Blog di Dante Paolo Ferraris

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A Lisbona con Pessoa (XV parte)

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LisbonaPercorrere un tratto di città seduto su uno dei tram di Lisbona è sempre piacevole, è come immergersi tra le persone in una città tutta da scoprire, dove voci, profumi, musica e costumi offrono al viandante come il sottoscritto un aroma tutto particolare, una forza adrenalinica di continua ricerca e di voglia di scoprire ed assimilare. Scendiamo al capolinea in Praça S. João Bosco, vicino al Cemeterio dos Pranzeres. L'enorme Cimitero dei piaceri, costruito nel 1833, è una città nella città. Sontuosi mausolei e povere sepolture sono posti l'uno accanto all'altra dove riposano anche molti personaggi illustri della storia portoghese. La sua realizzazione si deve alla necessità di dare sepoltura alla moltitudine di morti causata da una epidemia di colera che colpisce nel 1833 la città di Lisbona. Il termine "Pranzeres" deriva dal nome della vecchia fattoria che sorgeva dove attualmente c'è il cimitero. Purtroppo non abbiamo il tempo di farci una visita e comunque non credo che sarebbe apprezzata dal mio compagno di viaggio. Io invece sono attratto dalla possibilità di poter incontrare gli illustri personaggi portoghesi che vi sono sepolti, sopratutto attori, cantanti, scrittori e personaggi televisivi. Qui vi fu sepolta anche la fadista Amália Rodrigues, poi traslata al Panteão Nacional su forti pressioni dei suoi ammiratori che riuscirono a far modificare la legge che prevedeva di lasciare trascorrere almeno 4 anni prima di autorizzare la traslazione.
Ricordo, solo per la cronaca, tra le persone illustri ivi sepolte Rómulo Vasco da Gama de Carvalho, morto nel 1997, un chimico, storico delle scienze e poeta portoghese, conosciuto con lo pseudonimo di António Gedeão, ma anche Bernardo Santareno, pseudonimo letterario di António Martinho do Rosário, morto nel 1980 e considerato uno dei maggiori drammaturghi portoghesi del XX secolo. Ancora la cantante portoghese Cândida Branca Flor, morta nel 2001, il cui vero nome era Cândida Maria Coelho Soares, Mário Cesariny de Vasconcelos, morto nel 2006, pittore e poeta considerato il massimo rappresentante del surrealismo portoghese. Ma ricordo sopratutto il nostro connazionale Antonio Tabucchi, lo scrittore italiano di Pisa morto a Lisbona nel marzo 2012, pochi mesi prima della nostra visita alla città. Costui fu legato in modo viscerale al Portogallo, sopratutto a Ferdinando Pessoa di cui fu il maggior conoscitore, critico e traduttore dell'opera del poeta ed aforista dal quale ha attinto i concetti della saudade e degli eteronimi.
Tabucchi conosce l'opera di Pessoa negli anni sessanta, durante il periodo universitario alla Sorbona di Parigi e ne rimane talmente affascinato, direi quasi folgorato che, tornato in Italia, frequenta un corso di lingua portoghese per comprendere meglio il poeta e trasferirsi poi a Lisbona.
Il Cemeterio dos Pranzeres è un cimitero di grande valore storico e artistico tanto che vi sono percorsi turistici organizzati.
Il nostro obiettivo è raggiungere Rua Coelho da Rocha, dove possiamo trovare la Casa-Museo di Fernando Pessoa, luogo in cui visse gli ultimi quindici anni della sua vita.
Siamo vicini al centro della città, solo una manciata di km ci separano da Praça do Commercio, ma ci sembra un'altra Lisbona, pulita e ordinata, ma più povera e popolare. Anche le auto parcheggiate a bordo strada dimostrano come questo quartiere sia abitato da operai e pensionati. I tanti piccoli negozi di prodotti etnici ci fanno comprendere anche da dove proviene la maggioranza degli abitanti.
Siamo finalmente giunti sotto la casa-museo che purtroppo ed ovviamente è chiusa. Conserva le opere, gli archivi e gli oggetti personali dello scrittore e fu inaugurata dall'amministrazione comunale nel 1993 con l'obbiettivo di conservare e far conoscere al mondo la ricchezza dell'opera del poeta portoghese. Dei tre piani che formano la casa, Pessoa ne occupò solo uno e condivise gli altri con altre famiglie. La facciata della casa è completamente ricoperta di scritte con poemi di diversi periodi della sua vita, un vero libro aperto, con scrittura a caratteri cubitali.
Sostiamo un po' sotto casa di Pessoa, come se stessimo aspettando che esca per accompagnarlo al "Café a Brasileira". Fu certamente un uomo intellettualmente inquieto, creò un gran numero di eteronimi tra i quali ricordo spiccare Alberto Caeiro, Bernardo Soares, Ricardo Reis e l'ingegnere omosessuale Álvaro de Campos, con cui pubblica la sua più ricca opera poetica, parallelamente alla vita che faceva il suo ortonimo come saggista e critico.
Mentre scendiamo verso il Jardim da Estrela, mi passano nella mente i vari personaggi di fantasia di Pessoa e cerco di spiegare a Matteo, che forse ha subito questa mia passione per Pessoa, chi sono e quali caratteristiche hanno i vari personaggi, così diversi l'uno dall'altro, molto spesso in antitesi tra loro.
Personaggi che fa nascere, vivere e alcuni anche morire come Alberto Caeiro, un anticlericale che Pessoa farà cessare di vivere nel 1915, mentre monarchico era il medico Ricardo Reis personaggio che un altro importante scrittore e premio nobel, José Saramago, farà morire nel 1935, infine Àlvaro de Campos, un elegante poeta dai capelli lisci e neri, dal carattere annoiato, ozioso e meditativo, la cui poesia parte da un'estrema esperienza decadente per diventare poi ad un tratto un esacerbato, geniale sperimentatore della poesia d'avanguardia, quasi futurista.
Pessoa inoltre è innamorato del proprio paese e di Lisbona ne è anche attento conoscitore, sopratutto dei luoghi meno turistici, per aver percorso la città ripetutamente a piedi, frequentando spesso e volentieri caffè e bar e per aver vissuto in camere prese in affitto in vari quartieri della città.
Raggiungiamo il giardino da Estrela che fu realizzato nella metà del XIX secolo su iniziativa del marchese de Tomar, un luogo gradevole intensamente frequentato e, ai tempi di Pessoa, luogo di passeggiata della ricca borghesia portoghese.
Il giardino, che riflette la concezione romantica dei parchi inglesi, è chiuso da una bella cancellata e da una ringhiera di ferro, con quattro cancelli che permettono l'ingresso da quattro strade.
Notevole è il gazebo in ferro battuto, una volta utilizzato per i concerti delle bande e della filarmonica. Il giardino ospita anche piccole cascate, serre e padiglioni . Nel 1931, quattro anni prima della morte del poeta e 10 anni dopo la scrittura (ma non della pubblicazione) della guida turistica di Lisbona, il numero di alberi del Giardino della Stella era 838 con 32 specie diverse. Vi era la presenza di molti uccelli esotici come i pappagalli e parrocchetti rabijuncos-guinea, con alcune di queste specie ancora presenti, ed inoltre con molte statue e busti che ancora adornano le aiuole.
Matteo sale sul podio del maestro di musica sotto il magnifico gazebo pronto a farsi immortalare da uno scatto fotografico, io mi perdo invece ad ammirare arbusti, alberi e fiori per lo più sconosciuti, ma di una bellezza straordinaria. Pessoa così ce lo descrive "Se invece torniamo indietro verso Rua da Estrela e scendiamo , arriveremo all'ingresso laterale del Jardim da Estrela, uno dei meglio tenuti della capitale. È stato aperto nel 1842 e possiede molti esemplari di flora esotica, un discreto numero di laghetti, una grotta, serre, una biblioteca all'aria aperta, un chiosco, giochi per i bambini, un buffet, una collinetta artificiale, statue, animali in maiolica opera di Bordalo Pinheiro, ecc. Le statue sono Lo Scavatore di Costa Mota (il vecchio), Risveglio di Simões de Almeida (il giovane), la Figlia del re sorveglia le papere di Costa Mota (il giovane) e La Fontana di Maria Glória Ribeiro da Cruz". Appena usciamo dal giardino ci appare di fronte la Basilica dell'Estrela.



Fine XV parte.