Blog di Dante Paolo Ferraris

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Boat people dell'adriatico

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Profughi AlbaniaCorreva l'anno 1991 quando l'Agenzia Ansa diede notizia dell'arrivo di 1700 profughi albanesi in Piemonte che trovarono accoglienza temporanea in due caserme piemontesi: 800 furono ospitati alla "Colli di Felizzano" di Asti, mentre 900 furono sistemati alla "Pietro Mazza" di Casale Monferrato (AL).
Il Presidente della Giunta Regionale, G. P. Brizio, invitò tutte le strutture pubbliche e private a fare il possibile per garantire ai profughi una permanenza dignitosa.
Al fine di fronteggiare la grave emergenza connessa all'affluenza dei cittadini albanesi, alloggiati nel centro di accoglienza di Casale Monferrato, la "Caserma Mazza", la Prefettura di Alessandria dispose l'applicazione dei benefici di legge di diverso personale volontario, che poteva così assentarsi dal posto di lavoro per impegnarsi nell'assistenza a questi profughi.
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Un cubano in Mandrogna (I parte)

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WilmerL'attesa dell'arrivo del volo all'aeroporto di Milano Malpensa stava diventando snervante, favorita anche dalla difficoltà di trovare parcheggio all'auto.
Sui monitor, sopra la porta dell'uscita degli arrivi, gli atterraggi delle varie compagnie si susseguono senza sosta e il mio pensiero corre ai magnifici luoghi da dove questi arrivano. Non puoi non pensare alle splendide spiagge delle Maldive o alle più vicine, ma entusiasmanti città d'arte europee.
Finalmente compare il volo da me tanto atteso, considerato che era da un anno che tentavo, senza mai riuscirci, di invitare due amici cubani a visitare il nostro paese. Delle due persone che avevo invitato, Wilmer e Yanelis, che avevo conosciuto in un recente viaggio sull'isola caraibica, solo Wilmer aveva poi potuto partire, mentre la sorella aveva preferito restare a casa con la mamma e il suo lavoro da estetista.
Quando a Jatibonico li avevo invitati, non avrei mai pensato alle traversie che stavo per affrontare per ospitare i due giovani ragazzi. Per me era semplice, loro mi avevano fatto presente che serviva una mia lettera di invito per poter entrare in Italia ed io stupidamente pensavo di prendere carta e penna, scrivere una bella lettera d'invito, al massimo con la mia firma autenticata in Comune, e spedirgliela. Invece NO! Qui inizia una storia che mi vede sempre più "incarognito" nel voler superare le difficoltà burocratiche poste dal Governo italiano per permettere ad uno straniero di entrare in Italia con visto turistico.
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Il paradiso è tra il cielo e la terra lambito da un azzurro mare (XVI parte)

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paradisoUn fiordo nell'italico Mediterraneo, quasi un angolo di Norvegia, questo è l'insenatura di Furore, una profonda ferita nella costiera lungo la quale scorre talvolta placido talvolta rombante e tumultuoso il torrente Schiato che scende dal monte Agerola.
Le case ed i piccoli terrazzamenti che compongono il paese sono abbarbicati agli strapiombi dell'orrido e paiono quasi incassati tra le rocce che risulta difficile capire come raggiungerli.
Li in fondo un piccolo gruppo di case, leggermente rialzate dal piano terreno, addossate alla montagna rifrangono la loro immagine nella lucente sabbia della piccola spiaggia.
Qua e là sparsi sulla sabbia o addossati alle piccole abitazioni, piccoli gozzi da pesca, reti stese ad asciugare al sole e un gruppo di intrepidi bagnanti che si immergono nelle limpide acque del fiordo.
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Il paradiso è tra il cielo e la terra lambito da un azzurro mare (XV parte)

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paradiso"Credesi che la marina da Reggio a Gaeta sia quasi la più dilettevole parte d'Italia. Nella quale, assai presso a Salerno, è una costa sopra 'l mare riguardante, la quale gli abitanti chiamano la Costa d'Amalfi, piena di piccole città, di giardini e di fontane e d'uomini ricchi e procaccianti in atto di mercatanzia, sì come alcuni altri. Tra le quali città dette, n'è una chiamata Ravello". Con queste poche righe Giovanni Boccaccio a metà del 1300 descriveva la Costiera Amalfitana nella quarta novella della Seconda Giornata del Decamerone. Lasciamo Ravello per raggiungere Conca dei Marini, un paese sparpagliato tra cielo, terra e mare, dove il colore dominante non è l'azzurro del mare ma il verde smeraldo disseminato da puntini gialli della fitta vegetazione posta a terrazzamenti, il verde intenso degli orti e degli alberi costellati da quei puntini gialli che altro non sono che i limoni della costiera.
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Ricominciare...

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restartMai avrei immaginato di vedere il mio paese, la mia comunità, i miei amici, andare così alla deriva...
mai avrei immaginato di dover vedere cose tanto incredibili, che riempiono pagine di giornali e ore di trasmissioni televisive...
ho visto navi spaziali atterrare vicino ai bastioni stellari di Arcore...
ho visto madri imprecare il demonio di prendersi le figlie per i suoi sabba...
ho visto papponi spartirsi i corpi di minorenni...
ho visto folle di pensionati che non arrivano a fine mese con la loro prebenda, urlare davanti ai tribunali incitando i delinquenti a continuare a derubarli...
ho visto cocainomani governare la mia comunità, creando effetti speciali...
ho visto deputati vendere la propria morale e idolatrare il proprio padrone...
ho visto tifosi creare barricate e picchiarsi per i colori di una maglia...
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Il paradiso è tra il cielo e la terra lambito da un azzurro mare (XIV parte)

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paradisoRavello, Raviello in salernitano, è un grazioso comune di poche migliaia abitanti. Per raggiungere questo ridente paesino si deve ripercorrere la strada che da Castiglione di Ravello risale la pittoresca "Valle del Dragone" e il territorio che compare davanti ai nostri occhi è caratterizzato da abitati sparsi ricchi di limonaie e vigneti.
La città di Ravello si trova su di una ripida rupe ad un'altitudine di 315 m slm; sovrasta Atrani e Minori e gode di una famosa vista panoramica sul Mare Tirreno e sul golfo di Salerno.
Situata di fronte alla cittadina di Scala, il cui confine comunale coincide col corso del Torrente Dragone, raccoglie una storia interessante, piena di avvenimenti e ricca di scrigni di cultura e tradizioni diverse.
Ai giorni d'oggi, Ravello è un famoso centro turistico, scoperto e frequentato da numerose personalità di ogni arte, attratte dal suo richiamo intellettuale e dal fascino delle sue architetture e delle sue famose ville.
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All'ombra di Napoleone (I parte)

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ParigiL'atterraggio, nonostante il vento forte e un brusco salto sulla pista quando l'aeromobile ha toccato terra, è stato sostanzialmente tranquillo.
Il viaggio, organizzato dalla "Pionierino Tours" per prenotazione e spostamenti, si è avvalso dalla Fasano Services per i servizi di mobilità in Italia e per i breakfast package travel necessari al sostentamento.
Le pratiche al check-in per i biglietti e l'imbarco dei bagagli all'aeroporto di Torino si svolgono rapidamente; siamo riusciti anche a stare comodamente entro i pesi e le misure previste.
Un piccolo problema al controllo del metal detector per S. per alcuni liquidi ed altri gingilli che ci rallentano il passo, ma il nostro imbarco avviene senza altri ostacoli. Riusciamo a sederci tutti e tre sulla stessa fila, R. vicino al finestrino, S. al centro per il suo battesimo dell'aria, ed io lato corridoio.
Il volo è tranquillo, mi leggo alcune pagine della guida turistica della città che è meta del nostro viaggio, mentre lo steward Gustavo gira tra le poltroncine a vendere sigarette, gratta e vinci, pantofole ed altra inutile oggettistica. Sbraniamo con avidità il contenuto dei breakfast package travel, bevendoci sopra uno di quei caffè terribilmente lunghi, che solo sugli aerei sanno fare cosi schifosamente.
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Lo sguardo di Narciso

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narcisoSenza togliere lo sguardo, Narciso contempla la sua immagine riflessa sulla superficie di un lago, dove a tratti si intravedono anche dei bagliori di luce nel profondo blu delle acque.
Con occhi avidi di conoscenza ammiro il dipinto del Caravaggio (Michelangelo Merisi da Caravaggio), "pittore pazzo" o anche definito il "pittore maledetto".
Il mio pensiero corre alle suggestioni prodotte dalla tela in cui il pittore, con particolare attenzione e maestria, dipinge il giovane vestito elegantemente con un corpetto decorato dalle larghe maniche a sbuffo ed i pantaloni di un color verde smeraldo. La tela rende il protagonista quasi un "soggetto teatrale", come teatrale è la vita ogni giorno.
Il volto di Narciso appare sofferente, in quanto il giovane sarà trasformato in fiore. Trovo molta similitudine tra questo dipinto, ove il giovane ragazzo è vestito con un lussuoso abbigliamento, e buona parte della gioventù attuale, molto attenta alle tendenze della moda ed ai particolari del vestire quotidiano, che li spinge ad indossare ciò che li rende attraenti: scarpe, pantaloni, maglie, camicie, anche le mutande griffate, monili di gran marca pubblicitaria, taglio dei capelli scomposto, ma curato nella novità.
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I giovani hanno ancora un buon cuore...

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Willy il coyoteVorrei dedicare questo mio "pensierino" in forma di post a chi insegue un sogno nella vita, ai tenaci, agli ostinati, ai caparbi, ai testardi, a chi quando cade si rialza ed è pronto a continuare a combattere, alla gioventù flessibile come un fuscello, resistente come il bambù, con lo sguardo sempre rivolto al domani come i girasoli lo sono con il sole.
‎"I giovani hanno buon cuore, non cuore cattivo, perché ancora non hanno assistito a innumerevoli cattiverie; e sanno fidarsi, perché ancora non hanno subito innumerevoli inganni; e sanno sperare, perché, come gli ubriachi, sono pieni di naturale ardore, e perché ancora non hanno provato innumerevoli disgrazie. E amano l'amicizia, e amano i loro amici più che in qualsiasi altra età, perché godono della comunanza, e nulla giudicano in base all'utile, e perciò nemmeno gli amici..." (Aristotele - Etica Nicomachea).
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Dietro la porta delle nostre case

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povertàOggi mi sento particolarmente rattristato e conseguentemente molto arrabbiato per la consapevolezza della mia impotenza davanti allo "stato di fatto" che mi ha piegato nei miei pensieri.
In una giornata che si presentava serena per l'avvicinarsi della festa di compleanno di un amico, la spensieratezza trasmessa da questi avvenimenti ha dovuto scontrarsi con la durezza della realtà.
Durante la visita quotidiana ai miei genitori ho incontrato Sanaa, una ragazza marocchina che lavora per una cooperativa di servizio e si occupa di accompagnamento e assistenza agli anziani e alle fasce sociali più deboli. Una cara ragazza, con un vocione greve quanto la sua mole. Non è grassa o obesa, è solamente "tanta", una bella trentenne prosperosa, alta, dai capelli nero corvino quanto il colore degli occhi, che parla un italiano fluente e veste all'occidentale e alla moda.
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Una domenica bestiale qualunque

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neutriniHo fatto fatica arrivare all'ora di pranzo in questa domenica bestiale. Bestiale per le bestialità lette sui quotidiani, bestialità quelle raccontate su Facebook ed altri socialnetwork, bestialità per quanto raccontatomi da persone a me care sui protagonisti del nostro amato paese, bestialità per le assurdità sentite per radio, bestialità per quanto visto per televisione, bestialità per le bugie e le ipocrisie di alcuni colleghi. Gli animali, che noi volgarmente chiamiamo bestie, hanno più dignità di tanti altri bipedi che si definiscono intelligenti.
Tutto inizia quando un Ministro della Repubblica Italiana dichiara che il governo ha contribuito a costruire il tunnel tra il CERN di Ginevra e i laboratori del Gran Sasso destinando alla sua realizzazione 45 milioni di euro. Ora che gli italiani siano fessi da non essere messi a conoscenza di una così importante realizzazione ingegneristica e così talpe da non vedere dove spendiamo i soldi pubblici è vero, ma è altresì vero che il dicastero della Pubblica Istruzione è diretto da qualcuno che non ha la più pallida idea di cosa sia la Ricerca scientifica. Tanto da farsi ridicolizzare pubblicamente con vignette e barzellette di Neutrini in attesa al casello del Gran Sasso per entrare nel Tunnel.
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