Il giornale preferito sul comodino, quella voce monocorda di un tono sopra, la squadra di calcio preferita, la forza di un ideale politico e la delusione dei politici erano gli argomenti preferiti.
Ti ho lasciato così, con un ci vediamo domani.
La telefonata nella notte che non vorresti mai ricevere.
Una corsa inutile. Mille pensieri, mille immagini, mille ricordi, mille cose non dette, mille rimpianti.
Gli occhi che velano le lacrime, tue, mie, di molti. Un vuoto assoluto e assordante.
Il dolore arriva così, senza preavviso. Con una violenza tale da lasciarti senza fiato.
Piangere dicono faccia bene. Io so solo che fa male.
La ricerca nei cassetti della memoria dei momenti felici.
Solo dopo si capisce il valore di quella parola, di quello sguardo, troppo tardi e senza possibilità di ritorno: Papà.