La festa dell'ipocrisia
Venerdì 17 Giugno 2011 10:18
 Questa mattina come al solito prima di scendere dal letto, dopo essermi stiracchiato bene tra le lenzuola, arruffate per una notte accaldata, sfoglio i giornali dal mio iPad. Le notizie scorrono velocemente sui soliti scandali sportivi; la cronaca racconta delle indagini sui più famosi omicidi che hanno fatto tenere il naso schiacciato allo schermo televisivo alla maggioranza delle casalinghe italiane. Sono di veloce lettura anche le pagine sulla visita del Papa a Zagabria.
Salto le pagine economiche e calcistiche perché non ne ho né interesse né cultura. Mi soffermo sulle pagine della guerra in Libia, degli sbarchi dei migranti in Italia, sull'ipocrisia di un governo che continua a dire che va tutto bene e che la crisi è superata, sull'incapacità dell'opposizione parlamentare ad avere un leader e a capire cosa vuole esattamente la maggioranza degli italiani.
Sembra una giornata normale come tante altre, fuori piove, i vetri della camera da letto riportano i disegni del temporale notturno che ha lasciato le goccioline sui vetri, la speaker alla radio ripercorre le stesse notizie avanti lette senza aggiungerci né enfasi né tristitudine.
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La gramigna
Mercoledì 08 Giugno 2011 09:31
 Il caldo di questi giorni è veramente soffocante anche nel fare due passi per la campagna. È come avventurarsi nei gironi dell'inferno dantesco, preferisco fare una camminata anziché una corsetta.
La campagna è comunque bellissima, i campi sono coltivati, il colore delle spighe del grano in maturazione rende fantastica la visione, dal giallo intenso ad un oro brillante trasformando quel campo in uno spettacolare mare che una leggera brezza muove soavemente.
Anche i campi incolti hanno colori fantastici, sembrano usciti dai dipinti espressionisti di Manet o Cėzanne.
Il bianco dei convolvoli è alternato al rosso vivace della moltitudine di papaveri che sembrano tanti soldatini dalle rosse giubbe. Il giallo della camomilla, il blu dei fiordalisi fanno di ogni terreno erboso un dipinto che ti attira a correrci dentro all'infinito.
Farfalle di ogni colore svolazzano di fiore in fiore, pare che annuncino l’arrivo della dea Cecere pronta alla festa dell’Ambarvalia.
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Dietro le quinte di Cuba (VII parte)
Venerdì 27 Maggio 2011 10:02
 La casa di Levian è nella periferia di Ciego de Avila, una piccola casetta in muratura dove vive con la moglie e la figlia, nata da pochissimi mesi.
Levian ci attende sulla strada con la sua stampella in pantaloncini corti con le infradito ai piedi. E' di carnagione più chiara di Wilmer con capelli ricci castano scuro e si presenta a torso nudo, con un fisico scolpito da far invidia ai nostri culturisti palestrati. In questo caso comprendo che è la danza che la fa da padrona con le sue quotidiane prove degli spettacoli che i ragazzi devono fare.
La moglie, coetanea di Levian, è in cortile impegnata a lavare in un mastello l'abbigliamento della loro bambina che diventa subito il giocattolo per tutti noi.
I capelli e gli occhi scuri sono quelli della mamma, ma la vivacità è sicuramente del padre.
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Viaggi pruriginosi (II parte)
Martedì 17 Maggio 2011 10:03
 Simone mi aveva fatto riflettere molto su questo antico mestiere in quanto lo avevo sempre preso in considerazione nella versione femminile e all'idea del "prostituto" non avevo mai prestato particolare attenzione.
Questa sosta al MI.SEX mi permette anzi di "aprirmi intellettualmente" a un mondo che è sicuramente "sommerso" ma è di una tale ampiezza che merita ogni tipo di attenzione e riflessione, cosa che farò sicuramente e cercherò prossimamente di analizzare e studiare e non mancherò certamente di scriverne.
Il mio amico mi aveva fatto conoscere un suo "collega" forse "concorrente", direi leggermente più anziano, che si era unito al nostro tavolino del bar sotto la galleria Vittorio Emanuele a Milano. Daniele ma soprannominato professionalmente Daniel era entrato con molta "nonchalance" nel nostro discorso e senza grandi difficoltà, non vedendomi né come giornalista né tanto meno, e purtroppo per me, come un probabile concorrente, aggiunge al nostro discorso particolari importanti per farmi comprendere perché una donna dovrebbe andare a cercare un gigolo a pagamento.
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Bestemmia umanitaria
Lunedì 02 Maggio 2011 14:59
 In questi giorni sentiamo di nuovo parlare di Guerra Umanitaria, come se ci fosse qualcosa di umano nella Guerra, forse si, ma il volto umano della guerra è la sofferenza, la morte, il dolore, lo strazio della perdita dei propri cari, la scomparsa di una civiltà a favore di un'altra, la recrudescenza di antichi dissapori ed in questo caso tribali, ma anche la fuga, il rifiuto, la dignità negata, questo è il volto di una guerra umanitaria.
Nell'epoca della globalizzazione dove tutto è immediato, dove la comunicazione diventa strumento di propaganda, sono ancora le armi a determinare il vincitore e non la Ragione.
Ma nel Nord Africa ciò che stato una rivolta di popolo è diventato rapidamente un conflitto internazionale, dove la volontà di cambiamento si è trasformato in nuove forme di egemonia, mascherando il nuovo colonialismo in intervento umanitario.
Tale propaganda, tali azioni militari in difesa di popolazioni inermi li troviamo oggi in Libia ma non in Siria, Nigeria o Sudan ecc… e tutto ciò avviene nella più totale indifferenza mediatica.
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Un viaggio in Moldavia (Romania)
Martedì 14 Giugno 2011 21:17
 Il volo, a
parte lo strillare dei bambini della fila che mi precede, è stato
tranquillo. Già all'imbarco temevo che le poche ore di viaggio che
uniscono Levaldigi a Bacau, fossero drammatiche per la quantità di
rumeni che rientrano nelle città, che diedero loro i natali, visto
l' ingente numero di persone trovate al gate dell'aeroporto.
Ho potuto
conoscere meglio i miei compagni di viaggio durante il tragitto in
pulmino tra Torino e il minuscolo aeroporto di Cuneo Levaldigi.
Saremo ospiti per pochi giorni della città rumena di Bacau,
capoluogo dell'omonimo distretto della Regione della Moldavia, una
località molto antica situata ai piedi dei Carpazi, bagnata dal
fiume Districa che si getta nel Siret, a circa otto km a sud della
cittadina.
All'arrivo
ci attendono i conoscenti
rumeni con cui stringiamo subito amicizia. Ci portano alla loro sede
sociale su un vecchio pulmino Fiat, dono di una associazione di
Moncalieri che ha organizzato il viaggio per cementare il gemellaggio
con la consorella rumena.
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La finestra
Venerdì 27 Maggio 2011 12:54
 La mia reggia è piccola, veramente piccola per potersi definire un maniero, ma è abbastanza grande per essere il castello dei miei sogni. Ogni angolo contiene uno scrigno di segreti, ogni parete sprigiona dai libri appoggiati su traballanti mensole, storie fantastiche e sogni.
Vi è in tutta la casa una sola finestra, non è grande, non si apre sul mare per farti godere il tramonto della vita quotidiana ma nemmeno sulle bianche montagne delle Alpi per farti ammirare l'alba della speranza che nasce dietro a quella vetta aguzza come una lucente lancia.
Si apre su una stradina piccola e sterrata, ove passano poche persone e poche auto.
La finestra è in legno di ciliegio, di quel colore rossiccio che ti mette serenità, con le dolci nervature del legno che sembrano disegnare antichi geroglifici. Una leggera tenda, sempre di color pastello, gialla o azzurrina la veste decorandola.
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Notte Verde con le Penne Nere
Venerdì 20 Maggio 2011 13:28
 L'attesa
sulla banchina del binario 5 è lunga e cerco di far passare i 50
minuti di attesa del regionale per Torino ascoltando la musica
dall'Ipod e guardandomi intorno come per capire come sia cambiata la
stazione ferroviaria della mia città negli ultimi anni. Non utilizzo
molto il treno per gli spostamenti, sia per pigrizia sia per non
sentirmi legato da orari.
Questa
volta però lo ritengo assolutamente necessario: sono convinto che
avventurarsi oggi verso Torino sia una "missione impossibile".
Intorno a me crocchi di giovani fanciulli dall'aria inebetita dalla
splendida e calda giornata che fanno confusione con i loro urletti
scemotti, ma è tutto permesso vista la loro giovane età. Mi
colpiscono due giovanissime coppie teneramente abbracciate che
continuano a baciarsi, probabilmente dichiarandosi amore eterno,
apprezzo il bello delle prime infatuazioni, quando pensi di essere al
centro del mondo e di aver scoperto il valore della coppia e della
vita.
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Dietro le quinte di Cuba (VI parte)
Mercoledì 04 Maggio 2011 14:02
 Passiamo la giornata con una visita con la famiglia di Wilmer a Sancti
Spiritus, la strada è un ampio viale bellissimo, bordato di
flamboyant, alberi dai fiori rossi, che generano una esplosione di
rosso e verde che si staglia su un cielo azzurro, sfrutterò questa
giornata per curiosare tra i negozietti della cittadina alla ricerca
di qualche regalino da portare a casa agli amici più stretti.
La giornata scorre tranquilla, impegnati a fare i veri turisti per
negozi e a far fotografie vicino alle statue di illustri personaggi
cubani. Yanelis si presta volentieri ha farmi da damigella in posa
per le mie fotografie.
I negozi vendono essenzialmente prodotti nazionali ma si può trovare anche
merce asiatica o sud americana.
Sono alla ricerca di una Guayabera che mi piacerebbe regalare al mio amico
Roberto che la vorrebbe aderente per mettere in evidenza il suo
fisico ma la Guayabera è una camicia
a manica lungha o corta, caratterizzata da pieghettature verticali
( alforzas)
e dotate di due o quattro tasche. E' molto popolare in America Latina
ed è anche utilizzata come camicia nuziale in Messico, sopratutto
diffusa per i matrimoni celebrati in spiaggia per la combinazione di
stile e comfort.
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Baghdad: una missione apparentemente impossibile (VI ed ultima parte)
Lunedì 02 Maggio 2011 09:48
 Si può dire che la guerra sia ancora in corso, che già gli iracheni mettono in circolazione Dinari falsi e ciò ci spinge ad essere maggiormente attenti. Intanto che continuo a verificare i possibili fornitori per i generi alimentari, materiale elettrico, carpenteria, servizi di pulizia e interpretariato, i colleghi ottengono le necessarie autorizzazioni dal governo provvisorio e della I.R.C.S. (Iraq Crescent Society)
I direttori sanitari dei due ospedali si dimostrano particolarmente disponibili e felici del nostro arrivo mentre gli unici a mostrare una certa ostilità sono i ginevrini che temono invasioni di campo, ma per noi questo è un problema politico tra Roma e Ginevra
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