Questa sosta al MI.SEX mi permette anzi di "aprirmi intellettualmente" a un mondo che è sicuramente "sommerso" ma è di una tale ampiezza che merita ogni tipo di attenzione e riflessione, cosa che farò sicuramente e cercherò prossimamente di analizzare e studiare e non mancherò certamente di scriverne.
Il mio amico mi aveva fatto conoscere un suo "collega" forse "concorrente", direi leggermente più anziano, che si era unito al nostro tavolino del bar sotto la galleria Vittorio Emanuele a Milano. Daniele ma soprannominato professionalmente Daniel era entrato con molta "nonchalance" nel nostro discorso e senza grandi difficoltà, non vedendomi né come giornalista né tanto meno, e purtroppo per me, come un probabile concorrente, aggiunge al nostro discorso particolari importanti per farmi comprendere perché una donna dovrebbe andare a cercare un gigolo a pagamento.
Ascoltandoli mi sono fatto l'idea che esiste una proporzionalità tra il successo lavorativo della donna in carriera e la voglia di essere Lei a determinare le condizioni della propria vita amorosa.
In fondo da quel tavolino della galleria più "IN" d'Italia ma anche al MI.SEX mi sembra che oggi la donna manager sia una donna "arrabbiata" che ha infranto il tabù professionale raggiungendo i più alti vertici di importanti aziende ed enti ma che deve farsi largo ancora con prepotenza davanti ad un mondo ancora troppo maschilista, dovendo esprimere anche un immagine di sicurezza e la capacità di "congelare" emozioni e sentimenti e questo anche in campo emotivo nonché sentimentale, affettivo e sessuale.
Tante ora sono le "Signore" entrate nel mondo dei V.I.P. non più al seguito del marito ma spesso con il marito al seguito oltre al segretario/portaborse. Daniel afferma che non è solo uno "status symbol" farsi accompagnare da un bel ragazzo ma è anche una ricerca di maggior autostima, non cercando nel gigolo solo un rapporto sessuale ma anche e soprattutto un rapporto umano e un modo diverso di fare due chiacchiere.
Daniel è vestito diversamente da Simone. Il primo in un elegante giacca e cravatta, un abito scuro ma che lo distingue dai bancari della city o dai commessi dei locali più eleganti di Milano, proprio perché è Lui che indossa l'abito e non l'abito che lo veste. Si muove con un eleganza naturale, non impacciata ma disinvolta, scarpe lucide, tutto ovviamente griffato. Sorseggia il caffè come se fosse una tazzina di nettare, rigorosamente senza zucchero, pulendosi con delicatezza le labbra, sapendo di dover curare una parte dei suoi attrezzi di lavoro, il capello è nero un po' brizzolato, ben curato che gli da quel tono giovanile e l'aspetto di grande amatore. Non toglie mai gli occhiali da sole nemmeno nella penombra della galleria. Simone, anch'esso abbronzato, è vestito sportivamente con una bellissima polo di gran marca che segna gli addominali scolpiti; il colore chiaro della polo evidenzia un corpo curato e abbronzato e mentre parla mordicchia le bacchette dei Ray Ban di ultima moda che indossa, il capello è scapigliato ma curato. Sicuramente hanno due clientele diverse ma certamente si trovano di fronte a partner che hanno medesime esigenze.
La mia curiosità si spinge a chiedere come si atteggiano le loro compagne occasionali e come si pongono negli atteggiamenti e discorsi ; unanimemente affermano che il gentil sesso si presenta sempre vestito elegantemente, con maquillage raffinato e profumi seducenti perché il loro primo pensiero non è di pagare quell'uomo, ma di ammaliarlo, di piacergli, insomma vogliono comunque conquistarlo anche se sanno di aver già vinto la partita.
Le donne che puoi trovare come clienti, afferma Daniel, possono essere caratterialmente forti, tipo quelle che sono padrone del proprio corpo e della propria sensualità e che non hanno ne tempo ne voglia di una relazione stabile ma che vogliono una rivincita del sesso debole sull'uomo macho, donne che scindono l'amore dal sesso e quelle che cercano un uomo che le faccia star bene in quel momento particolare (cena, ballo ecc...) senza problemi di legami, gelosie, in sostanza un compagno provvisorio discreto e disponibile che basta chiamare al telefono per un nuovo momento di svago.
Simone invece mi definisce con cura la donna debole, stanca di accudire marito e prole e vedere scorrere giorni sempre uguali e che cerca una folata di novità ed è alla ricerca di tresche fugaci assaporandone i piaceri momentanei, o colei che sente il bisogno di un amante che non abbia pretese e non abbia paura di essere abbandonato, in quanto gli incontri con il marito sono ormai stanchi e privi delle carezze da neo sposini o del periodo di fidanzamento. Ma c'è anche la donna ultra cinquantenne che fa i conti con le rughe e con un corpo non più oggetto di desiderio, vicina alla crisi di nervi per l'arrivo della menopausa, che cerca un uomo che la faccia sentire ancora giovane e piacente e non ultima l'insoddisfatta sessualmente alla ricerca di un ragazzo che già solo fisicamente offre l'immagine di ottime prestazioni.
Racconti che mi rimangono impressi e che mi tornano alla mente proprio mentre osservo la fauna umana che si aggira tra gli stand. Visto il costo esoso del biglietto, benché già stanco di assistere a questa deprimente fiera delle voglie maschili, mi ritrovo con Matteo a fare nuovamente un giro tra gli stand prima di allontanarci definitivamente. Quando scopro che i biglietti per i ragazzi 18enni sono a prezzo scontato, come per i militari e le donne, non riesco a non esprimere il mio dissenso su questa nuova discriminazione.
Come giro l'angolo del "Luna pork", mi ritrovo davanti quattro aitanti ragazzi vestiti, si fa per dire, solo con un pantaloncino di jeans cortissimo. Comprendo subito che sono "attori"e rimango impressionato dal "tartarugone" addominale che farebbe una splendida pubblicità per ogni tipo di palestra. Mentre mi accodo verso l'uscita mi colpiscono due ragazze e due ragazzi che si tengono teneramente per mano e questo è un altro aspetto di un mondo che voglio approfondire e che decidiamo di conoscere andando in una nota discoteca torinese con serate a tema che alcuni conoscenti frequentano assiduamente.
Finalmente ci dirigiamo in discoteca con la mente già obnubilata dalle luci, dalle musiche e con le idee un po' più confuse.
Fine II parte.