Blog di Dante Paolo Ferraris

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La caccola

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baby caccolaTi è sicuramente capitato, magari da protagonista, di trovarti fermo al semaforo e guardarti intorno per capire chi sono i tuoi compagni di sosta, magari con uno sguardo fuggevole per non essere troppo invadente nella privacy dell’auto altrui. Per me è un attività normale, forse sono troppo curioso e indiscreto.
Trovi chi guarda avanti contando i secondi per lo scattare del verde, chi cerca qualcosa sul sedile affianco, chi chiacchiera con il suo/a compagna di viaggio, chi osserva gli altri conducenti.
Un senso di schifo però ci assale, non perché sei diverso, quando il conducente dell'auto in sosta al tuo fianco, s'infila le dita nel naso. Se si accorge di essere osservato, come colto in flagrante in un delitto contro la morale, interrompe bruscamente il suo lavorio nasale, cercando di nascondere il corpo del reato: la caccola.
Strano pudore il nostro; il dito scelto non è ovviamente mai il pollice, qualcuno usa il mignolo come se fosse più delicato, quasi alla francese, il dito entra leggermente nella caverna della narice prescelta, ed inizia a cercare il suo tesoro, strofinandosi contro le pareti interne con lenti e dolci movimenti circolari.
Non nascondiamoci, questa schifezza, cioè scaccolarsi il naso fa comunque trovar piacere, è quasi una liberazione.
Il più maneggevole per queste delicate operazioni è comunque sempre l'indice.
Ora quando l'indice della mano, trova la caccola, dopo una esplorazione delicata che magari è già un "crostone", cioè la tua pepita d'oro, cerchi di prenderla, ne circoscrivi i contorni, la fermi bene con l'unghia, l'estrai con delicatezza, tirandola fuori. Scaccolarsi è un arte difficile, bisogna farlo con tenerezza, se lo fai in modo brusco rischi di farti male e magari perdere sangue dal naso!
Se sei fortunato trovi una pepita dura e di dimensioni ragguardevoli, assolutamente soddisfacente al tatto. La caccola secca è a strati, si forma quando un sottile velo di muco si deposita sulle pareti nasali e si solidifica quasi istantaneamente, da un senso di secchezza delle narici ed è alquanto fastidiosa.
Quando la raggiungi la giri tra pollice ed indice, pronta ed essere utilizzata come una palla di cannone! Tiri giù il finestrino, meglio farlo prima, sguaini il tuo migliore sorriso di soddisfazione, prendi la mira, cercando di non colpire nessuno e la spari verso terra. Ti dà una sensazione immediata di schifo, ma subito dopo una sensazione di liberazione, da sentirsi stramaledettamente bene e in pace col mondo e con il naso finalmente veramente libero. La caccola secca va eliminata rapidamente perché provoca secchezza delle narici è impedisce il giusto funzionamento dei peli nasali che catturano le sporcizie provenienti dall'esterno.
Quella che ti da più soddisfazione dopo la sua defenestrazione, è la caccola secca a cordicella; questa si forma quando un rivolo di muco liquido scende giù dall'alto della cavità nasale, verso il basso e poi solidifica creando il classico moccolo a colonna. È un tipo di caccola molto fastidiosa in quanto fa il solletico alle narici essendo appesa solo per un capo e vibra quando respiriamo.
Può capitare, ahimè, che la caccola a cordicella o a codina si rompa a metà e non si riesca a eliminarla tutta, l'altro pezzo non si riesce più a prendere nemmeno con due dita, soprattutto se il codino non è ancora essiccato ed è mollo, viscido e filoso. Qui la battaglia per la libertà nasale si fa più aspra.
Invece può capitare di essere sfortunato, ti potresti ritrovare fra le mani una cosa allungabile e appiccicosa, di una consistenza molle quasi quanto la pasta della pizza, e liberarsene è un casino. Una caccola schifosamente brutta, che non ti si stacca facilmente dalle dita, nemmeno dopo ripetuti tentativi d'appallottolamento, è semiliquida, fastidiosissima, la si sente colare giù per la cavità nasale, ma non esce a causa della sua densità, sembra che faccia altalena, su e giù dalla narice, assecondando la tua respirazione. Il tuo bello scaccolamento liberatorio è diventato una nuova prova d'ardimento, e fa schifo pure a te, nonostante sia un tuo prodotto. I lanci dal finestrino si fanno più difficili e quando ci riesci e ti rimangono le dita umidicce e appiccicose, cerchi subito un fazzoletto per pulirti, che ovviamente non trovi mai. Vivi con il terrore che il tuo lancio non sia riuscito e la tua caccola ti segua attaccata alla carrozzeria dell'auto, come un magnetino, come se non volesse essere abbandonata.
Bisogna considerare che ci siamo sempre scaccolati, fin da piccoli: quante volte la mamma ti diceva "Togli le dita dal naso", tanto da farlo di nascosto.
Per scaccolarsi nel modo adeguato abbiamo bisogno di poche e semplici accortezze: l'unghia non deve essere ne troppo lunga ne troppo corta, dotarsi di fazzoletti e un po' di tempo a disposizione per la ricerca della caccola. L'abilità e il successo viene dall'esperienza e dalla pazienza.
Per scaccolarsi ci si può sempre e comunque aiutare con un fazzoletto di carta o di stoffa, chi ha le dita troppo grosse e non riesce introdurre le dita nelle narici, generalmente usa dei "cotton fioc" o la punta di un fazzoletto arrotolato, ma può risultare pericoloso e irritante, rischi di deglutirla, e allora lo schifo è massimo. Una cosa da non fare mai è soffiarsi il naso troppo forte, perché rovina i capillari, possono anche strapparsi. Mai scaccolarsi con unghie troppo lunghe perché si ci può graffiare, o avere fretta nell'infilare il dito nella caverna della narice senza indagare pian piano la cavità.
Diciamocela tutta, non ci si deve vergognare ed essere timidi nell'ammettere che ogni tanto, se non ogni giorno ci si scaccola o smoccola: levarsi le caccole dal naso che sono rinsecchite e sporche e danno parecchio fastidio, a volte prudono, lo facciamo tutti! L'importante è farlo a porte chiuse e non al pubblico ludibrio, come dietro al finestrino di auto ferma al semaforo rosso.