Blog di Dante Paolo Ferraris

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Il mio Piemonte: Novara

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NovaraIl sole è già alto, fuori fa freddo, dalla finestra vedo i vetri delle auto parcheggiate ricoperte di un velo di ghiaccio, scendo rapidamente dal letto dove un profondo sonno mi ha accompagnato tutta la notte, mi scrollo dai brividi che mi colgono appena ho alzato il piumone, inforco le ciabatte per recarmi a svolgere tutte quelle ordinarie attività mattutine che ognuno di noi svolge con ripetizione quasi nauseante tutte le mattine. Stamane però mi devo preparare con più attenzione, devo andare a Novara a festeggiare l'arrivo della befana, o meglio in questo caso il Befano (ossia il sottoscritto) a casa di una carissima amica.
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Quando l'uomo diventa preda...

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Dad I'd Like to FuckSuperato i 50 anni (52 per la precisione da pochi giorni), barba fatta quotidianamente, capelli castano con ormai nuance bianche rughe intorno agli occhi e viso un po’ butterato e un filo di pancetta, così mi ritrovo tutti i giorni davanti allo specchio di casa. Cosa mi manca per essere un cinquantenne con capelli bianchi, rughe attorno agli occhi e un filo di pancetta per essere definito un perfetto Dilf? forse la barba incolta ed il fatto di essere senza prole?. Andrea un mio conoscente torinese, quarantenne da poco separato con alle spalle un matrimonio difficile e con due figli piccoli mi racconta del mondo dei giovani padri separati e non solo. Sopratutto mi faccio raccontare di questa "nuova travolgente filosofia" di sex bomb che vede protagonisti proprio uomini sposati e con figliolanza. Infatti dietro l’acronimo di "dad I'd like to fuck" si nasconde, una nuova moda che riporta in auge il vero uomo maturo, tutto lavoro, benessere, responsabilità e perché no !, anche famiglia. Un acronimo che ne richiama un altro, ossia MILF, ovvero "mother I'd like to fuck".
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La minaccia biologica

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minaccia biolologicaL'argomento è sicuramente interessante quanto controverso, proprio perché vasto e di difficile trattazione. Guerra biologica e bioterrorismo rappresentano, infatti, temi tanto affascinanti quanto ostici che, non senza ragione, suscitano in molti attrazione, ma anche paura e repulsione.
Se però l'argomento crea panico nell'uomo comune, al professionista è richiesto di dominare l'avversione che esso può suscitare.
Ci limiteremo a trattare, benché brevemente, cosa sia l'offesa biologica: con questa espressione intendiamo qualsiasi utilizzo di aggressivi biologici ai fini di operazione bellica o terroristica, condotta con l'intento di ridurre le capacità operative dell'avversario o di creare panico nella popolazione. Inoltre parleremo del modo in cui il nostro paese si organizza a difesa della popolazione civile.
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Luci ed ombre a Torino (XXXII parte)

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Ninfadora Tonks Ordiniamo due gelati da passeggio meglio conosciuti come "Pinguini", uno stecco di legno ricoperto di crema, rivestito da una tenera crosta di cioccolato, generalmente in molte parti del mondo si chiama semplicemente "ricoperto", ma in questo locale è impossibile non chiamarlo "pinguino", proprio perché questo gustoso e diffusissimo gelato da passeggio è stato inventato proprio a Torino dalla famiglia Cavagnoli nel 1939, che addirittura lo brevettò. La famiglia aveva acquistato da Domenico Pepino il marchio o brand nel 1916; costui raggiunge Torino da Napoli nel 1884 per portare nella capitale sabauda, un prodotto che era quasi sconosciuto, il gelato. Dopo una iniziale diffidenza il gelato di Domenico Pepino ha grande successo tra la nobiltà torinese, tanto da ottenere quattro stemmi reali per i suoi prodotti. L'attuale bar gelateria che porta il nome di Pepino è presente in piazza Carignano dal 1929 e in questo locale nasce anche il predecessore del cornetto e nel 1916 vede la nascita della coppetta, un altro formato tradizionale dei tanti inventati dalla gelateria di Pepino. Sicuramente il "Pinguino" insieme al caffè Lavazza, alle pastiglie Leone è uno dei simboli della città.
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Chiaroscuri nella città eterna (VIII parte)

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RomaOrmai sono giunto davanti al palazzo di giustizia, più comunemente chiamato il Palazzaccio, anche a mio parere un orribile palazzo ispirato all'architettura neo barocca realizzato su disegno dell'architetto Calderoni.
Era il 14 marzo 1888, quando alla presenza dei reali fu posta la prima pietra del Palazzo di Giustizia, ma i lavori di costruzione andarono per le lunghe, sia per le polemiche e le critiche che accompagnarono l'edificio sin dai primi anni della sua edificazione, che per i ritrovamenti archeologici venuti alla luce in quest'area paludosa e limacciosa.
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L'uomo 2.0 e il maquillage

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NeanderthalIn gioventù lavorai in un magazzino all'ingrosso con annesso negozio di cosmetici e profumeria, ero molto giovane e vedermi passare tra le mani tanti cosmetici e prodotti di bellezza femminile m'incuriosiva. Ero affascinato dalla molteplicità dei prodotti, dalle numerose nuances di colori, dai mille profumi e dalle centinaia di case di cosmetici e profumeria in continua gara tra loro a chi produceva prima qualche innovazione, che avrebbe poi fatto tendenza nel mondo della moda.
Insomma galleggiavo tra creme da notte e da giorno, idratanti o nutrienti, vellutanti o scrub, creme e strisce depilatorie al miele o profumate, matite, kajal, eyeliner, mascara e ciglia finte, correttori e fondotinta; ed ancora per quanto riguarda i capelli: shampoo coloranti, rinforzanti, tinte e balsami.
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Luci ed ombre a Torino (XXXIII parte)

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Marcus FlintLa pioggia non intende cessare, ormai credo di aver perso il treno che mi riporta nella mia città dalle case in terra rossa, tanto vale bermi un caffè e gustarmi un tramezzino al caffè Mulassano
Entro ed chiedo al cameriere, in livrea bianca con papillon nero la mia ordinazione, mi accomodo davanti ad un piccolo tavolino, seduto con le spalle al muro, affinché possa guardare chi entra e chi passeggia sotto i portici. La storia della bottiglieria e poi del caffè Mulassano comincia nella seconda metà dell'ottocento, con apertura di una bottiglieria in via Nizza 3. Nel 1907, il locale fu poi trasferito nella più centrale piazza Castello.
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Chiaroscuri nella città eterna (IX parte)

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RomaPrima di proseguire verso piazza del Popolo, uno rapido sguardo alla vita tormentata di quello che è conosciuto come mausoleo di Augusto. Solo due cenni storici per ricordare che al ritorno da Alessandria in Egitto, con la fine della guerra contro Antonio e la conquista dell'Egitto, nel 29 a.C., l'imperatore Ottaviano Augusto diede avvio alla costruzione di una grandiosa tomba, posta nel Campo Marzio. L'edificio augusteo attualmente posto in piazza Augusto Imperatore, ha forma circolare, con un diametro di circa 85/90 metri, è costituito da cinque muri concentrici con un alto e grosso pilastro centrale, che dovrebbe coincidente con la cripta della tomba di Augusto. I cinque muri che lo componevano avevano volte degradanti verso l'esterno fino ad grande tamburo circolare in marmi preziosi. Con il mausoleo ancora in costruzione, vi fu sepolto nel 23 a.C., Marcello, nipote e genero di Augusto, ospitò anche il genero Agrippa, Druso maggiore e minore,Agrippina, Livia, Tiberio ed altri. Augusto vi fu sepolto nel 14 d.C . La porta d'accesso dell'edificio era preceduta da due obelischi, oggi uno in piazza del Quirinale e l'altro in piazza Esquilino. I primi danni il monumento li subì durante l'invasione barbarica dei Goti di Alarico nel 409. La statua dell'imperatore, che era posta in cima al mausoleo, nel Medioevo fu fusa per farne monete.
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Novelli taglialegna di città

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lumbersexualAbito in una città capoluogo di provincia, non è molto grande, la si può girare tranquillamente a piedi, una città incoronata da autostrade e vie di grande comunicazione, ma già a pochi km ti immergi in una campagna dalle mille tonalità di colore che cambiano con il cambiare della stagione. Pertanto è assai facile trovare contadini e allevatori che arrivano in città per gli acquisti, soprattutto in giorno di mercato.
Un giorno di mercato, entrando in libreria, mi trovo dei giovani ragazzi dall'aspetto e abbigliamento alquanto particolare.
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Luci ed ombre a Torino (XXXI parte)

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ScabiorPrima di imboccare via Carlo Alberto, lancio uno sguardo ai tetti del palazzo d'angolo tra via Po e piazza castello, dove proprio sul tetto di casa Reviglio - Beccaria, fu installato il primo parafulmine d'Italia. Forse un tempo vi era una torre posta proprio difronte a casa Reviglio - Beccaria e vi abitava il fisico, astronomo: il padre servita Giambattista Beccaria, lo studioso installo il parafulmine nel 1772, inoltre nel 1759 nella sua abitazione, aveva sistemato una specola, realizzando così il primo osservatorio astronomico di Torino.
Nell'edificio, al civico 6, all'angolo tra la piazza e Via Carlo Alberto, abitò in una stanza al terzo piano Friedrich Nietzsche, tra gli anni 1888 e 1889. L'appartamento era in affitto e costava di pigione ammobiliato 30 lire al mese, ed era di proprietà di Davide e Candida Fino, gestori della rivendita di giornali posta nella sottostante piazza.
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Disavventure sui binari

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treniMi piace viaggiare e amo particolarmente viaggiare in treno, purtroppo in Italia, ogni singolo viaggio è una avventura se non addirittura una disavventura.
Già devi augurarti che nel luogo che vuoi raggiungere ci siano ancora i binari, già perché da quando le ferrovie in Italia sono in mano a diversi attori che si spartiscono l'obbligata clientela che deve utilizzare il treno per recarsi a lavorare, tutto è diventato più difficile. Prima ci si lamentava, ma da Torino o Trieste, salivi su uno sgangherato treno e potevi raggiungere Palermo o il tavoliere delle Puglie senza fare cambi, ora devi cambiare spesso treno, tener conto delle coincidenze e pagare un salatissimo biglietto.
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