Blog di Dante Paolo Ferraris

  • Aumenta dimensione caratteri
  • Dimensione caratteri predefinita
  • Diminuisci dimensione caratteri
Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

Ascoli Piceno : città di travertino (II parte)

E-mail Stampa PDF
Ascoli PicenoLa seconda giornata, dopo aver partecipato alla prima giornata del meeting, torno a scoprire la città Ascoli-Piceno che si dimostra, man mano che ci gironzolo sempre una bellissima scoperta. Dopo aver percorso la rua che si apre davanti al B&B dove alloggio mi ritrovo davanti all'eclettico palazzo della Casa di Risparmio, oggi proprietà di un'altra banca. Questo palazzo, sito in via mazzini, fu costruito nel 1914 ove esisteva il convento delle benedettine di sant'Onofrio.
L'edificio è in stile neo-rinascimentale e il suo ingresso è "protetto" da due grandi sculture di elefanti che fungono da basamento a due quadrate colonne che pare sorreggere il balcone posto sopra la porta d'accesso. Ovviamente tutto l'edificio è in travertino e dell'antico convento rimangono tre trifore gotiche poste sul retro dell'edificio. In corso Mazzini che percorro per un lungo tratto fu il decumano principale dell'Ascoli romana.
Leggi tutto...
 

Il mio Piemonte: Feriolo

E-mail Stampa PDF
FerioloLa giornata, di per sé già soleggiata, è diventata più luminosa appena ho raggiungo Feriolo, frazione di Baveno che conserva un patrimonio storico-culturale incredibile. È uno dei luoghi che ho sempre ritenuto tra i più incantevoli del lago Maggiore. Percorrendo la strada litoranea che da Baveno conduce a Feriolo, sul Golfo Borromeo, subito mi attraggono i colori vivaci delle case allineate lungo la riva, con le piccole imbarcazioni ormeggiate sul lago.
Parcheggiata l'auto inizio il mio girovagare sul lungolago di Feriolo, forse anche questo uno dei più caratteristici del Lago Maggiore. Vi sono spiaggette su cui si affacciano sia rurali abitazioni con bei balconcini, ma anche tante piccole attività commerciali e di ristorazione. Il turismo, in particolare quello straniero ha da sempre scelto questo tranquillo luogo di villeggiatura, complice uno scenario particolarmente suggestivo che durante la sera, quando le acque del lago riflettono la luce dei tanti lampioni che lo costeggiano deve essere magnifico.
Leggi tutto...
 

Il mio Piemonte: Cerrione

E-mail Stampa PDF
CerrioneStamattina il vento sussurra in silenzio e il sole ormai è caldo, tutt'intorno il verde dei campi esplode lungo la mia strada. Sbadiglio ancora, segno di aver assecondato il trillo della sveglia. Il cielo è azzurro e pare non temere che qualche nuvola voglia occupare qualche spazio.
Il territorio comunale di Cerrione è delimitato a ovest dalla Serra di Ivrea,alle cui pendici è incastonato l'abitato che da il nome al comune ed è attraversato dal torrente Elvo e dal sistema idrografico minore il cui corso d'acqua più importante è l'Olobbia, che vi confluisce a breve distanza dal capoluogo comunale.
Il comune è costituito da tre centri principali: Cerrione capoluogo, Magnonevolo e Vergnasco, quest'ultimo insediamento è quello maggiormente abitato. Il territorio comunale fa parte anche della riserva naturale della Bessa, situata alle pendici meridionaie delle Alpi Biellesi. La Bessa è considerata la più importante miniera d'oro romana di età Repubblicana. Da Cerrione, epoca romana, passava la via delle Gallie, strada consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.
Leggi tutto...
 

Il mio Piemonte: Borghetto di Borbera

E-mail Stampa PDF
Borghetto BorberaBasta un pizzico di vento per propagare il profumo dei tigli e il caldo sole per annunciare l'inizio dell'estate. Il viaggio verso Borghetto di Borbera è veloce, il traffico sembra ancora addormentato. La storia di Borghetto è assai antica e le prime attestazioni storiche la riportano come Burchetus e Burguetus, diminutivo di borgo (burgus). Con borgo dal germanico burgs, si indicava un "luogo fortificato, torre di guardia". Il suffisso Borbera indica lo stretto legame con l'omonimo torrente che attraversa il borgo. La carenza di riscontri documentari storici rende difficile stabilire a quale periodo risale la fondazione di Borghetto di Borbera, concretizzata con ogni probabilità dalla famiglia Americi di Pobbieto, già signori dei castelli di Ronco Scrivia, Lerma e Casaleggio Boiro.
Probabilmente a fine XIII secolo, fondarono un nucleo abitato che prese il nome di Burnus Aymericorom, mutato in Borghetto solo verso la metà del XV secolo. In quegli anni il territorio della val Borbera era diviso tra diverse famiglie, quella dei Rati Opizzoni, tortonesi e ghibellini, quella degli Americi, guelfi, e quella della famiglia Opizzoni Spinola. I primi erano signori di Precipiano e Vignole, i secondi controllavano, come già detto, Ronco Scrivia, Lerma, Casaleggio Boiro, Persi e Borghetto; gli Opizzoni Spinola possedevano, nella val Borbera, Serravalle e il castello di Cabella. Nell'ambito delle lotte tra i guelfi e i ghibellini, spesso alquanto cruenti, nel dicembre 1359 il podestà di Tortona, indicò Sorli e Borghetto come i confini oltre ai quali i Rati Opizzoni e, rispettivamente, gli Americi non potevano spingersi. Il Borgo si sviluppò come un quadrilatero cinto di muro e fossato.
Leggi tutto...
 

Il mio Piemonte: Spigno Monferrato

E-mail Stampa PDF
Spigno MonferratoLa giornata si apre con uno splendido sole e un venticello primaverile che pare voler accompagnare la mia escursione sugli appennini alessandrini. Raggiungo così Spigno Monferrato il cui toponimo deriva da Spinetum-Spigum, che significa spino-spinoso. Nell'atto di fondazione dell'abbazia di San Quintino del 991 il borgo era denominato Spinio ma la sua storia è più antica.
Infatti nel territorio di Spigno dopo i Liguri Statielli si insediarono i Romani, lo attestano antiche rovine ritrovate lungo il percorso della via Emilia, costruita nel 109 a.C. per volere di Marco Emilio Scauro nel 109 a.C. Successivamente il territorio fu occupato dai Longobardi prima, e dai Franchi poi. Il territorio tra il 900 e il Mille fu poi oggetto di devastazioni e i saccheggi da parte dei saraceni. Entrò a far parte della marca aleramica, e nel 967 l'imperatore Ottone I concesse la signoria di Spigno ai discendenti di Aleramo, ai quali si deve la fondazione dell'abbazia di San Quintino.
Leggi tutto...
 

San Valentino: una ricorrenza per tutti

E-mail Stampa PDF
cuoreLa ricorrenza di San Valentino è passata da pochi giorni e da sempre questa festa mi ha incuriosito. Un motivo è la storia che lega questo Santo con gli innamorati, la seconda sono state da sempre le cartoline che un tempo gli innamorati si scambiavano, ma anche le tante storie che tanti narratori e poeti hanno da sempre immortalato, soprattutto in poesie. Infatti i poeti di tutti i tempi hanno sempre regalato versi d'amore, alcuni diventati celeberrimi, riportati su cartoline, bigliettini inviati insieme a fasci di rose rosse alle innamorate, ma ahimè anche scritte su incarti dei cioccolatini.
"Trois allumettes une à une allumées dans la nuit / La première pour voir ton visage tout entier/ La seconde pour voir tes yeux / La dernière pour voir ta bouche / Et l'obscurité tout entière pour me rappeler tout cela / En te serrant dans mes bras." ossia "Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte / Il primo per vederti tutto il viso/ Il secondo per vederti gli occhi / L'ultimo per vedere la tua bocca / E tutto il buio per ricordarmi queste cose / Mentre ti stringo fra le braccia", scriveva Jacques Prevert. Si tratta di una breve poesia d'amore, scritta in un linguaggio semplice ed immediato ma che cela in sé un simbolismo evocativo. Un parlare quotidiano che arriva a chiunque come un dialogo ambientato in una buia notte Parigina; città che non viene evocata né nominata ma la sua presenza aleggia come solo può svolazzare nella musicalità della romantica capitale francese.
Leggi tutto...
 

Il mio Piemonte: Baveno

E-mail Stampa PDF
BavenoLa mattinata autunnale è assai nebbiosa, ma sono certo che quando si raggiungerò il Lago Maggiore, il sole mi sorriderà. Infatti come mi avvicino al clima temperato del lago la nebbia si dirada fino a far assurgere un cielo terso illuminato dal sole. Costeggio il lago sul versante piemontese fino ad arrivare a Baveno, luogo del mio girovagare odierno. Lungo la strada costiera voluta da Napoleone Bonaparte si affacciano splendide ville. Farò una passeggiata tra queste splendide ville, artistiche chiese, oratori e i vicoli e stradine che hanno scritto la storia del borgo. Baveno gode della pregevole posizione affacciata sul golfo Borromeo e ciò ne fa una meta turistica interessante.
L'origine del nome è controversa, è probabile che derivi dal nome personale romano Babenus o dal derivato gentilizio Babenius. Ciò è avvalorato dal ritrovamento di diverse necropoli che ne testimonia la continuità dell'insediamento abitativo. La presenza di una antica Pieve certifica come il borgo avesse giurisdizione su un più ampio territorio. Nel X secolo compare come Bavena in carte in cui il territorio era in possesso della Abbazia di San Donato di Scozola di Sesto Calende e dell'Arcivescovado di Milano. Dal XVI secolo Baveno diventa famosa per l'estrazione dei suoi pregiati graniti, soprattutto quello rosa.
Leggi tutto...
 

Ascoli Piceno : città di travertino (I parte)

E-mail Stampa PDF
Ascoli PicenoL'occasione per visitare Ascoli Piceno me la offre un importante Associazione di cui sono Vice Presidente Nazionale e che ha deciso di organizzare il suo annuale meeting in questa cittadina del Centro Italia. Purtroppo per raggiungerla devo utilizzare l'autovettura in quanto con il treno è praticamente impossibile per via dell'eccessivo numero di cambi.
Conosco ben poco di Ascoli Piceno, se non reminiscenze scolastiche ed un brano di un libro recentemente letto. Della scuola ricordo la definizione di Ascoli Piceno come la Città delle cento torri o città di Travertino. La città si trova nella parte meridionale della regione Marche poco lontana dal mare Adriatico e il suo centro urbano sorge nella zona di confluenza tra il fiume Tronto e il torrente Castellano. L'antica città è circondato da lussureggianti montagne. Il libro che ho da poco letto è "Viaggio in Italia" del 1957 di Guido Piovene, che così descrive la città: «Ascoli Piceno è una tra le più belle piccole città d'Italia, e non ne vedo altra che le assomigli.
Leggi tutto...
 

il mio Piemonte: Usseglio

E-mail Stampa PDF
UsseglioL'alba deve ancora presentarsi, in auto mi dirigo verso le Alpi Graie, supero l'abitato di Lanzo per dirigermi verso Usseglio. Il borgo è situato in un pianoro che si apre al termine della valle di Viù, la più meridionale delle tre valli di Lanzo. Usseglio confina con la Francia ad ovest, la val d'Ala a nord e la valle di Susa a sud. Per raggiungere questo abitato devo percorrere l'unica strada di collegamento, la SP 32 che attraversa la Valle. Dopo alcune ore di viaggio raggiungo la borgata di Piazzette, la prima del Comune di Usseglio. Il panorama che mi accoglie è tipicamente alpino; tra le montagne che svettano scorgo il Rocciamelone (3538 m), ma sul territorio fanno bella mostra di se anche la Punta Lunella, monte Croce Rossa, ma soprattutto il monte Lera.
Attraverso la borgata di Piazzette con le sue belle case dai tetti in losa ma vi sono anche diversi condomini, segno importante della vocazione turistica del borgo. Mi soffermo qualche minuto per fare due passi e raggiungere la sua chiesetta. Questa è dedicata a San Vito e fu edificata nel XVIII secolo, probabilmente su una struttura preesistente. L'edificio è molto semplice e con tetto a capanna con due paraste che sorreggono il timpano triangolare. Sulla facciata, a fianco del portone d'ingresso, era collocata fino al 2015 un'Ara votiva dedicata a Giove da un militare romano al momento del proprio congedo dopo aver servito l'esercito per ventisei anni, come si deduce dall'iscrizione e con la quale scioglieva un voto. L'ara ora è conservata all'interno del Museo civico Tazzetti. La porta d'accesso è affiancata da due quadrate finestre e sormontata al centro del prospetto da una finestra quadrilobata.
Leggi tutto...
 

Pillole di storia: Il proibizionismo negli USA dal 1920 al 1933

E-mail Stampa PDF
ProibizionismoLe società di temperanza, così erano chiamate furono in continua crescita nel XIX secolo, e l'organizzazione Anti-Saloon League era la più diffusa. Queste affermavano che il consumo di alcol stava danneggiando la società americana, distruggendo le famiglie e generando corruzione. Questa organizzazione rigorista di matrice religiosa guidata non solo da pastori protestanti ma anche da varie personalità politiche, svilupparono ed invocarono la sobrietà e la proibizione nei costumi, che non si limitava a chiedere un uso moderato delle bevande alcoliche bensì ne esigevano il totale divieto in tutti gli Stati Uniti.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Gli U.S.A. entrarono in conflitto nel 1917, Thomas Woodrow Wilson, 28° presidente degli Stati Uniti bloccò temporaneamente la produzione di alcol, con l'obiettivo di risparmiare frumento per l'azione di guerra.
Leggi tutto...
 

Il mio Piemonte: Casasco

E-mail Stampa PDF
CasascoStamani non ho fatto molta strada per raggiungere il borgo, obiettivo del mio girovagare. Ho lasciato da poco la strada provinciale 100 della Val Curone per percorrere un breve tratto della provinciale 118 che unisce la Val Curone con la Val Grue, attraversando piccoli borghi, in su e giù dalle propaggini appenniniche. Raggiungo così il piccolo comune di Casasco che già da in lontananza sembra arricciato su un cucuzzolo. Il Comune di Casasco è situato su di un'altura che fa da spartiacque tra la Val Curone e la Val Grue, da dove l'occhio spazia sulle due valli.
Il borgo ha una storia assai antica, testimoniata da ritrovamenti di reperti attribuibili con verosimiglianza all'epoca romana. Compare in epoca longobarda fra i possedimenti dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio assieme ad Avolasca. Ma le prime notizie certe risalgono a documenti del IX – X secolo, dove il paese risulta "domusculta" del Monastero di Bobbio. Nel Medioevo appartenne prima al comitato e poi all'episcopato di Tortona. Casasco entrato insieme a Magrassi, tra i possedimenti controllati dal vescovo di Tortona, ne affidò la giurisdizione ai tortonesi Opizzoni. Questi ultimi furono tra coloro che parteciparono alla difesa di Tortona, assediata nel 1155 da Federico Barbarossa.
Leggi tutto...
 


Pagina 1 di 62