Blog di Dante Paolo Ferraris

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Un salto in Stiria e Graz

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GrazIl viaggio si preannuncia lungo, anche se l'auto è comoda da Alessandria alla nostra meta sono oltre 750 Km e una tappa per riposare, mangiare qualcosa, almeno nel viaggio di andata e d'obbligo.
I compagni di questo viaggio di lavoro, sono colleghi e collaboratori di un progetto europeo in fase di conclusione. Nel lungo tragitto me ne sto seduto comodamente sul sedile posteriore, impegnando il tempo tra letture di un libro che mi sono portato dietro, giocare sull'ipad e ascoltare musica sul mio iPod.
Il tempo della sosta per la notte e per una cena friulana a Tarvisio è breve, la cena è leggera e con poche portate. Un cuoco napoletano prepara piatti di funghi e carne tipici delle Alpi ai pochi i commensali presenti nel ristorante: qualche coppietta di turisti che fa sosta in questa città di confine, pochi giovani che si preparano ad una serata in discoteca chissà se oltralpe e una giovane coppietta di sposini in viaggio di nozze. La serata corre veloce e fuori dalla finestra del ristorante sembra che non vi sia anima viva in giro. Cerco di guardare sotto le fievoli luci dei lampioni in questa fredda serata, ma con difficoltà si vede correre qualche auto.
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Luci ed ombre a Torino (IV parte)

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Rubeus HagridMi pare già di intravedere Rubeus Hagrid, con il suo passo deciso, venire verso di me. Ad annunciarlo, quasi fosse il suo ciambellano, è la sua immancabile coppola siciliana che non ha nulla a che vedere con la sua terra d'origine, essendo lui proveniente dal Principato Ultra del Regno di Napoli.
Quasi impossibile trovare Rubeus senza coppola d'estate, accoppiata durante l'inverno nei colori e nella foggia a quella del cappotto, rigorosamente scuro e di taglia classica.
La coppola per Rubeus non è un accessorio di tendenza, né deve essere interpretato come si faceva un tempo, in un simbolo di "malandrinaggio". Con Rubeus Hagrid questo particolare berretto è diventato uno status symbol, quasi manifestasse la sua presenza anche quando fisicamente fosse altrove, ciò molto lontano dalla facile ed improvvida equazione coppola-mafia.
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Il ragazzo dai pantaloni rosa ed il mio anticonformismo

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ragazzo rosaLa notizia scorre veloce sui mezzi di informazione, i talk show ne parlano, i giornali nella cronaca ne offrono paginate, ognuno con le proprie interpretazioni e relativi sospetti, ma sono accomunati sostanzialmente nello sdegno e nella poca conoscenza del mondo giovanile e si trovano concordi a commentare la morte del ragazzo dai pantaloni rosa come un qualunque fatto di cronaca che riguarda il mondo della "diversità".
Già questa identificazione giornalistica rendeva una tragedia quasi una macchietta, individuando nel colore rosa le colpe di una tragedia. Durante la lettura degli articoli giornalistici mi coglie rabbia e dolore.
Non accetto che un ragazzo di 15 anni possa togliersi la vita per il disagio in cui vive, additato come omosessuale o un diverso in generale.
È descritto dai conoscenti e dai compagni di scuola come un ragazzo allegro, estroverso e spiritoso, come tutti i ragazzi che vivono quella stagione della vita in cui la personalità di ognuno è diversa per gusti e passioni, ed è la forza dell'adolescenza che ti rende anticonformista per non amalgamarsi nella massa e rivendicare la propria unicità.
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Novembre 2012: quando sicurezza del territorio non fa rima con prevenzione

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Albinia: novembre 2012Le immagini che in questi giorni scorrono silenziose e drammatiche sugli schermi dei nostri televisori sono il racconto dei lamenti di sempre, di un territorio devastato da alluvioni e frane. Avvenimenti ormai drammaticamente ordinari ogni volta che sulla nostra bella ma martoriata terra piove un po' di più.
Non è mio compito analizzare il perché ciò accade, sono decine le teorie su cause e concause, tutte valide, tutte con un fondo di verità.
Luoghi come la Lunigiana prima e la Maremma poi, in questi giorni lanciano un rinnovato e drammatico appello ad una maggiore attenzione al territorio. Chiedono, come tutto il resto d'Italia, solo di provvedere ad una maggiore manutenzione ordinaria e alla messa in sicurezza del territorio.
C'è un consumo selvaggio delle superfici a disposizione, denunciano gli ambientalisti, ma c'è anche un incredibile vulnerabilità del nostro territorio con un'espansione esponenziale dei centri abitati in aree da sempre alluvionali.
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Luci ed ombre a Torino (III parte)

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Minerva McGranittQuesta Piazza da sempre è palcoscenico privilegiato ad ospitare diversi avvenimenti storici e sociali, tra cui comizi elettorali, concerti, manifestazioni politiche e sindacali oltre ai festeggiamenti per i trionfi delle società di calcio cittadine, la Juventus e il Torino, ma anche della nazionale di calcio. Passeggiando sotto i portici con Minerva non possiamo non lanciare uno sguardo veloce ed indiscreto nei cortili dei palazzi che vi si affacciano, sedi oggi di importanti istituzioni economiche e culturali, tra cui Intesa San Paolo (Palazzo Turinetti di Pertengo) ed il Goethe-Institut.
Ma anche altri caffè che si affacciano sulla piazza, oltre al già celebre Caffè Torino e al Caffè San Carlo ci raccontano molto, come la "golosissima" Confetterie Stratta, fondata anch'essa nel lontano 1836, nota in tutta la penisola per i suoi confetti e caramelle. Dietro alla sua austera vetrina e al suo storico bancone, rivive la tradizione dolciaria di Torino.
Ma altresì al Neuv Caval'd Brôns, dove si possono gustare delle vere bontà culinarie, basta lasciarsi conquistare dai pasticcini, dai cioccolatini e dalle confezioni regalo della loro pasticceria e correre con il pensiero al 1948, quando inizia l'attività come Birreria Caval'd Brôns prima di diventare caffetteria qualche anno dopo.
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Non so nulla, sono io

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Fernando PessoaRileggo una delle poesie da me preferite, non chiedetemi perché mi piace, non chiedetemi se mi ritrovo, so solo che mi scorre nelle vene come l'acqua che mi disseta.
Il poeta si ispira ai propri sentimenti e allo stato d'animo che vive in quel momento, cercando di raccontarlo in rima. La sua magia è quella riuscire trasmettere sensazioni, attraverso le parole riesce a far palpitare il cuore, fino a farti scivolare lungo la schiena, umide gocce di sudore.
La poesia di Pessoa, entra nelle carni come un pungolo e ti mette di fronte al tuo io. Scappi o l'abbracci e ti ritrovi nelle poesia.
Se la gente sapesse amare come sa fingere vivremmo in un mondo fantastico, nulla sarebbe obnubilato da ipocrisia e opportunismo.
Non sono nulla, non posso nulla,
non perseguo nulla.
Illuso, porto il mio essere con me.
Non so di comprendere,
né so se devo essere,
niente essendo, ciò che sarò.
A parte ciò, che è niente, un vacuo vento
del sud, sotto il vasto azzurro cielo
mi desta, rabbrividendo nel verde.
Aver ragione, vincere, possedere l'amore
marcisce sul morto tronco dell'illusione.
Sognare è niente e non sapere è vano.
Dormi nell'ombra, incerto cuore.
(Fernando Pessoa)
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A passeggio per Parma e la sua storia (II parte)

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parmaLe mie passeggiate tra le strade della storia di Parma mi portano a a palazzo dei duchi Farnese che venne costruito a partire dal 1561 dal Vignola. Dall'aspetto neoclassico conferitogli nel '700 dall'architetto di corte Ennemond Petitot, dopo aver ospitato per decenni l'Arma del Carabinieri è divenuto la sede di rappresentanza dell'EFSA (Authority Europea per la Sicurezza Alimentare).
La città sotto i Farnese si arricchisce di importanti monumenti, viene varata una legislazione moderna, che fece di Parma una capitale d'eccellenza per lo stile di vita, elevandola altresì a capitale culturale alla pari di Londra e Parigi.
La macchia più grande del governo dei Farnese fù la pubblica esecuzione di oltre 100 cittadini parmensi accusati da aver cospirato contro il Duca. Con la morte di Ranuccio I nel 1628, il ducato viene trasmesso al figlio appena sedicenne Odoardo, il quale l'11 ottobre dello stesso anno sposa a Firenze la quindicenne Margherita de' Medici, figlia del granduca di Toscana Cosimo II de' Medici.
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Viaggi in treno di ieri e di oggi

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1921 Treno EroeLa piccola stazione ferroviaria è animata già dalla mattina presto. Gli studenti si aggirano con i loro zaini in spalla e uno strillone annuncia l'arrivo del treno.
In giro si vedono venditori di panini e bibite, qualche barbone che ha dormito per terra raccoglie i suoi miseri averi. Anche lui è pronto a ricominciare la sua squallida giornata alla ricerca di quel poco di sostentamento necessario, sotto lo sguardo indispettito del capostazione, canzonato dai giovani studenti in attesa della partenza del treno.
Potrebbe essere la stazione di una qualsiasi parte del mondo di qualche tempo fa. Le prime linee ferroviarie della penisola nascono nel lontano1839 con la Napoli-Portici, poco più di 7 Km di strada ferrata. Nell'allora Regno di Sardegna il primo tratto ferroviario di 8 Km unisce Torino a Moncalieri, nell'ambito di un progetto che si concluderà nel 1854 collegando Torino a Genova, prevedendo soste in ogni piccolo centro abitato per favorire il trasporto di merci e persone. Questa immagine da cartolina patinata è di una Italia che non c'è più. I problemi principali di ieri come quelli di oggi, non sono solo i ritardi nelle partenze o le carrozze vecchie e rovinate, neanche i furti sistematici ai viaggiatori, ma la continua soppressione di alcuni treni e di un sistema di sicurezza inadeguato, in molti casi obsoleto, che si traduce in incidenti ferroviari.
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A passeggio per Parma e la sua storia (I parte)

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parmaDa sempre Parma offre ai suoi visitatori istituzioni e monumenti degni di una grande città, come lo testimoniano ancor oggi il Duomo e gli antichi monasteri. Passeggiare tra le mura di una città che ha assunto toni cosmopoliti, soffermandosi qua e là ad ammirare lussuose vetrine di piccoli negozi ricavate in antichi palazzi nobiliari, mi permette contemporaneamente di respirare l'aria tranquilla tipica di una cittadina e la brezza di un nobile rinnovamento, ed io non posso non sfruttare una "ghiotta" occasione per passeggiare in questa straordinaria città.
Mi attrae la sua storia, fatta da importanti personaggi ma vissuta dalla gente comune, mi piacciono le sue strade e la cadenza della lingua parlata delle sue genti, che riescono sempre a rallegrarmi.
Situata lungo il corso dell'omonimo fiume e lungo l'antica via Emilia, raccoglie dal tempo antiche memorie e testimonianze di un glorioso passato. Fu fondata dai Romani benché le origini pare risalgano al periodo etrusco. Secondo alcuni studi il nome attuale della città pare derivare dalla presenza di alcune tribù etrusche chiamate 'parmni', da cui il nome latino di Parmae.
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Gioventù 2.0: il modo di essere EMO (V parte)

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emoSi dice che la maggioranza degli Emo sia di sesso maschile, le band e le tribù avverse affermano sui socialnetwork che in tal modo gli Emo si possono lamentare a ragione di essere stati mollati dalle ragazze.
Ma è anche vero che negli Stati Uniti un noto giornale americano che ha fatto una ricerca sulle tendenze dei giovani, scriveva che gli Emo boy sono soprattutto bisessuali o gay, mentre invece le Emo girl sono quasi tutte eterosessuali. In Italia sul socialnetwork più utilizzato dagli Emo, cioè Netlog, molti Emo si definiscono bisessuali; ciò forse è dovuto per paura di dichiarare apertamente le proprie tendenze sessuali.
Se depressione e sofferenza sono i life motiv degli Emo, in pochi di loro riescono a spiegare perché si sentono così, manifestando a parole solo l' appagamento di sentirsi in tali condizioni. Recentemente ho letto su un blog ciò che scriveva un giovane Emo boy: "Emo è depressione, è un periodo buio dove soffri per maturare, dove cerchi dentro di te risposte alle domande: giuste o sbagliate?" oppure "è piangere sotto la pioggia..., la pioggia lava le lacrime di dolore per portarti a star bene" o anche "Emo è la vita vissuta sulla soglia della sofferenza, è l'inizio della felicità".
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Nuove idolatrie in tempo di crisi economica

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elettro-gadgetI gadget elettronici non sono eterni e così oggi i denari spesi per l'iPod nano, tra un anno al massimo dovranno essere rispesi per comprare il nuovo modello e allo stesso modo avviene per i lettori mp3 o la Xbox per giocare anche quando non si è vicino ad un computer, poi i giochi di ruolo online, i tablet di ultima generazione, iPad, ecc.
È una ruota che ormai gira senza freno e del resto è difficile invertire la tendenza, i giovani e non solo loro, vengono raggiunti fin da piccolissimi da campagne pubblicitarie capaci di penetrare qualunque coltre protettiva, anche famigliare. Al giorno d'oggi è indispensabile che le bambine di tre anni debbano avere la Winx, come ieri bisognava avere la Barbie, gli adolescenti devono imitare i più grandi, con capi d'abbigliamento firmati, creando un mercato assai redditizio che le grandi case non si sono fatte sfuggire, basta scegliere colori e tagli un po' più trendy, un' adeguata campagna pubblicitaria promozionale e fidelizzare.
Parlare agli adolescenti delle difficoltà causate dall'attuale crisi economica è importante, altrimenti continueremo a nascondere i problemi reali e ad allevare generazioni di intelligentissimi giovani, che sanno parlare in diverse lingue e provetti informatici, ma che non sapranno orientarsi nella vita, perché qualcuno nel menage quotidiano ha sempre pensato per loro.
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