Chiaroscuri nella città eterna (XIV parte)
Venerdì 11 Settembre 2015 17:55
 Uscito dalla arcibasilica, costeggiando il palazzo del Laterano, il mio sguardo si volge su una grande abside decorata con mosaici, che si prospetta proprio di fronte alla piazza e che pochi i turisti si fermano ad ammirare ma tanti si chiedono cosa è o cosa fosse.
Triclinio Leonino (Triclinium Leoninum), conosciuto come il anche del Laterano, è situato accanto a San Salvatore della Scala Santa e costituisce l'ultimo resto dell'antico Patriarchio. È quanto rimane di una delle più grandi sale dell'antico palazzo, fatto erigere da papa Leone III come sala per i banchetti di Stato.
Il Liber Pontificalis (Libro dei Papi) lo descrive come come una sala di "ampiezza impressionante", dotato di "un'abside decorata a mosaico e altre 10 absidi posta ai suoi lati, dipinte con varie rappresentazioni degli Apostoli". Leone III vi fece sistemare nel triclinium diversi accubita (divani sui quali ci si stendeva per mangiare)
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Chiaroscuri nella città eterna (XIII parte)
Venerdì 21 Agosto 2015 17:55
 Il metrò è sempre un luogo interessante, puoi fare nuove conoscenze o semplicemente osservare chi ti circonda e veder scorrere tra una fermata e l’altra i vari tipi di personaggi che abitano come in un alveare la città. Sono sempre entusiasta e divertito quando posso viaggiare in metrò, posso ascoltare lingue diverse, vedere etnie diverse, modi di vestire diversi e conoscere le nuove tribù giovanili che si avvicendano. Purtroppo il viaggio è sempre breve e devo scendere a Porta S. Giovanni . Questa Porta deve il suo nome alla vicina basilica di S. Giovanni in Laterano ed è come un grande arco aperto nelle Mura Aureliane per volere di papa Gregorio XIII (1572-85).
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Luci ed ombre a Torino (XXXVII parte)
Sabato 01 Agosto 2015 16:42
 Il viaggio in treno verso Torino, comincia quasi all'alba, sono deciso a proseguire il mio tour tra i chiaro scuri torinesi, ed oggi inoltre incontrerò due carissimi amici, recentemente sposi ed insieme andremo a pranzo.
Scendendo in stazione a Porta Nuova vengo investito da una torma di asiatici in gita turistica. L'immaginazione collettiva li vorrebbe con le teste semi-pelate, adorne di lunghe code per gli uomini e capelli lunghi raccolti in un chignon per le donne, visi quasi quadrati ma con gli zigomi sporgenti dalle tinte più o meno giallastre, abbigliati con lunghe kao-tz, ossia casacche di seta con disegni con grandi fiori a tinte vivaci o i lunghi hoal, cioè lunghe tuniche abbottonate sui fianchi, ai piedi le classicissime bu xie, babbucce di tela nera, invece sono vestiti all'occidentale, sbraitano all'occidentale, s'atteggiano e fanno confusione all'occidentale.
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Chiaroscuri nella città eterna (XII parte)
Sabato 11 Luglio 2015 15:55
 Raggiungo Trinità dei Monti, un luogo di culto cattolico, nel rione Campo Marzio, prospiciente la più famosa scalinata di piazza di Spagna. Proprio difronte alla chiesa si erge l'obelisco Sallustiano che è uno dei tredici obelischi più antichi di Roma, e domina sia la scalinata di piazza di Spagna sia la chiesa. Questo obelisco realizzato in granito rosso, misura 13,91 metri di altezza, 30,45 con il basamento.
Fu realizzato in epoca imperiale ad imitazione degli obelischi egiziani, copiandone anche i geroglifici dei faraoni Seti I e Ramesse II dell'obelisco Flaminio; Ma alcuni segni dei geroglifici sono mal copiati, altri addirittura capovolti. L'obelisco in origine decorava gli Horti Sallustiani (da cui il nome).
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Cutester: da Londra con furore...
Domenica 21 Giugno 2015 21:57
 Il viaggio inizia con un tiepido sole che scalda la mia cittadina, il treno diretto a Roma è in arrivo sul binario quattro. Lo zaino che mi porto dietro è pesantissimo, oltre all'abbigliamento ho quanto mi serve per fare una relazione ad un convegno tecnico su temi legati alla mia professione.
Salito sul treno, mi accomodo al posto assegnatomi, nello scompartimento oltre al sottoscritto vi sono tre ragazzi che chiacchierano amichevolmente in lingua inglese. Non fanno molto caso alla mia presenza, non vanno oltre a qualche sguardo indagatore dopo un cenno di saluto. Il mio inglese è pessimo e mi limito ad un cenno con la mano.
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Luci ed ombre a Torino (XXXVIII parte)
Martedì 01 Settembre 2015 17:42
 Finalmente raggiungo la piazzetta Reale.
E così mi trovo nel punto considerato magneticamente e spiritualmente più positivo di tutta la città: il varco che divide piazza Castello dalla piazzetta Reale. Qui un tempo si ergeva una costruzione in cui veniva esposta la Sindone per la venerazione popolare. La costruzione che divideva le due piazze era chiamata Padiglione, ed ancora oggi molti torinesi così chiamano la cancellata che ancora divide le due piazze. Si racconta che l'esposizione della Sindone procurasse guarigioni o alleviasse ogni tipo di problemi solo toccandola, e che la sua forza 'taumaturgica' durante le ostensioni ne donasse un influsso benefico agli astanti in preghiera, tanto che l'adorazione della popolazione avrebbe intriso il luogo dove veniva esposta di una carica magnetica positiva, ossia il Padiglione.
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Effetto fotografia anni 80
Martedì 11 Agosto 2015 17:17
 Mi è recentemente capitato di ritrovare qualche vecchia foto degli anni 80, quando poco più che diciottenne, appena rientrato dal servizio militare obbligatorio mi sembrava di essere pronto alla conquista del mondo.
Mi accomodo sul divano con le fotografie in mano, accendo una vecchia radio, ancora dotata di riproduttore di cassette musicali e faccio partire la musica da una vecchia musicassetta contenente "Out there on my own".
Quanto tempo è passato da allora, quante cose sono cambiate, eppure mi sembra ieri. Come un film lascio correre la mia mente, i miei ricordi mentre sfoglio le fotografie stampate su carta Kodak.
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Il dirigibile in città
Martedì 21 Luglio 2015 16:26
 Calzati gli scarponcini, ancora sporchi di fango ormai seccato e verificato di aver preso la macchina fotografica, con Matteo mi avvio verso un appezzamento di terreno posto in città e abbandonato da anni, dove è nata una folta boscaglia spontanea.
Il cielo stamani ha colori strani, verso le colline del Monferrato è sclento, di quell’azzurro che pare essere lo scenario del paradiso: il sole con i suoi raggi lancia saette che lo rendono ancor più luminoso e a tratti pare biancheggiare, ma come volgo lo sguardo verso le montagne, il cielo si rabbuia, nuvole bianche nascondo l’azzurro cielo e il sole fa fatica ad attraversare quelle masse nuvolose che paiono a tratti disegnare alte torri e castelli mentre in altre sembrano coprire come un grande velo l’azzurro del cielo. La bianca tela delle nuvole qua e là pare squarciata e disordinata mentre il sole tenta d’infiltrarsi con i suoi luminosi raggi.
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Luci ed ombre a Torino (XXXVI parte)
Mercoledì 01 Luglio 2015 08:42
 Io continuo ad osservarmi intorno e il mio sguardo si volge verso l'isolato che si affaccia su piazza Castello, posto tra via Viotti e via Roma, dove anticamente vi erano le sedi di alcuni ministeri dei duchi sabaudi e dove sotto gli antichi loro portici si svolgeva il mercato cittadino, ora vi sono collocati importanti negozi. Ma in questo angolo di città, fu anche aperto il caffè Carpano, dove vi nacque il vermouth "Punt e Mes". Una lapide all'imbocco dei portici, verso via Viotti, ricorda il celebre "vermuth" liquore al vino aromatizzato con tredici ingredienti inventato da Antonio Benedetto Carpano nel 1786. Sulla lapide si legge: «A.B. Carpano, nel 1786, in questa casa creò il suo vermouth, primo di un'industria tipica e tradizionale che molto contribuì alla fama e al prestigio di Torino nel mondo». Ora della vecchia casa rimane solo la lapide.
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La terra degli dei (I parte)
Giovedì 11 Giugno 2015 10:55
 Il volo in aereo verso la terra degli dei, il luogo di nascita della filosofia e verso la città che ha letteralmente inventato la democrazia scorre velocemente. Con i miei compagni di viaggio Emilio e Carlo abbiamo stabilito un percorso breve ma pieno di interessanti luoghi da scoprire nella terra degli antichi Greci.
Siamo atterrati ad Atene in un pomeriggio inoltrato di ormai qualche lustro fa, dove già ci attendeva un funzionario AVIS per consegnarci la piccola vettura che avevamo noleggiato (Subaru Vivio). Muniti di cartina, ma soprattutto grazie a Carlo che grazie agli studi classici sapeva interpretare i caratteri greci delle indicazioni stradali altrimenti eravamo ancora li a cercare la strada per uscire dalla città, siamo arrivati a Corinto dove abbiamo attraversato il canale omonimo.
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