Blog di Dante Paolo Ferraris

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Nostalgia e decadimento della Superba

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genovaGenova è bella quanto fragile. Povera Genova, ha una illuminata storia marinara che ne ha arricchito il patrimonio culturale e dato sostentamento a tante persone, ha reso forte i carattere delle sue genti, ha addomesticato popoli e li ha saputi integrare nella sua realtà. Tutta distesa lungo un mare azzurro, sul quale si specchiano le irti vette dei suoi monti. La verde e lussureggiante vegetazione trova l'enfasi della sua bellezza, grazie al caleidoscopio giochi di luci e colori delle sue case dipinte e i suoi coloratissimi giardini.
Il centro storico di Genova è come un libro aperto di storia medioevale, palazzi, torri, chiese, cappelle, che riportano alla mente i viaggi nelle terre lontane d'oriente, di truppe imbarcate per le crociate, di pellegrini che partono o arrivano dalla terra santa, ma anche di spezie, frutta, pietre preziose che hanno arricchito la sua città e le sue genti con il commercio. Ricchezza che gli antichi muri dei palazzi cittadini, dai marmi policromi della chiese mostrano ancora oggi ai viandanti. Antri e strette vie, odori di muffe, antichi portoni di ferro e vecchi lucchetti raccontano le storie delle nobili e delle povere famiglie ma anche delle feste dei sestrieri, di cavalieri e di santi a cui hanno nei secoli assistito.
Ahimè purtroppo oggi queste ricchezze, lo splendore di una così magnifica città sono anneriti dal tempo e dall'umana incuria. Gli odori coprono i profumi, il nero fumo dell'inquinamento copre le facciate, villani turisti abbandonano rifiuti di ogni genere, vili teppisti, spezzano, sfregiano, imbrattano ciò che la storia ci ha consegnato come arte e come memoria.
Povera Genova, quale quale e quanta triste strada dovrai ancora percorrere, prima di incontrare la saggezza di chi saprà coprire l'oblio a cui oggi sei destinati. Meriti più attenzione e ognuno di noi può, nel suo piccolo contribuire.
Io ci sto e Voi?