Blog di Dante Paolo Ferraris

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Mattina d'inverno

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invernoLa sveglia deve ancora suonare che gli occhi si aprono. Dalle tapparelle della finestra non filtra nessuna lama di luce. Il rumore delle auto che sfrecciano nella sottostante strada raccontano che la giornata ha preso vita. Il lamentoso miagolio dei miei due gatti, posizionati dietro la porta della stanza, annunciano che l'ora di lasciare il caldo piumone è ormai giunta. Il freddo rende le coperte più corte e i minuti più brevi. Con pigrizia stendo le stanche gambe, quasi a voler allontanare le lenzuola che per una notte hanno raccolto i sogni.
Dopo una notte che apparentemente sembra lunghissima ma che non ha allontanato la stanchezza accumulata, gli sbadigli si fanno frequenti e come se le gambe fossero estranee al resto del corpo, mi ritrovo seduto sul bordo del letto, pronto a ricominciare un'altra giornata.
Stancamente e strisciando le pantofole m'avvicino alla finestra, alzo le tapparelle, sperando di trovare chissà quale sorpresa. Il cielo ha il solito colore grigio invernale ma che non è sinonimo di tristezza ma anzi è il colore preferito dalla mia città.
Nuvole umidicce, accompagnano pennellate distese di luce che s'affacciano su questa nuova giornata. Cristalli di ghiaccio sui campi antistanti casa mia, sulla strada e sulle auto fanno brillare tutto ciò che mi circonda.
Ma sono sicuro che presto arriverà il sereno. I miei occhi si allargano cercando il sole e per vedere se ha sostituito la bellissima luna che ieri ha accompagnato i miei sogni.
Sono certo che il mio sguardo assonnato sboccerà in un sorriso appena il sole luminoso farà capolino. Attendo un sole baldanzoso pronto a guizzare in cielo e a sciogliere il ghiaccio che ha imbrigliato ogni cosa.
I pensieri corrono veloci su ciò che mi aspetterà in questa giornata invernale. Ormai la caffettiera sbuffa il suo vapore, i miei due compagni d'avventura hanno smesso di miagolare dopo aver svuotato la loro ciotolina.
Coperto dalla testa ai piedi, avvolto in un'ampia sciarpa e calato sulle orecchie un pesante cappello di lana, sono pronto ad affrontare il mondo fuori dalla porta di casa e sorseggiate con coraggio l'aria frizzante.
Le pesanti ed immobili nuvole che mi accolgono nel cielo, saranno presto spazzate via, come devono essere sempre spazzati via i tristi pensieri. Al gravoso orizzonte scuro contrappongo da sempre la leggerezza dei pensieri. Non amo farmi ingannare dalle lacrime del cielo, prima o poi smetteranno. Il mio fiato e le mie prime frasi mattutine prendono forma nel freddo di questi giorni, trasformate in nuvolette come le parole scritte nei fumetti.
Tra poco le carezze del sole faranno dimenticare anche il gelo e intorno me si sveglierà il sempre mio allegro e colorato mondo.