Blog di Dante Paolo Ferraris

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A zonzo con il calessino (I parte)

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CalessinoLa sveglia che ho appuntato per il mattino mi ha perseguitato tutta la notte, per la paura di non sentirla. Non ho avuto il tempo di chiudere gli occhi che è già tempo di alzarsi.
Il cielo visto dalla finestra oggi sembra morbido ed il sole ha appena fatto capolino.
Forse il cielo non sarà splendente questa mattina, ma non sempre le nuvole offuscano la volta celeste.
La valigia è già pronta e tra poco sarò sul treno, direzione Milano.
Intanto che il treno corre verso la sua meta, osservo fuori dal finestrino e lo sguardo, anche oggi, scivola lontano. Mentre il sole sbarazzino, si nasconde dietro a qualche nuvola, la luce dei suoi raggi si riflette sui vetri del finestrino, ma anche sui tetti delle case che trafiggono le chiome degli alberi che sembrano esplodere.
La stazione Centrale di Milano, soprattutto la mattina presto nelle giornate infrasettimanali, è caotica. C'è gente che cammina, guardando i pannelli indicatori delle partenze, inciampando così su altri viaggiatori. Chi, invece di corsa è alla ricerca di guadagnare qualche minuto sulla partenza del treno e con i trolley ti passa sui piedi. Chi, in comitiva costruisce ostacoli, fermandosi in crocchi di persone sulle banchine dei treni.
Il rumore e il vociare è talmente forte che impedisce l'ascolto degli altoparlanti che annunciano le partenze e i ritardi dei treni. Attendo l‘arrivo del mio compagno di avventura, sulla banchina in testa all'arrivo dei treni provenienti da Novara. L'attesa non è lunga e mi permette di osservare con attenzione la moltitudine di persone che frequentano la stazione ferroviaria di una metropoli.
Benché sia estate inoltrata, gli abbigliamenti sono molto vari, da chi indossa ai piedi calzature a infradito e larghi cappelli di paglia a chi ostenta con sicurezza, scarponi da trekking con calzettoni alti e pesanti e pantaloncini corti. Ma sicuramente i più stravaganti sono quei viaggiatori/turisti che indossano sandali e calzini bianchi, ovviamente accompagnati da calzoncini corti sotto il ginocchio. Cosa dire per la grande varietà di t-shirt e camicie sia maschili e che femminili, dai colori e disegni più vari? Si distinguono dalla torme di turisti, chi raggiunge o parte da Milano per lavoro. Sembrano tutti uguali; gli uomini, giovani o anziani che siano, indossano con disinvoltura una camicia bianca o azzurra con il colletto inamidato e cravatte dai colori tristi e monotoni, un completo giacca e pantaloni in tinta unità blu, nocciola o grigio fumo di Londra. Variano soltanto tra i giovani il tipo di tessuto, più lucido ed aderenti per i più giovani, meno appariscenti per i "diversamente giovani". Le giacche sono tanto attillate, da stringere in vita i più magri mentre sono aperte sul davanti per chi ha l'addome più arrotondato. Lo stesso dicasi per i pantaloni, rigidamente tutti con la piega, ma slim per i più giovani. Ovviamente tutti con borsa da lavoro in pelle, benché di foggia e colore diversa. Presenti anche molti viaggiatori stranieri, di origine medio orientale o africani, con le loro coloratissime tuniche, semplicemente bianche (kandura) per gli arabi, oppure arricchiti da una Keffiyeh.
L'altoparlante annuncia l'arrivo del treno da Novara, da cui dovrebbe scendere Gian, il mio compagno di viaggio. Lo cerco tra la folla che scende dal treno e s'incanala in forma disordinata verso l'uscita della stazione e quella che invece s'avvia verso i binari dei treni in partenza, creando in modo difficilmente indefinibile un nodo e groviglio di persone, ma che si sbroglia abbastanza altrettanto rapidamente. Vedo arrivare Gian, si nota dal suo passo veloce e deciso che è pronto per questa piccola avventura, lui avvezzo a più impegnativi tour.
Ci salutiamo rapidamente e ci dirigiamo insieme verso l'uscita dalla stazione, alla ricerca di altre due persone che saranno con noi in questa mia particolare vacanza.
Gian è un giovane ragazzo, non molto alto, robusto ma armonico, dal piglio deciso e dall'intraprendenza che manifesta in ogni azione che compie. Viso ovale regolare con due grandi occhi su cui spicca il colore marrone delle pupille, sulla narice di destra del naso, porta un piccolo piercing con un brillantino. Due folte sopraccigli gli incoronano gli occhi, mentre una barba fitta e nera, con qualche sparuto pelo bianco e i baffi, altrettanto ben curati gli incorniciano una grande bocca con rosse labbra fini, anch'esse semplici cornici di un sorriso che non gli manca mai.
La carnagione è leggermente ambrata, una fronte alta e spaziosa è ancor più evidente dal taglio dei capelli a raso, con una leggera cresta centrale, arricchita da un ciuffo, dove i primi capelli bianchi appaiono un decoro. Sulle orecchie indossa piccoli orecchini che non stonano affatto con il personaggio. Lo sempre visto indossare abiti scuri, quasi non conoscesse il colore. Tendenzialmente indossa abiti come le t-shirt e polo, cappellino e gli accessori come zaini e borselli sempre griffati con il marchio della sua azienda "viaggia e scopri".
Troviamo rapidamente le nostre compagne di viaggio, in nostra attesa nell'atrio della stazione.
Sono una bella coppia di ragazze tra loro ben affiatate, con loro sicuramente passeremo una settimana divertente e alternativa, almeno per il sottoscritto.
Per raggiungere il luogo di partenza della nostra breve avventura, dobbiamo lasciare la stazione ferroviaria di Milano centrale, inoltrarci nella metropolitana, prendere una metro che ci conduca alla stazione ferroviaria di "Milano Cadorna" e da lì prendere un treno che ci porti fino alla periferia di questa metropoli ed esattamente a Cusano Milanino.
Ci trasciniamo dietro borsoni e zaini, tutto quello che serve per una settimana e tra le raccomandazioni c'era quello di portare qualche capo di abbigliamento di colore rosso, per gli "aperitivi in rosso". Ad osservare il bagaglio delle due ragazze, io ho certamente esagerato.
Ad attenderci alla stazione di Cusano Milanino, c'è Angela, con quel bel sorriso, tipico, solare e piacevole delle donne centroamericane.
Giunti sul luogo dell'imbarco, troviamo i nostri mezzi di trasporto che ci condurranno per tutta la settimana. Sono nuovissimi, pochi chilometri di strada percorsi, credo che il vero rodaggio lo faremo noi.



Fine I parte.