Blog di Dante Paolo Ferraris

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A Lisbona con Pessoa (III parte)

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LisbonaA Rientrati in Lisbona dedichiamo il resto della serata a visitare il quartiere del Chiado, un triangolo di stradine tra Rua do Crucifixo e Rua da Misericòrdia, un elegante quartiere settecentesco, con negozi e caffè esclusivi benché gli edifici del Chiado siano stati in gran parte devastati da un incendio.
Risaliamo Calçada do Carmo per arrivare dopo una bella irta salita in Largo do Carmo: dove una volta esisteva il convento do Carmo ora c'è la Caserma Centrale della Guardia Repubblicana. Sull'antistante piazzetta alberata si affacciano diversi ristoranti mentre al suo interno vi sono un'edicola e i dehors di alcuni locali. Nelle garitte della Caserma ci sono due militari di guardia in alta uniforme e mentre mi soffermo ad osservarli, una canzone malinconica mi suona nella mente, le parole per lo più mi sono sconosciute ma il motivo mi si ripete continuamente.

Terra da fraternidade
O povo é quem mais ordena
Dentro de ti, ó cidade
Dentro de ti, ó cidade
O povo é quem mais ordena
Terra da fraternidade
Grândola, vila morena.

Em cada esquina um amigo
Em cada rosto igualdade
Grândola, vila morena
Terra da fraternidade
Terra da fraternidade
Grândola, vila morena
Em cada rosto igualdade
O povo é quem mais ordena.

À sombra duma azinheira
Que já não sabia a idade
Jurei ter por companheira
Grândola a tua vontade
Grândola a tua vontade
Jurei ter por companheira
À sombra duma azinheira
Que já não sabia a idade.


Il titolo della canzone è "Grândola vila morena" e mi riporta alla mente i fatti accaduti il 25 Aprile 1974, quando alle ore 00:20 negli studi di Rádio Renascença, sita in rua Capelo (nello storico quartiere del Chiado, poi andato semidistrutto da un incendio nel 1994), un'emittente cattolica diffondeva la sua trasmissione "Limite" e ad un certo punto mette in onda "Grândola vila morena". La canzone parte, è il "celebre segnale" ("célebre senha") della "Rivoluzione dei Garofani", che abbatte il più antico regime fascista europeo.
Mentre scivolo su un gradino un po' scosceso e mi aggrappo al pilastrino di granito che divide il vecchio monastero dall'attigua chiesa, mi sovvengono le immagini del film Capitani d'aprile (Capitães de Abril), girato nel 2000 da Maria de Medeiros, che per dovere voglio raccontarvi succintamente perché le vicende della Revolução dos cravos, la "Rivoluzione dei garofani", hanno permesso al Portogallo di diventare una Democrazia e alle colonie di ottenere l'indipendenza.
Facciamo insieme un passo indietro per comprendere il complesso quadro politico di quel periodo e le vicende storiche che portarono alla Rivoluzione.
La dittatura portoghese aveva avuto origine dal colpo di stato del 28 maggio 1926, che aveva decretato la fine di un breve benché turbolento periodo democratico.
Una nuova Costituzione viene approvata nel 1933; la nuova Costituzione è basata sul corporativismo e sugli ideali fascisti. A capo del paese è António de Oliveira Salazar che aveva instaurato apertamente il regime dell'Estado Novo. Partito unico del paese era l'União Nacional (Unione Nazionale), di ispirazione monarchica, anti-socialista e fascista.
Sul piano internazionale Salazar condusse scaltramente sempre il doppio gioco ed infatti durante la guerra civile spagnola appoggiò non ufficialmente le truppe nazionaliste del Caudillo Francisco Franco, mentre durante la Seconda Guerra mondiale il Portogallo restò neutrale, permettendo però agli inglesi di utilizzare l'arcipelago delle Azzorre come base aeronavale nell'Atlantico e fornendo contemporaneamente in segretezza il tungsteno alla Germania. Solo molto tempo dopo si scoprirà che Salazar aveva autorizzato il trasferimento in Portogallo dell'oro confiscato dai nazisti durante le loro conquiste, 44 tonnellate secondo gli alleati, una parte del quale si crede trasferito in una filiale del Banco del Portogallo a New York. La neutralità dichiarata comunque gli consentì una relativa crescita economica mentre gli altri paesi, soprattutto negli anni quaranta, erano alle prese con una terribile guerra. Il Portogallo fu membro fondatore della NATO, tollerato dagli altri Stati membri per via delle posizioni fortemente anticomuniste del suo governo, infatti solo nel 1949 cessò l'isolamento politico del regime da parte dei paesi occidentali proprio perché il Paese era ancora soggetto ad una dittatura fascista.
Nel Paese la libertà politica era fortemente limitata, le elezioni erano caratterizzate da brogli, il regime manteneva uno stretto controllo sulle attività dei cittadini attraverso la polizia politica PIDE (Polícia Internacional e de Defesa do Estado), successivamente divenuta DGS (Direcção-General de Segurança), che perseguitava gli oppositori al regime anche con arresti, torture e uccisioni.
Il Portogallo era da lungo tempo impegnato in diversi conflitti contro i movimenti indipendentisti di Angola, Mozambico e Guinea-Bissau; la situazione di politica internazionale era sfavorevole al regime, in quanto sia gli Stati Uniti che l'URSS, finanziavano i movimenti di liberazione nazionale per cercare di attrarre successivamente i paesi resisi indipendenti nelle rispettive sfere di influenza.
Le Nazioni Unite approvarono sanzioni riguardanti il commercio di armi nei confronti del Portogallo e gli USA impedirono l'uso di mezzi NATO per la repressione coloniale, anche se furono costretti a ritirare il loro appoggio ai movimenti di liberazione di fronte alla minaccia portoghese di abbandonare la sfera politica d'interesse statunitense.
I costi della lunga e improduttiva guerra coloniale interruppero la crescita economica anche a causa dell'isolamento politico in cui era caduto il Portogallo. La morte di Salazar nel 1970 non modificò il sistema dittatoriale del governo, guidato dal successore Marcelo Caetano. Agli inizi degli anni settanta il Portogallo era politicamente ed economicamente fiaccato dai diversi conflitti armati che oramai proseguivano da quasi due decenni. La situazione portò a un malcontento generale, in particolare nelle classi sociali meno agiate e all'interno delle Forze armate, sopratutto nei ranghi degli ufficiali dei gradi più bassi.
In quegli stessi anni alcuni ufficiali, la maggioranza dei quali aveva il grado di capitano, contrari alla politica governativa ed in particolare alle continue guerre coloniali, si unirono inizialmente nel Movimento dei Capitani (Movimento dos Capitães) e poi successivamente formarono il Movimento delle Forze Armate (MFA - Movimento das Forças Armadas), abbracciando in maggioranza le idee politiche della sinistra internazionale. Lo scopo era di abbattere il regime de l'Estado Novo e portare il Paese sulla strada della democrazia e della decolonizzazione. Un'altra parte, però, degli ufficiali, benché aderenti al Movimento, era invece legata al generale Kaùlza de Arriaga (ex comandante delle Forze Armate portoghesi in Mozambico) le cui posizioni politiche si ponevano alla destra dello stesso Presidente del Consiglio Caetano, personaggio non amato dai duri del regime. Kaùlza de Arriaga tentò una prima sollevazione militare contro Caetano nel dicembre 1973, non riuscendo nell'obiettivo ma ottenendo una stretta alleanza con il Presidente della Repubblica, l'Ammiraglio Amèrico Tomas, isolando di fatto sempre di più il Presidente Caetano.
Nella stessa giornata del 25 aprile 1974, Kaùlza de Arriaga tentò invano di opporsi al colpo di Stato voluto da una parte dell'esercito, quella legata ancora al Movimento dei Capitani, attraverso un'iniziativa militare di segno opposto, tenne infatti con fregata, la "Almirante Gago Coutinho", per ore sotto tiro le forze ribelli che assediavano i Ministeri e i punti strategici del Portogallo in Terreiro do Paço proprio vicino a Praça do Comércio, dove per tante volte sosterò nel mio girovagare per Lisbona.
Già il 16 marzo 1974, il 5º Reggimento di Fanteria marciò su Lisbona, per un tentativo di insurrezione che si concluse con il fallimento del golpe e con l'arresto dei circa 200 militari golpisti. Il 24 marzo una riunione clandestina dell'MFA decise di attuare un nuovo tentativo di colpo di Stato che avrebbe dovuto avere luogo tra il 22 e il 29 aprile ed il 21 Aprile il Movimento stabilì in forma definitiva la pianificazione dell'intervento.
Otelo Saraiva de Carvalho, incaricato di coordinare il colpo di Stato, il 23 aprile comunicò che il piano sarebbe stato messo in atto il 25 aprile e che il posto di comando dell'MFA sarebbe stato insediato presso la caserma del 1º Reggimento Genieri a Pontinha.
I leader dell'MFA si erano appunto accordati con Carlos Albino, responsabile del programma musicale Límite di Rádio Renascença, perché trasmettesse la canzone operaia Grândola vila morena di José Afonso come segnale di avvio delle operazioni. Nonostante l'ascolto della canzone fosse proibito dal regime, la vendita dei dischi era consentita.
La Revolução dos cravos, la "Rivoluzione dei garofani" (così chiamata dai fiori che una venditrice ambulante si mise a offrire ai militari di sinistra in Praça do Comércio la mattina della sollevazione), mise fine alla dittatura fascista portoghese al potere da cinquant'anni. Ebbe così inizio l'insurrezione e la canzone Grândola vila morena diviene il simbolo della riconquistata libertà.
Alle ore 09:35 del 25 Aprile arrivano nel quartiere Terreiro do Paço le forze leali al governo, al comando del brigadiere Junqueira dos Reis. In seguito al rifiuto di ubbidire, prima dei suoi ufficiali subalterni, poi dei soldati, abbandona e prende il comando di altre forze. Ordina di sparare sul tenente ribelle Alfredo Assunção, inviato per trattare, ma i soldati disobbediscono nuovamente; questa è una delle più belle scene del film "Capitani d'aprile", un vero capolavoro e un "must" per chi come il sottoscritto cerca nella filmografia sempre una verità storica.
Ma furono qui in Largo do Carmo i momenti più caldi della Rivoluzione dei Garofani. Il comando dell'MFA ordina ai militari del maggiore Jaime Neves di occupare il quartier generale della Legione Portoghese a Penha de França e ai fanti ed ai carristi di avanzare verso il quartier generale della Guardia Nacional Republicana, dove si trova il primo ministro Marcelo Caetano.
Mi siedo sul gradino della vecchia chiesa e mi immagino le concitate scene che quel giorno ebbero luogo in questa piazza.
Con l'appoggio della popolazione civile scesa in strada, i militari di Salgueiro Maia lanciano un ultimatum, minacciando di aprire il fuoco contro il comando generale della GNR; Il brigadiere Junqueira dos Reis cerca a sua volta di assediare le truppe di Maia con fanti, poliziotti e gendarmi, ma in meno di un'ora viene circondato dai soldati del capitano Ferreira e costretto ad arrendersi.
Viene aperto il fuoco contro l'edificio dove è asserragliata la GNR e membri della polizia politica DGS sparano sulla folla che ha circondato il loro quartier generale, provocando una vittima e alcuni feriti.
Caetano si decide a trattare con Salgueiro Maia, dopo che l'MFA minaccia di attaccare la sede del GNR con un Chaimite (blindato gommato armato di cannoncino) ma chiedendo di arrendersi ad un alto ufficiale
A trattare con Caetano viene inviato il generale António de Spínola, con l'incarico di proseguire le trattative.
Alle 19.30 del 25 Aprile 1974, Caetano si arrende all'MFA e a bordo del Chaimite viene trasportato fino al comando dell'MFA, circondato dalla folla.
Nonostante la resa di Caetano alle 21.00 la DGS, rimasta l'unica forza fedele al governo, apre il fuoco sulla folla radunata attorno alla propria sede, uccidendo quattro civili e ferendone quarantacinque. Si arrendono dopo l'intervento di forze della Marina giunte in appoggio all'MFA, mettendo così fine definitivamente a tutti gli scontri in tutto il paese.
Sorprendentemente e per me ancora stranamente il generale Spinola, che non era il generale di riferimento del MFA (lo era invece Costa Gomez), tratta la resa di Marcelo Caetano ed è a lui che il Presidente del Consiglio si arrende ed è sempre lui che alle 23.20 approva la legge numero 1 del 25 aprile 1974 (Destituzione dei dirigenti fascisti) che decreta la destituzione del presidente della Repubblica e del primo ministro, lo scioglimento dell'Assemblea nazionale e del Consiglio di Stato, e il conseguente passaggio dei poteri alla Giunta di Salvezza Nazionale, composta da membri dell'MFA.
Il colpo di Stato portoghese fu anomalo, in quanto i militari ebbero immediatamente l'appoggio della popolazione (nonostante, peraltro, l'MFA avesse chiesto ai civili di restare in casa).
Alla Rivoluzione dei garofani seguì un periodo di transizione, ma questa è un'altra storia e non fa parte del mio viaggio a Lisbona.
L'Angola, il Mozambico, la Guinea-Bissau e Capo Verde ottennero l'indipendenza in un breve lasso di tempo in seguito ad accordi stipulati tra i movimenti di liberazione nazionale e il governo portoghese. Solo la colonia di Timor, che dichiarò l'indipendenza, venne invasa cinque giorni dopo dall'Indonesia. Macao, invece, restò territorio portoghese fino al 1999 quando divenne (come la britannica dirimpettaia Hong Kong), Regione Amministrativa speciale della Cina.
Una delle maggiori critiche alla Rivoluzione fu il fatto che, in seguito all'improvvisa decolonizzazione, migliaia di coloni portoghesi furono costretti a fuggire senza poter portare con sé nulla e i popoli precedentemente colonizzati caddero sotto regimi comunisti.
Purtroppo nel ripensare a quegli storici momenti di storia portoghese, non riusciamo a visitare le rovine del Convento do Carmo perché l'ingresso è già chiuso, ma la visita è solo rimandata.



Fine III parte.