Andar per mercati
Giovedì 04 Febbraio 2010 13:56
Per qualche tempo una conoscente, verso l’imbrunire, mi comunicava che doveva andare a raccogliere degli ortaggi nell’orto, e questo capitava tutte le sere, non mi azzardavo a chiedere quanto fosse grande questo orto e se fosse illuminato a giorno.
Credevo fosse diventata vegetariana o che commerciasse in ortofrutta dall'interesse con cui mi raccontava di zucchine, pomodori, ecc...
Io che abito in campagna, talvolta rimanevo meravigliato che potesse raccogliere anche delle primizie, ma pensavo che avesse una serra.
Ciò continuò per alcune settimane, finché un giovanissimo conoscente, di cui il dubbio sul suo pollice verde era a me forte, sparisce dal tavolo in cui eravamo convivialmente riuniti, affermando “devo andare a raccogliere i pomodori.” Qui qualcosa non funzionava più ! erano anche le nove di sera, un buio estivo ma sempre scuro era.
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Volontariato e strumentalizzazioni
Giovedì 21 Gennaio 2010 11:20
L’Italia è un paese di volontari, un adulto su dieci secondo l’Eurispes, 1.100.000 fanno volontariato con continuità, 4 milioni occasionalmente, il 9,1% hanno tra i 14 e i 17 anni, l’11,9% ha tra i 18 e 19 anni, poi la percentuale scende fino al 9,4% tra i 25 e 34 anni, dobbiamo arrivare tra i 55 e 59 anni per ritornare all’11%.
Un esercito di samaritani che offre servizio ad altri 7 milioni di persone(la metà diversamente abili o ammalati), arrivando così dove non arriva il welfare statale.
Se personalmente temevo che la destrutturazione dei tempi di vita, oltreché le forma di lavoro precario, togliesse spazio al volontariato come gratuità, visto il calo vocazionale, ho dovuto francamente ricredermi, il problema non sta lì.
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L'era della contaminazione
Domenica 17 Gennaio 2010 17:24
Cosa ha in comune la Coca-Cola con la Croce Rossa e la Fiat con la Caritas?
Esistono delle relazioni tra il volontario e il lavoratore?
E se il volontario è anche persona che lavora in un azienda, può portare nella sua organizzazione alcune esperienze maturate durante le attività di volontariato o viceversa, può contribuire al successo della propria associazione attraverso la professionalità e l’esperienza maturate in azienda?
Questo libro scritto con l’amico Gianluca Cravera, cerca di fornire una risposta a questi quesiti proponendo un approccio manageriale che si basa sulla contaminazione delle competenze, delle esperienze e delle passioni.
Molti dei modelli sperimentati nel settore for profit possono essere applicati in quello non profit e viceversa.
Per competere in un era complessa non è pensabile separare le discipline, è necessario “contaminare” i saperi per essere in grado di affrontare scenari difficilmente prevedibili.
Lupetti Editore - ISBN: 978-88-8391-245-0
Fedeltà e cortigianeria
Lunedì 11 Gennaio 2010 13:41
“L’uomo di corte è senza ombra di dubbio il prodotto più bizzarro di cui dispone la specie umana”, scriveva ancora con la penna d’oca il barone Paul H.D.d’Holbach, ma anche oggi, benché siamo ormai internauti la cortigianeria è più che mai di moda. Ieri come oggi la cortigianeria di Holbach viene anche definita con altri termini, come ciambellani o dignitari, magari oggi li chiamiamo consiglieri particolari, o i più moderni anche preparatori atletici, il “popolino” continua comunque a chiamarli (uso quelli più gentili), ciarlatani, ruffiani, servi, menestrelli.
E sempre ieri come oggi, sono i salotti che governano, che siano quelli di casa o quelli privè di un congresso e il mondo del volontariato non è immune. Le atmosfere sono le stesse, il profumo di potere che emanano sono sempre uguali, cartelle di documenti vengono portate da valenti collaboratori, portaborse anche volontari, tenuti al silenzio, ma parte integrante della corte.
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Cartolina da Cuba
Venerdì 08 Gennaio 2010 17:25
Calpestare a piedi nudi, le bianche spiagge caraibiche, sotto un sole che tenta di rubare il cielo al buio, questo il mio dream caraibic.
Un sogno caraibico divenuto realtà, lontano dal frastuono di una civiltà che ormai consuma se stessa, l’infrangere delle onde sulla spiaggia nel silenzio assordante dell’alba, ha il sapore di un concerto.
Si combina la naturale bellezza delle isole caraibiche con l’atmosfera magica e nostalgica dei tramonti, sulle sue spiagge e dai colori a tempera delle povere case. Ciò la rende una meta esotica e incantevole.
Le profonde acque blu che accolgono l’isola in un anello magico, fa da contraltare alle bianche spiagge che declinano lentamente, colorando le acque da uno azzurro tempera a uno splendido turchese ad un profondo blu oltremare.
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Agosto a casa della Regina
Mercoledì 27 Gennaio 2010 10:30
Sono stato per tanti anni, soprattutto in gioventù, contrariato al pensiero
di fare un viaggio in Inghilterra: vinceva lo stereotipo di coloro che
vanno contromano, dei colonialisti per eccellenza, pensando che se
l'epoca delle colonie era finita, gli inglesi avevano inventato il modo di
conquistare il mondo attraverso l'imposizione della loro lingua. E cosa ha
di particolare, questa lingua, piatta, con parole che finiscono senza
vocale,con parole strane come bus per indicare mezzi di trasporto pubblici
addirittura alti due piani, tanto è vero che definivo la Gran Bretagna
"paesi dei sassi", giocando sulla parola "anglosassoni". Poi avevo sempre
l'idea di uomini che portano la gonna (Kilt) e di altri con un cappello in
testa, tanto alto da sembrare un tubo (cilindro).
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SMS e Volontari
Martedì 19 Gennaio 2010 11:37
Affrontiamo insieme un pensiero su un modo di comunicare oggi, che ormai appartiene a tutti e non solo alla categoria dei giovani.
Una comunicazione “globale” che coinvolge tutti e ogni dove. La usa chiunque in qualunque momento e per i più diversi motivi.
Parliamo degli short message service, comunemente conosciuti come SMS. Nascono nel1992, agli albori della telefonia mobile, quando chiamare da un telefono portatile (cosi si chiamavano allora), era uno status simbol.
I nostri SMS, allora servivano per comunicare cose d’utilità: ”non arrivo a casa per cena”, - “ritardo di 20minuti”, - “ti aspetto al solito posto” ed erano gratuiti, poi diverranno a pagamento poco alla volta, un modo alternativo di comunicare oggi quasi compulsivo.
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Riflessioni dentro
Venerdì 15 Gennaio 2010 18:48
Questa volta mi inoltro con voi in una riflessione tanto semplice quanto complessa.
All’interno della società moderna, come nelle associazioni di volontariato, sembrano scomparse, o quanto meno fra di loro più lontane, collaborazione e interdipendenza personale e sociale quasi che il rapporto con l’altro (il collega) sia un’azione meccanica più che un complemento di se stessi.
Se volete, fatelo entrare in un discorso di etica, anche interna al nostro mondo di volontari ma è valido anche nel mondo profit, io credo che questi comportamenti dovrebbero essere insiti in noi, derivanti dall’impostazione che ciascuno riceve, a partire dalla propria famiglia.
Per vivere in serenità con sé e con gli altri (cosa alquanto difficile), dobbiamo imparare a riuscire ad identificarci con le altre persone attraverso la nostra immaginazione e a permettere agli altri di identificarsi con noi, quasi in un processo di osmosi.
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Crisi economica e volontariato
Sabato 09 Gennaio 2010 20:29
Fin dal V secolo le crisi economiche seguono sempre lo stesso copione: ottimismo e euforia, speculazione, diffusione del credito, indebitamento (a causa della facilità nell’ottenere prestiti), aumento dei prezzi, crisi improvvisa, panico, insolvenza anche bancaria, crisi di liquidità (deflazione) e diminuzione dei prezzi. La storia si ripete come amava ribadire Charles P. Kindleberger, economista del Mit di Boston, scomparso nel 2003 e studioso di tutti i crac finanziari dal ’700 al ’900.
Storia ignorata, meccanismi ripetuti: l’eccesso di ottimismo e la facilità di concedere prestiti ad alto rischio, il ricorso delle banche centrali a porre rimedio iniettando grandi quantità di denaro con il conseguente rialzo dei prezzi, o addirittura accollandosi i debiti delle aziende.
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Libertà di comunicare
Venerdì 08 Gennaio 2010 16:01
Tra quanto necessario per la libera circolazione delle idee e delle opinioni, cioè la libertà di comunicare, tre sono gli elementi caratterizzanti di analisi: la libertà di essere informati, la libertà di informare e la libertà dalla paura delle conseguenze spiacevoli per essersi liberamente espressi.
I sistemi di comunicazione di massa del XX secolo dovettero continuamente combattere per ottenere e garantirsi tali libertà e in alcuni paesi, anche industrializzati, ancora oggi è difficile poter comunicare.
Le più ovvie limitazioni stanno nel controllo dei mezzi di comunicazione da parte di un numero ristretto di individui o gruppi, ponendosi nella terza condizione cioè di essere perseguiti e forse perseguitati per le proprie opinioni.
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