Blog di Dante Paolo Ferraris

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Il mio Piemonte: Frassineto Po

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Frassineto PoFare due passi per Frassineto Po è un piacere, sia per i suoi beni architettonici, sia perché stimola la fantasia. Prima di arrivare al centro dell'antico borgo decido di fare una capatina a vedere degli antichi oratori.
Il primo che incontro arrivando da Borgo San Martino è l'oratorio di San Rocco. Ancora oggi questo oratorio è posto ai limiti del territorio urbanizzato. Infatti, quelli dedicati a San Rocco, venivano generalmente costruiti prima degli accessi al centro abitato, in quanto il santo era invocato contro la peste e le malattie epidemiche e quindi in grado di fermare le malattie alle porte delle città e paesi. In certe zone era considerato protettore dei contadini e pregato per la difesa delle malattie epidemiche degli animali. Parcheggio vicino all'auditorium di San Rocco; un anziano contadino è impegnato a potare un contorto albero di fichi. Dalla scale, su cui è salito, mi lancia un incuriosito sguardo e poi si volta verso il ramo che deve recidere. Il cappello di paglia consunto che indossa, non ha potuto nascondere uno sguardo fiero e le rughe su un viso segnato e consumato dal tempo.
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La terra degli dei (X ed ultima parte)

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greciaUna puntatina, dopo un po' di ristoro e d'obbligo al quartiere della Plàka. Questo è uno dei più antichi e caratteristici quartieri di Atene; si estende proprio ai piedi dell'Acropoli e tra le sue strette vie si concentrano le tradizionali taverne, i ristoranti, gli animati caffè, gli innumerevoli negozietti artigiani. Nella Plaka si possono scoprire scorci di un Atene antica, anche se sei a due passi dai moderni grattacieli. Tra le sue stradine si celano monumenti, palazzi e chiese bizantine, che si affiancano a negozi e ristoranti. Dai palazzi neoclassici e dalle antiche case, cascate buganvillee e gelsomini, inebriano con i loro profumi il turista e con i loro colori accesi creano un ambiente in cui convivono armoniosamente presente e passato, bellezza e razionalità, cultura e svaghi. Il quartiere ha un forte sapore isolano, grazie alla sua pedonalizzazione, si passeggia tra i tavolini dei ristoranti all'aperto dove i camerieri vi invitano a sedervi. Nelle piazzette, nelle stradine trovi musicisti, madonnari, fiorai, e le botteghe. sono affollate da turisti alla ricerca di souvenir tipici. La zona nasce come quartiere operaio, oggi Plaka è una delle maggiori mete turistiche della capitale greca; luogo ideale per una tranquilla passeggiata.
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Alla scoperta della generazione fluida

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Generazione FluidaAscolto, involontariamente una discussione tra giovani ragazzi, seduti sullo stesso treno regionale che da Milano porta a Genova.
Sono due ragazzi e una ragazza, intorno ai vent'anni. Lei, alta, capelli lunghi neri e lucidi, un viso chiaro con un leggero trucco che ne evidenzia la giovane età, due occhi scuri, con due ciglia lunghe e nere, un naso delicato, sottile e aggraziato su una bocca piccola con due labbra fini e rosee. Veste con un jeans sdrucito e attillato, una camicetta chiara e sottile che mette in evidenza le dolci forme di un piccolo seno. Orecchini vistosi e scuri pendono dai lobi delle due piccole e chiare orecchie. Un paio di scarpe da ginnastica in tela rosa, senza calzini completano l'abbigliamento. Una borsa enorme e colorata, contiene anche i libri di scuola che ne fuoriescono.
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Il mio Piemonte: Priorato Cluniacense di San Pietro e Paolo

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Prioratoo CluniacenseStamattina il cielo azzurro ha trovato un po di spazio tra le nuvole, ma il sole si farà spazio e renderà questa giornata autunnale semplicemente fantastica.
La giornata è dedicata ad un giro "fuori porta" alla scoperta di un monastero cluniacense.
Raggiungo così il piccolo borgo, posto nella pianura biellese. Mi attende Gian, un amico, titolare di un blog di viaggi, "viaggia e scopri", è uno dei più quotati travel blogger italiani e con lui mi reco a visitare il Priorato Cluniacense di Castelletto Cervo. Il priorato è anche conosciuto come monastero cluniacense di San Pietro della Garella, anche se il suo vero nome è Priorato cluniacense dei Santissimi Pietro e Paolo di Castelletto Cervo.
Raggiungiamo il cortile dell'antico cenobio, parcheggiamo in cortile, che un tempo doveva essere il giardino del chiostro del monastero.
Una anziana signora ci accoglie, scusandosi di non essere in grado da farci da guida alla visita nella chiesa.
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La terra degli dei (VIII parte)

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greciaIl nostro tour nella Grecia antica continua con una visita alle vestigia di Epidauro, un comune sempre dell'Argolide. Questa zona è conosciuta principalmente per il suo santuario dedicato ad Asclepio e per il suo teatro, ancora oggi utilizzato.
Visitiamo il teatro in una giornata caldissima, pare che anche il capellino che indosso sia trafitto dai raggi del sole. Mentre i miei compagni di viaggio s'aggirano tra gli enormi spazi del teatro, quasi volessero impersonificare gli antichi attori, io mi siedo sulle gradinate ad ammirare le grandi spazi che occupa. Il teatro fu realizzato nel 350 a.C. su progetto dell'architetto Policleto il Giovane. Si racconta che nessun teatro avesse uguali per perfezione e armonia di proporzioni architettoniche e per l'eccezionale acustica. Infatti dalla mia posizione della curvatura della cavea (koilon), ossia le gradinate dove prendevano posto gli spettatori per assistere alle rappresentazioni, ai giochi, o ad altri intrattenimenti, l'acustica è perfetta, tanto da sentire perfettamente i chiacchiericci di chi sta nell'area destinata al palcoscenico (logeion).
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Merman

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MermanHairOggi sono in compagnia di Marco ed Erika in uno di quei nuovi locali che vanno tanto di moda a Torino. L'ambiente richiama un format moderno e allegro ma il menù è tradizionale: oltre agli hamburger di carne piemontese, il locale serve anche robiole al forno, carne cruda battuta al coltello, acciughe in salsa verde e rossa, dolci tipici come bônet e panna cotta, vini piemontesi e altre bevande prodotte in Piemonte. Anche i nomi dei piatti sono in dialetto piemontese, dal più semplice degli hamburger, solo con insalata e pomodoro è Chiel, cioè "lui", poi c'è il Gaute Mac Da Suta, "levati da sotto" con cipolla, o il Sensa Cognisun, con bagna caôda.
Osservo una coppia di ragazzi che si siedono al nostro fianco mentre mi gusto il mio panino e sorseggio un buon bicchiere di vino nero. Apparentemente nulla di strano, tranne che lui ha i capelli e la barba, con i colori che ricordano le sfumature del mare: dal verde acqua al blu.
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Il Mio Piemonte: Quargnento

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QuargnentoStamattina il cielo è plumbeo, quasi lo sento borbottare sopra di me, ma sono certo che qualche raggio di sole s'infilerà tra i gomitoli di fili grigi che le nuvole hanno disegnato.
La giornata la dedico ad una visita alla mostra temporanea che il Comune di Quargnento ha voluto dedicare al suo più illustre concittadino, il pittore Carlo Carrà.
Sarà per me anche l'occasione per fare due passi tra le antiche strade di questo antichissimo borgo dell'alessandrino.
Il viaggio è tranquillo, ascoltando un cd dei miei cantanti preferiti. Tanto che il viaggio sembra più breve di quello che è in realtà.
Devo parcheggiare l'auto dietro la chiesa parrocchiale, perché la piazza è occupata da molte automobili, complice sicuramente la mostra e il mercato settimanale.
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La terra degli dei (IX parte)

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greciaDopo un lungo viaggio raggiungiamo la città di Atene, una metropoli cosmopolita, centro economico e culturale della Grecia.
È nota in tutto il mondo per la nascita della democrazia, per essere stata la sede dell'accademia di Platone e del liceo di Aristotele, oltre che aver dato i natali a tanti illustri personaggi come Socrate, Pericle, Sofocle. Fu una fiorente polis, considerata la culla della civiltà occidentale.
La prima tappa è arrivare al piccolo albergo che i miei compagni di viaggio hanno trovato e prenotato. La cosa che più impressiona arrivando ad Atene è il caos: le strade sono intasate da automobili strombazzanti, dalla folla caotica di turisti che si aggirano come perduti. Ma entrando nei quartieri centrali, dove le vie si fanno più strette e gli alti palazzi non permettono al sole di penetrarvi, mi colpisce soprattutto l'odore. Un odore intenso, quasi nauseabondo, un miscuglio di puzze provenienti da piccoli locali di ristoro e chissà da cos'altro!
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La palestra e gli spornosexual

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SpornoSexualIl gelo si è appropriato della notte, si esibisce anche questa mattina congelandomi le mani, mentre cerco di sghiacciare il parabrezza dell'auto che dovrà portarmi in città. Il freddo e il gelo pare stamane abbiano rallentato i movimenti di tante persone. Ormai sulla strada che mi condurrà in palestra vedo il sole, che imperterrito incassa secondi preziosi lassù, nel cielo, nel tentativo di offrirmi una bella e luminosa giornata. Io tento di aiutarlo, ascoltando dall'autoradio le canzoni di uno dei miei cantanti preferiti.
Da qualche tempo, sono costretto a frequentare una palestra cittadina, almeno bisettimanalmente, nel tentativo di ridurre i miei dolori alla schiena, dovuti ad un ernia e una discopatia che si sono impadroniti del mio vivere quotidiano.
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Il Mio Piemonte: Bosco Marengo

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Bosco MarengoAnche questa settimana è arrivato il week end, accarezzato finalmente dallo sguardo del sole. L'aria del mattino è spumeggiante, ho voglia di abbandonarmi e riposarmi alla rassicurante dolcezza della primavera. Non ho voglia di fare tanta strada in auto; ho solo voglia di assaporare i profumi della campagna ed immergermi in un percorso storico.
Dal balcone di casa, ammirando i campi con il grano appena germogliato, sento l'odore di primavera pervadermi, accompagnato dai primi cinguettii. All'orizzonte nuvole dispettose a un sole capriccioso, riempiono l'aria di quello strano profumo inebriante che mi è mancato per tutto l'inverno. Se oggi passerà qualche nuvola in cielo sarà solo per ricordarmi quanto è bello il sole.
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La terra degli dei (VII parte)

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greciaIl caldo afoso mi porta un po' di mal di testa e la forte luce mi obnubila la vista, ma ciò non mi impedisce di poter vedere uno delle più belle città della storia greca, benché ridotta a rudere. Già da lontano, posso ammirare, nascosta da secche sterpaglie la collina con in cima l'acropoli. Raggiungiamo così la monumentale entrata della rocca. La "Porta dei Leoni" dà accesso a Micene, antica città e capitale dell'Argolide. La porta risale al 1300 a.C. circa, e fa parte del sistema di fortificazioni delle mura ciclopiche della città, che ai nostri occhi pare persino incredibile che esseri umani con poche attrezzature edili siano riusciti a edificare soprapponendo immensi macigni squadrati. Sulla sommità della porta è posta una grande lastra di pietra triangolare con due leoni (o leonesse) dalle teste mutilate ed affiancati in piedi sulle zampe anteriori.
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