di sposini in viaggio di nozze. La serata corre veloce e fuori dalla finestra del ristorante sembra che non vi sia anima viva in giro. Cerco di guardare sotto le fievoli luci dei lampioni in questa fredda serata, ma con difficoltà si vede correre qualche auto.
La mattina successiva, prima della partenza, mi intrattengo a chiacchierare alcuni minuti con la proprietaria dell'albergo, a scambiarci opinioni sulla sua Napoli e sulla mia Napoli turistica. Mi racconta delle difficoltà della vita partenopea e di come torna a casa solo a trovare i genitori per poi tornare in questa amena cittadina, dalla quale non si separerebbe mai. Rimango un po' sbalordito a sentire come una napoletana d.o.c., rinunci al sole e al mare per un angolo di montagna, freddo e nevoso.
L'itinerario autostradale in Austria ci vede correre su un nastro di asfalto, racchiuso tra splendidi monti e ampie colline verdeggianti, ogni tanto si intravede un lontano villaggio raccolto intorno alla sua chiesa dall'altissimo campanile a cipolla.
La Stiria è il secondo Land dell'Austria quanto ad estensione e raccoglie in sé tutte le caratteristiche dell'Austria intera, cultura, architettura e storia. La regione è adagiata su dolci colline ricoperte di filari di vigneti, ovviamente con il magnifico sfondo delle Alpi.
Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di fiumi e torrenti che hanno scavato profonde valli, sulle pendici dei monti e delle colline si possono vedere splendidi castelli ed anche maestose abbazie che raccontano la storia di una nazione.
Entrare in Graz per i miei compagni di viaggio è assai facile, visto che per loro non è la prima volta, sinceramente anche per me è la seconda volta ma forse nel viaggio precedente non ero troppo attento.
Graz è la seconda città dell'Austria e viene detta la città verde per la sua posizione tra viali e giardini raccolti intorno a verdeggianti colline, una caratteristica che colpisce subito è il colore dei tetti delle case, tutti rossi.
Dal punto di vista architettonico il centro città, benché diviso dal Mur, un ampio corso d'acqua, è caratterizzato da una combinazione di cortili, piazzette rinascimentali e palazzi barocchi, oltre ovviamente ad altri edifici moderni architettonicamente all'avanguardia.
L'albergo che ci ospita, invece, è esternamente molto brutto, una classica costruzione moderna ma che comunque racchiude in sé tutte le comodità di un grande albergo.
Il capoluogo della Stiria vanta un castello in cima collina dello Schlooberg, posto al centro della città, raggiungibile con da una scalinata o da un moderno e meno faticoso ascensore in vetro, ma se avessi tempo lo raggiungerei sicuramente con la più tradizionale funicolare.
Il castello testimonia la storia della città, quale baluardo contro le invasioni slave e ottomane, ma rendendo la città altresì crocevia e crogiolo culturale, tanto da permettergli di ottenere nel 1999 l'iscrizione nella lista dei siti considerati dall'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità.
La città è sede di fiorenti attività commerciali e artigianali, l'elevato numero di studenti universitari ringiovanisce l'età media della popolazione di Graz, rendendo il capoluogo estremamente vitale, raffinato e vivibile. Le strade del centro storico sono invase pacificamente: di giorno da una moltitudine di biciclette e la notte da gruppi gioiosi di giovani studenti.
Purtroppo il tempo di permanenza è poco, mi devo accontentare di vedere la città andando e tornando a piedi al luogo di incontro e lavoro e facendo due passi dopo cena.
Hauptplatz è la piazza centrale, luogo solito di nostro passaggio e talvolta sosta quotidiana. Questa animata piazza pedonale costituisce il centro della vita cittadina, sede di un pittoresco mercato di fiori e legumi, dominato dall'alto dello Schlossberg dall'Uhrturm, poderosa torre dell'orologio, simbolo della città che continua a indicare l'ora seppure ha le lancette invertite. Quando nel 1809 Graz venne occupata dalle truppe napoleoniche, la città pagò 2987 fiorini e 11 centesimi affinché la torre non venisse distrutta.
Orna il centro della Hauptplatz una splendida ed imponente fontana dedicata all'arciduca Giovanni, con il contorno di splendidi palazzi barocchi con inserti tardo-gotici e ben conservati affreschi, ma chi domina veramente questo scorcio di città è il palazzo Rathaus in stile eclettico con forme neorinascimentali teutoniche.
Fare due passi per Herrengasse, la strada principale che collega Hauptplatz con Jakominiplatz senza farsi investire da uno dei tanti tram che la percorrono è quasi impossibile, visto che lo sguardo corre senza fermarsi sulle facciate degli antichi edifici, con moderne vetrine di negozi. La via è tutta affrescata come la facciata del palazzo Haus Gemaltes al n°3 della stessa strada, ma è molto bello anche il Palais Breuner così come il Landhaus, antica sede del parlamento regionale, edificato nel 1550 circa, con le bifore sulla facciata e il portale ornato da una pantera, simbolo della città di Graz. Trovo fantastica anche la facciata della Stadtpfarrkirche Sankt Matthaus, ma anche il Zeughaus, l'antico arsenale costruito nel 1644 per custodire qualunque tipo di armi che i cittadini organizzati in Landstande erano chiamati a impugnare per difendersi dai turchi.
Ma sul nostro tragitto, quasi soffocato da birrerie e trattorie, non posso non soffermarmi davanti alla Franziskanerkirche, una bella chiesa gotica conventuale dei francescani eretta nel 1643 con la caratteristica torre campanaria sulla facciata, dove è posto in bella vista il simbolo di protezione dei beni culturali previsto dalla convenzione dell'Aia del 1954, ben visibile molto comunemente nei paesi germanici e slavi ma sconosciuto in Italia.
Le giornate scorrono veloci, le riunioni sono intense, proficue ed i colleghi delle altre nazioni attenti e disponibili, ma sono le pause con il caffè americano e quei dolci con panna e yogurt che ti rovinano l'appetito. Per il pranzo ormai siamo diventati affezionati clienti di un ristorantino greco che utilizza prodotti biologici. I due giovani ragazzi che gestiscono il ristorante, piccolo, carino, munito di ben 3 tavoli, sono il frutto dell'incrocio tra genitori austriaci e greci. Ovviamente sia perché è un ristorante bio, sia perché abbiamo pomeriggi sempre pieni di lavoro mi devo adattare, tra l'altro con piacere, a mangiare leggero e bere una bevanda con sciroppo di mandarino o talvolta di mirtillo al posto del vino o della birra austriaca.
Non posso non visitare la Domkirche, cioè la Cattedrale, simbolo della città, che fu edificata nel XV secolo, in stile tardo-gotico, per volontà dell'imperatore Federico III. Purtroppo non riesco a visitare l'interno perché l'antico portale principale, ancora di chiara inflessione gotica, datato 1456, è chiuso; ma poi riesco a leggere che è caratterizzato da tre navate, lungo le quali, vi sono numerose tombe di personaggi importanti per la città. Leggo che internamente la cattedrale ha numerose decorazioni e frasi incise che la rendono particolare. L'esterno si presenta come una semplice ma massiccia struttura che in antichità era interamente rivestita da affreschi. Oggi le uniche testimonianza di tali affreschi restano, sul fianco destro, le pitture dei Flagelli di Dio, opere del 1480-85 circa di Thomas von Villach. La Domkirke è altresì decorata con gli stemmi di Federico III con il suo motto A.E.I.O.U (Austriae est imperare orbi universo) e del Portogallo, in onore della moglie Eleonora del Portogallo.
Le vetrine delle pasticcerie, tra l'altro antichissime, appaiono come sottili membrane che ti separano da locali che sembrano tutti piccoli musei, ove la gola ti spinge al peccato tra quelle montagne di dolci in marzapane, creme e immense torte, laboratori di delizie da cui con difficoltà mi tengo lontano. Sono ovunque e sempre gremite di clienti.
La mia curiosità mi porta tutti i giorni ad attraversare il Mur, passando attraverso il Murinsel, un'isola artificiale collegata attraverso un ponte di metallo alle due sponde. Su quest'isola di metallo e plastica si trova l'Insel café, un locale alla moda che regala una atmosfera particolare, dove i bambini giocano arrampicandosi sulla struttura di corda del piccolo parco giochi sotto lo sguardo attento dei genitori che si sorseggiano un caffè seduti comodi al tavolino. Si può notare anche la presenza di un piccolo palcoscenico per incontri musicali. Il Murinsel (in italiano isola sulla Mura) è chiamata anche Acconci-Insel, ed è una piattaforma artificiale a forma di conchiglia costruita nel letto del fiume Mur. L'isola fu creata nel 2003 in occasione dell'anno in cui Graz divenne capitale europea della cultura. Fu progettata dall'architetto newyorkese di origini italiane Vito Acconci. La struttura ha una lunghezza di 50 metri ed è larga 20, con la possibilità di ospitare fino a 350 visitatori.
Poco distante c'è anche il Kunsthaus Graz, un edificio, a forma di bolla, ricoperta da 1.066 elementi di plexiglas,denominato anche "friendly alien" per la sua forma bizzarra; di sera la sua facciata si illumina e trasmette dei segnali luminosi. Lo progettarono gli architetti inglesi Peter Cook e Colin Fournier e fu inaugurato nel 2003 divenendo il simbolo della Graz moderna. Ospita importanti mostre d'arte e la sua forma insolita tra un lumacone o una bugia carnevalesca mal riuscita, ti attrae tanto da dovergli girare intorno ripetutamente. Proprio vicino a questo edificio vi è il santuario Mariahilferplatz, finito nel 1611 ed in puro stile barocco. Nei suoi pressi c'è un tratto di strada che abbiamo percorso ripetutamente in diverse ore del giorno e della sera tarda, in cui su alcune vetrine campeggiano inviti ad entrare all'interno, dove gentili signorine presenteranno le loro "virtù" durante piccoli ma pirotecnici spettacoli di ballo. Le vetrine, anche se dipinte di un bel rosso intenso, permettono lo sguardo indiscreto del passante curioso. La sera in questi locali, la musica e luci sono una attrattiva, una calamita niente male. L'Austria ha diversi bordelli autorizzati, ma sono proprio i locali bordline che fanno la differenza oltre ovviamente ai più classici night-club.
L'ultima sera la passiamo tutti insieme, ospiti dei colleghi austriaci in un caratteristico e pittoresco locale tradizionale in pieno centro storico, il Glockl Brau, dove è quasi impossibile scegliere tra i numerosissimi piatti del ricco menù, come il Currygeschnetzeltes, oppure il Schnitzel in cappotto di semi di zucca con insalata di patate, ma anche le gustose grigliate di ogni tipo di carne, condite con golosissime salse e bevendoci sopra della fantastica birra cruda. La birreria è ricavata in un'antica casa, nel cuore del centro storico risalente al XVII secolo. Dalla grande facciata si comprendono le dimensioni del locale che ti propone un ambiente accogliente. Suggestivo nelle sale a volta del primo piano. È con ogni probabilità una delle locande più belle del centro storico. Le facciate originali delle case che si susseguono sulla via e sull'antistante piazzetta della birreria formano un bellissimo sfondo per un soggiorno estivo, sulle rustiche tavole che adornano la piazzetta.
Ci vorrebbe qualche giorno ancora di sosta per visitare il resto della città e per gustare altri piatti tipici. Mi ero ripromesso di andare a vedere il Mausoleum, la cappella funeraria dell'imperatore Ferdinando II, costruita in stile barocco, durante tutto l'arco del XVII secolo. Ma anche la piazza Kaiser-Josef, conosciuta come la piazza del mercato del legno fino al XIX° sec. Cambiò poi il nome per onorare e ringraziare quell'imperatore che concesse libertà di credo religioso ai protestanti. Il primo luogo di preghiera protestante a Graz, reso possibile dopo l'emanazione del Decreto della Tolleranza, si trovava proprio qui. È oggi la Chiesa evangelica del Redentore.
Avrei visitato volentieri anche la casa natale del più famoso cittadino di Graz. Infatti Arnold Schwarzenegger nasce il 30 luglio 1947 nel villaggio Thal, vicino a Graz, come Arnold Alois Schwarzenegger dal padre Gustav, il Gendarmerie-Kommandant della polizia locale, e da Aurelia Jadrny. La famiglia, molto povera, di religione cattolica praticante e il padre pratica come agonista il curling, spingendo i figli verso l'eccellenza atletica. Schwarzenegger crebbe quindi praticando vari sport: calcio, curling, nuoto, pugilato, getto del peso e tiro del giavellotto. All'età di 14 anni scelse di intraprendere la carriera di culturista. Il giovane e muscoloso Arnold si trasferì negli USA nel settembre del 1968, all'età di 21 anni.
Il particolare fisico gli servì per ottenere i primi ruoli cinematografici. Iscritto al partito repubblicano, la sua ideologia politica era conosciuta già nelle vesti di attore, poiché contrastava con quella di molte altre celebrità di Hollywood, generalmente considerate liberal e tendenzialmente democratiche. Nel 2003 Schwarzenegger fu eletto governatore della California.
Lascio la città con un po' di rammarico per non aver potuto vedere molto e non aver capito qualcosa in più di questa gioviale popolazione austriaca. Ma la strada del ritorno è lunga, il lavoro da preparare dopo il nostro meeting è molto e non posso distrarmi ulteriormente. Certo che se ne avrò l'occasione tornerò a conoscere tutto ciò che mi serve per appagare la mia curiosità.