Blog di Dante Paolo Ferraris

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A Lisbona con Pessoa (VII parte)

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LisbonaUsciamo storditi da questa enorme chiesa, fantastica per le sue architetture ma scarsamente illuminata, se non dalla poca luce naturale che filtra dalle grandi vetrate che disegna splendidi arabeschi sulle bancate. Ci avventuriamo in Praça do Imperio e mi volto un ultima volta verso il Monastero dos Jerónimos, mi sovviene che il 13 dicembre 2007 in questo monastero è stato firmato il Trattato di Lisbona che riforma i Trattati su cui si fonda l'Unione Europea, "La visita al Monastero dos Jerónimos, per essere una vera visita, deve essere fatta senza fretta. Tutte le bellezze qui ospitate devono essere accuratamente esaminate: la lavorazione di ogni dettaglio, le immagini, le tombe, le colonne, le volte, specialmente quella del transetto che non è sostenuta da colonne, i dipinti, il coro, da dove si può vedere gran parte dell'interno della chiesa, il chiostro, che è uno dei più belli al mondo, la Sala del Capitolo, con le tombe di Alexandre Herculano e del gran poeta Guerra Junqueiro, il vecchio portico dove si trovano i dormitori, la cappella di Cristo", Pessoa cosi ci invita a visitare il Monastero, oggi ospita nel chiostro anche la sua eterna dimora, quella di un poeta "fuori dal coro" che ha amato la sua terra.
Praça do Império è un quadrato di circa 280 metri di lato ed è la più grande piazza del Portogallo, una delle più grandi d'Europa. Il Monastero dos Jerónimos si affaccia sul lato settentrionale della piazza mentre il Centro Cultural de Belém occupa quello occidentale. All'interno della piazza vi è un giardino di 3.300 m² con una grande fontana nel centro. La piazza ricorda l'Impero portoghese e venne realizzata in occasione della Grande Esposizione Mondiale Portoghese del 1940; ha un bellissimo giardino, con tre grandi fontane, vi sono molte aiuole con rose, cipressi, olivi e molte altre specie vegetali autoctone. Vicino alla fontana centrale, che ha più l'aspetto di un laghetto, vi sono tre giovani ragazzi, due di questi alle prese con cinepresa e microfono. Sono molto eleganti, pantaloni scuri con piega, camicia bianca e a prima vista pare stiano realizzando un'intervista al terzo ragazzo più giovane di loro, altrettanto elegantemente vestito. Rallento il passo, costringendo anche Matteo a fare lo stesso, curioso come sono di capire cosa fanno. Rubo alcune battute e comprendo dal mio scarso portoghese che stanno preparando un video da pubblicare su Youtube. L'argomento del video riguarda le ragazze ed il divertimento, ma pare che si divertano anche nel solo realizzare il filmato, infatti ogni tanto vi sono scatti collettivi di ilarità. Intorno alle fontane vi sono varie sculture e i marciapiedi sono decorati con mosaici dai motivi ornamentali e dai disegno con i segni zodiacali. Oltre la strada che costeggia il lato meridionale della piazza, lungo il fiume Tago, vi è il Padrão dos Descobrimentos, un enorme monumento dedicato alle scoperte geografiche, fatto erigere nel 1960 da Salazar. Rappresenta un'enorme prua di pietra stilizzata, dalla quale, protési verso l'oceano, si affacciano i protagonisti delle grandi scoperte, navigatori, poeti e pittori che hanno fatto grande il Portogallo, tra cui spiccano Vasco da Gama, Diogo Cao, Fernao de Magalhaes (Ferdinando Magellano), il poeta Luis de Camões, il pittore Nuno Gonçalves e tanti altri personaggi. Sulla prua spicca il principe Henrique il navigatore, infatti il monumento è stato inaugurato nel cinquecentesimo della sua morte. Un piccolo porticciolo con barchette da diporto si affaccia sul fiume nelle immediate vicinanze di questo monumento. Ricordo che questo Monumento non è quello originale, infatti la prima versione fu costruita nel 1940 per l'Esposizione Mondiale "Exposição do Mundo Português", venne poi demolita nel 1958, in quanto costruita con materiali scadenti e ricostruita successivamente in pietra bianca. Una lunga passeggiata ci porta fino alla Torre di Betlemme o, più correntemente conosciuta come Torre di Belém o "Torre di San Vincenzo", una torre fortificata simbolo e memoria del ruolo importante che il Portogallo ha giocato nell'era delle grandi esplorazioni. La Torre fu commissionata dal re Giovanni II, come parte del sistema di difesa di Lisbona alla foce del fiume Tago e come porta d'ingresso e cerimoniale della città. La torre fu costruita nei primi anni del XVI secolo e terminata da re Manuel I ed è un altro esempio significativo dello stile manuelino portoghese. Attualmente si trova a poca distanza dalla riva, ma in origine, prima che le acque del Tago si ritirassero si trovava molto al largo.Pessoa cosi ci descrive la torre: "ci lascia davanti alla torre di Belém. Si tratta senza dubbio di uno dei più bei monumenti di Lisbona e uno dei ricordi più espressivi del potere navale e militare portoghesi. Questa meraviglia dell'architettura orientale fu eretta a difesa del fiume e della capitale portoghese sulla Praia do Restelo, famosa per essere il luogo da cui salpavano le navi per le Grandi Scoperte. Fu re Manuel I a ordinare la sua costruzione; fu realizzata dentro il fiume e il progetto lo dobbiamo al grande maestro dell'architettura "a merletto" Francisco de Arruda. Fu iniziata nel 1515 e completata sei anni più tardi. In seguito le acque si ritirarono lasciando la torre saldamente addossata alla sponda. Qui morì Dom Pedro da Cunha, padre di Dom Rodrigo de Cunha, vescovo di Oporto; fu imprigionato nella torre a causa della sua difesa del priore di Crato, pretendente al trono durante i primi anni della dominazione spagnola. Qui furono imprigionati anche numerosi esponenti dell'alta nobiltà del regno. La torre di Belém vista da fuori, è un magnifico gioiello di pietra ed è con stupore e crescente soddisfazione che lo straniero ammira la sua particolare bellezza. È come un merletto, e dei più belli, nel suo delicato intarsio che, bianco, balugina da lontano, catturando immediatamente lo sguardo dei naviganti che entrano nel fiume". Purtroppo non possiamo visitarla al suo interno, in quanto, vista la tarda ora, è già chiuso l'accesso ai turisti, non ci resta che affidarci alle parole di Pessoa per descriverla: "All'interno la sua bellezza non è da meno; dai suoi balconi e dalle sue terrazze si gode una vista indimenticabile del fiume e, sullo sfondo, del mare. Attraversando il ponte levatoio, ci troviamo al primo piano dell'edificio, che è destinato ai cannoni. Alcuni pertugi ci danno l'idea di cosa dovevano essere le celle dei prigionieri, cui le esigue aperture forniscono luce incerta. Sono cinque le celle sotterranee, dove nessuno è rimasto rinchiuso a lungo; si raggiungono attraverso una scala di pietra di 35 gradini. Prima di essere state trasformate in celle erano utilizzate come deposito per gli esplosivi. Al secondo piano si trovano l'armeria e gli uffici; al terzo la sala Régia, con un magnifico balcone a colonne di meravigliosa fattura; al quarto piano il Refettorio al cui esterno, sul pavimento, si possono vedere dei fori da dove poteva essere colato piombo fuso in caso di assalto alla fortezza; il quinto piano era della corte, ed è qui che poco tempo fa è stata posta una lapide commemorativa in ricordo del grande raid aereo Lisbona – Ruio de Janeiro di Gago Coutinho e Sacadura Cabral del 1922. Attraverso una scala di 123 gradini si giunge alla terrazza del sesto piano, di cui potete immaginarvi la vista". Rientriamo verso la stazione ferroviaria, facendo ripetute soste a vedere piccoli ma importanti monumenti o semplicemente ad ammirare le moderne costruzioni, come il Museu Coleção Berardo, o il Centro Cultural de Belém che fiancheggiano da un lato l'Avenida da India e l'Avenida de Brasilia, mentre sull'altro lato corre la linea ferroviaria che da Lisbona porta a Cascais.
L'ultima sosta prima di risalire sul treno è alla Antiga Confeitaria de Belém, dove si preparano gli squisiti pasteis de Belém, prodotti artigianalmente. Affrontiamo una lunga coda di persone che arriva fin sul marciapiede per accedere alla pasticceria e gustarci uno dei dolci più famosi del Portogallo. Una piccola ma irrinunciabile visita che non possiamo farci mancare, anche perché è la più storica e più rinomata pasticceria di Lisbona. La ricetta di questa sfoglia e del suo ripieno di crema pasticcera pare siano ancora oggi conservate segretamente. I pasteis vengono serviti caldi, appena fatti, e non puoi esimerti dal velarli leggermente con cannella e zucchero a velo.
Rientrati a Lisbona, stanchi ma soddisfatti decidiamo di passare la serata all'Hard Rock café, un piccolo locale ma molto ben organizzato, distante poche centinaia di metri dalla nostra Pensione. Come in ogni locale di questa catena mondiale di locali dedicati alla musica rock, fanno bella mostra sulle pareti splendidi cimeli musicali: dal vestito di Elton John ai piatti della batteria dei Motorhead ecc. Nella luce soffusa del locale un grande schermo diffonde video musicali e uno staff di ragazzi/e decisamente cordiali e con una buona conoscenza di molte lingue serve ai clienti una buona birra. Anche il Wi-Fi é gratuito e allora credo che passeremo molte serate in questo locale ad ascoltare musica bevendoci una buona cerveja.



Fine VII parte.