Blog di Dante Paolo Ferraris

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Un cubano in Mandrogna (II parte)

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WilmerIl viaggio in autostrada verso Torino è costellato di mille domande che Wilmer mi pone su tutto ciò che vede. Pare essersi svegliato nel paese dei balocchi, le auto, i palazzi, che per lui sono tutti grattacieli, i camion, i cartelli pubblicitari, diventano oggetto di curiosità. Una breve sosta in autogrill per il pieno di gasolio e un caffè e dopo un attimo eccolo li, girare tra gli scaffali con gli occhi sgranati di un bambino alla ricerca di un gioco nuovo.
Entrando a Torino ecco che mi viene posto un'inusuale domanda al casello autostradale sul "perché si paga la strada?", ovvero l'autostrada. non ha idea ancora del costo della vita in Italia ma presto se ne renderà conto.
La città di Torino è un enorme parco giochi, poche cose non lo attraggono come il rumore incessante del traffico che lo disturba; d'altra parte chi conosce i Caraibi sa il perché!
Si pranza da Roby e Sergio, qui la prima lezione di cosa si mangia in Italia è affidata a Roby che deve anche spiegargli l'ordine delle portate. Ovviamente trova tutto buono, sarà la fame, sarà il viaggio, sarà la curiosità, ma è splendido leggergli negli occhi la felicità.
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Inizio e fine

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synopticonUltimo giorno, primo giorno, che differenza fa? Si cambia il calendario, si trascrivono i numeri utili sulla nuova agenda, si passa con sguardo veloce alle pagine della vita dell'anno appena trascorso, si fanno i buoni propositi per l'anno che viene, si fa finta di dimenticare l'anno passato gozzovigliando in una festa e poi? Tutto ricomincia, anzi continua.
Anche se aggiungeremo un numero dispari alla nostra età, qualche nuovo cappello bianco comparirà tra agli altri, occorre comunque guardare avanti, un occhio per non schiacciare le merde che ho incontrato e che continuerò ad incontrare sulla mi strada, l’altro rivolto in alto per godermi la serenità del cielo e attendere un domani di speranza, una scrollatine di spalle per togliermi la polvere d’ignavia da addosso e via verso nuove avventure godendoci la vita giorno per giorno sapendo che è una sola e che va vissuta interamente.
 

28 dicembre, un anno dopo

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Tutto ha un prezzoChiusa un'epoca se ne comincia un'altra, l'importante è affrontare la vita a testa alta, guardare negli occhi le persone, sapersi scrollare da dosso la polvere delle infamie, mai cambiare marciapiedi, considerare la propria dignità un privilegio e la falsità un delitto, portare rispetto e porgere il saluto anche a chi ti ha tradito o sfruttato e comunque saperci ridere sopra.
La vita va vissuta giorno per giorno, goduta dall'alba al tramonto, affrontata con coerenza, considerando l'amicizia un dono e l'ipocrisia un peccato, condividendo le cose migliori con chi ti è vicino e donando un sorriso.
Vivere la notte senza condividere il sonno con i fantasmi, alzarsi e ringraziare chi ti ha insegnato che il perdono non è debolezza ma è una ricchezza immensa.

Tutto ciò non ha prezzo...
 

All'ombra di Napoleone (III parte)

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ParigiPasseggiare per le vie di Parigi è come sfogliare un libro di storia, anche senza una guida turistica riesci a rivedere con l'immaginazione molte pagine lette e studiate durante il periodo scolastico, soprattutto per chi si è interessato di determinati periodi storici.
Nel mio percorso tra i viali e le arterie dagli altisonanti nomi, non posso non soffermarmi a richiamare alla mente le vie che portano i nomi delle grandi battaglie napoleoniche e dei suoi generali.
E dietro ad ogni angolo di strada mi aspetto di sentire un rullo di tamburi e di vedere lo sventolio dei vessilli francesi con a capo uno dei tanti generali napoleonici a me noti.
Quando si nomina o semplicemente si pensa a Napoleone la nostra mente lo identifica nell'ideale del condottiero, ma non posso non ricordare anche le grandi opere civili che compì nell'Europa conquistata.
Se la Francia ed altri Stati conquistati fecero progressi nell'industria, nel commercio nell'agricoltura lo si deve sopratutto a Napoleone Bonaparte e alle sue straordinarie idee che cambiarono il volto della Francia. Amava ripetere che erano i suoi tesori i lavori pubblici che aveva fatto compiere anche nel campo urbanistico e delle comunicazioni.
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I novelli eredi di Alcibiade

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AlcibiadeIn questi giorni convulsi da notizie medianiche, si riscontrano governi che cambiano, politicanti che si arrampicano sugli specchi pur di continuare a godere i benefit concessi dalla legge.
Si trovano personaggi esultanti per il cambio di regime, ma senza un vero programma di sviluppo e rinnovamento.
Il motto "il nuovo che avanza", passa attraverso visi noti che si riciclano senza pudore, inneggiando ad un nuovo che non c'è. I colpi di mano all'ultimo momento, per assicurarsi il proseguo di un posto al sole ed accontentare gli amici e i familiari, mi portano alla memoria una piccola pagina di storia antica.
Infatti ho trovato molte similitudini tra Alcibiade e tanti "figuri" che si aggirano nella attuale politica.
Provo a raccontarvi la sua storia, così come me la ricordo, scusandomi finora della pochezza delle informazioni che scriverò, ma non è il mio scopo fare lo storico, ma bensì, attraverso le vicende che hanno caratterizzato la vita di Alcibiade, ripercorrere, per similitudine, la storia di chi ci circonda, lasciando ognuno di voi cercare tra i politicanti e tra i propri conoscenti novelli Alcibiadi.
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Dracone il legislatore

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Dracone il legislatoreNel tentare di porre rimedio alla mia caotica biblioteca domestica, mi ritrovo in mano un libro di letture utilizzato alle elementari e mi domando chissà se mai l'avrò letto nella mia infanzia? Non ne ho memoria! Scorrendo velocemente le pagine mi soffermo sulla storia di Dracone che mi porta a tanti sillogismi con la situazione attuale.
"Il povero diavolo fu agguantato mentre in un campo stava rubando qualche frutto e un poco di grano, due guardiani lo videro e lo afferrarono trascinandolo davanti al padrone. Costui guardò il poveraccio portato ai suoi piedi: «un altro ladro eh!» - disse con voce dura - «ma che cosa vogliono questi straccioni» - ed infine - «uccidetelo!» e si avviò verso la porta".
Questa storia così ben riportata dal mio "sussidiario" mi ricorda come 650 anni prima di Cristo episodi simili erano frequenti nell'antica Grecia.
Le classi più agiate e che detenevano il potere erano quelle degli Eupatridi, che vivevano nel lusso e praticamente possedevano veri e propri feudi, tassando gli abitanti e vendendo il grano che producevano lasciando i propri contadini spesse volte alla fame. In più gestivano in proprio la legge perché lo Stato non aveva leggi scritte.
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All'ombra di Napoleone (IV parte)

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ParigiParigi vanta il più celebre museo del mondo: il Louvre, ha sede in un grandioso palazzo che fu residenza ufficiale di Carlo V nel XIV secolo e dimora dei re di Francia nei secoli successivi. Per percorrere tutte le sale di questo immenso museo e osservare le migliaia e migliaia di opere d'arte di ogni epoca e di ogni parte del mondo, non sarebbe sufficiente un intera settimana. Già la mattina presto, sotto una tenue pioggerellina, ci siamo messi in coda tutti e tre.
Una fila eterogenea, composta, i visi tondeggianti degli asiatici dall'imperscrutabile sguardo, sempre rivolti con il naso all'insù alla scoperta di ogni piccolo particolare della corte della reggia, erano in contrapposizione con il chiassoso gruppo italiano, che invece riusciva in ogni momento a rompere parzialmente la coda che si snodava intorno all'ingresso, posto sotto una piramide di acciaio e cristallo, situata al centro del piazzale.
Dalle finestre del palazzo ogni tanto qualche turista si affacciava a guardare un cortile famoso, tanto da diventare scenografia degli innumerevoli film storici sulla Francia.
Scesi nell'immensa hall, ricavata sotto il piazzale, ci riponiamo in coda per prendere i biglietti d'ingresso: la nostra sarà una visita lunga, ma non esaustiva, una specie di giro del mondo tra i più grandi artisti esistiti.
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La meglio gioventù

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angeli del fangoScarpe di fango, pantaloni schizzati di melma e con le pale in mano.
Li vedi negli angoli delle città, dei paesi anche più sperduti, ovunque c'è bisogno di loro. E' un esercito senza divisa che funziona senza generali; portano soccorso, speranza e quel calore umano che nessun altro può dare. Sono giovani, ragazzi e ragazze senza lavoro, studenti e precari pronti a portare aiuto ovunque vi sia una chiamata alle armi; pronti a combattere per un Italia che vuole ancora sognare, armati di badili, carriole e secchielli si organizzano, porgono una mano senza chiedere compenso, senza chiedere il nome della persona da aiutare, salvano vite e contribuiscono a salvare il patrimonio della nostra Italia.
Dopo essersi infangati, stanchi ed esausti, ma con il sorriso sulle labbra sono pronti a stringere una mano con chi ha condiviso il sacrificio fino allo stremo delle forze, pronti ad aiutare qualcun'altro.
È la politica del volontariato.
La nostra storia e' ricca di fatti di concreta solidarietà, realizzati da individui e da sparuti gruppi di amici dei quali essere orgogliosi, ormai proclamati Angeli del fango.
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Il paradiso è tra il cielo e la terra lambito da un azzurro mare (XVIII ed ultima parte)

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paradisoDopo aver percorso le tortuose strade della costiera e sbirciato dietro ad ogni curva per cercare nuove meraviglie che non ti vengono mai a mancare, finalmente raggiungiamo l'ultima tappa del nostro viaggio, il "paese verticale", così come viene amabilmente definito Postano. In effetti sembra che, sia visto dal mare che dalla strada panoramica, tutto il paese stia effettivamente in piedi addossato alla montagna e che le case, addossate l'una contro l'altra con le facciate dai colori pastello, si aiutino a salire verso il cielo.
Già anticamente abitato da una colonia romana è da sempre luogo, pur tra gli altri e bassi, di elegante villeggiatura. Ho sempre amato percorrere le sue "scalinatelle", sbirciando tra le porte degli antichi e bellissimi giardini che fanno da accoglienza ai lussuosi alberghi, tutti angoli suggestivi che non possono non attrarre l'attenzione.
Positano insieme a Ravello è stato sicuramente il motore della rinascita turistica di tutta la costiera amalfitana e nel correre degli anni sono riusciti anche ad imporre la "moda positano", uno stile tipico e riconoscibile di manifattura gioiosa e solare, che attrae con i mille colori rubati alla natura l'occhio attento della moltitudine dei turisti che percorrono le sue stradine ed i vialetti.
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All'ombra di Napoleone (II parte)

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ParigiRapidamente ci immergiamo nella metro parigina diretti alla volta degli Champs Elysées.
Parigi è tanto grande che se non esistesse la metropolitana, occorrerebbero delle ore per spostarsi da un punto all'altro della città. Persino io riesco ad orientarmi; la stazione è proprio davanti al nostro albergo, l'annuncia una bellissima ringhiera di protezione e un cartello, il tutto in ferro battuto in puro stile liberty, in un cartiglio al centro della ringhiera ti indica senza troppa confusione l'ingresso della metropolitana; una consumata cartina indica, stazione, linea e percorso.
La metro comincia ad entrare in funzione all'inizio del xx secolo in piena belle epoche francese.
La metro sarà per tutta la nostra permanenza a Parigi il mezzo di locomozione più usato, oltre ovviamente a quelle delle nostre gambe.
Usciamo dal metro proprio davanti a l'Arc de Triomphe, nonostante il freddo rimango per un attimo inebetito dall'ambiente,; direi un caos ordinato, gente che va e che viene, con i turisti con il naso all'insù e gli occhi a 360° per non perdersi nulla: l'Etoile, place Charle de Gaulle, manifestano la potenza, la storia, la grandezza della Francia ma anche di Parigi: qui comprendo il vero significato della frase "Quand Paris éternue, la France s'enrhume" letta su una guida turistica.
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Il paradiso è tra il cielo e la terra lambito da un azzurro mare (XVII parte)

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paradisoLa discesa a mare era sicuramente un po' stancante, ma le poche decine di gradini non spaventano di sicuro. Ad attendere i bagnanti c'è una piccola piazzola protetta da una ringhiera e dotata di sdraio a pochi metri d'altezza sul mare. Balconata dalla quale si può godere di tutto il sole desiderato; ma per il sottoscritto, che con il sole non ha molta confidenza, è sempre presente un ombrellone con annesso tavolino e impianto citofonico che mi permette di chiedere a Gigi di portarmi qualcosa di fresco da bere. Ancora qualche gradino e un altra piazzola ti permette l'accesso al mare proprio nel punto dove potevi immergerti in un acqua che ha le sfumature di un profondissimo blu, quasi tendente al nero. Non vi è spiaggia, ma solo roccia dove anche le agavi fanno fatica a trovare spazio per crescere e io oggi non trovo parole per descrivere l'eleganza delle imponenti onde che vedi arrivare dal mare, quasi a formare un inquietante muro d'acqua che sembra sovrastarti. Queste s'infrangono rumorosamente sugli scogli della piccola insenatura, soprattutto nelle giornate ventose e con il mare molto mosso.
Come descrivere la maestosità del mare visto dalla balconata del solarium, da dove si possono ammirare i particolari colori che vanno dal blu intenso al grigio argenteo di quando il sole inizia a calare all'orizzonte. Ma anche il verde smeraldo che per un attimo scorgi sulle creste argentee e schiumose delle sue onde.
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