Blog di Dante Paolo Ferraris

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Populismo: un male italiano

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populismoOgni qualvolta ascolto un telegiornale, un radiogiornale o leggo un quotidiano, mi arrabbio per quanto ascolto, sento o leggo. La campagna populistica lanciata da alcuni partiti e altri movimenti politici contro le Province mi pongono nel dubbio se costoro sono a conoscenza di quello che stanno affermando o se vince sempre il modello populistico o dell'interesse del più forte. Le accuse principali riguardano i costi e lo snellimento burocratico.
Credo sia il momento di fare un po' di storia su questa istituzione.
Le Province odierne trovano fondamento legislativo nella normativa con il Regno sabaudo, dove l'ordinamento definito dal Regio decreto 3702 del 23 ottobre 1859, il cosiddetto Decreto Rattazzi, fissava sul modello francese l'organizzazione del territorio in enti di diverso livello. La Provincia nacque come ente locale intermedio, dotato di propria rappresentanza elettiva e di amministrazione autonoma: un collegio deliberante di durata quinquennale, il Consiglio Provinciale, un organo esecutivo - amministrativo di durata annuale, la Deputazione Provinciale, eletta dal Consiglio ma presieduta e convocata dal Governatore, poi Prefetto, di nomina regia. I consiglieri si rinnovavano per un quinto ogni anno per sorteggio.
Le prime elezioni provinciali ebbero luogo il 15 gennaio 1860.
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Luci ed ombre a Torino (XI parte)

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Fenrir GreybackLa mia passeggiata continua ritornando sui i miei passi e dopo pochi minuti mi ritrovo in via Roma che come il nome rivela è la principale arteria della moderna Torino post unitaria.
Il primo tratto fu aperto su progetto del Vittozzi fra il 1615 ed il 1619, realizzata per volontà del duca Carlo Emanuele I di Savoia e prese la denominazione di Via Nuova o Contrada Nuova. La via divenne ben presto uno dei principali assi della città; la strada terminava in un'ampia spianata attraverso una la breccia praticata nelle antiche mura romane.
La via venne dedicata a Roma il 29 marzo 1871 e agli inizi del novecento manteneva ancora le sue caratteristiche forme barocche. Tuttavia si presentava molto caotica, trafficata e sporca, animata da numerose bancarelle, antesignane degli attuali negozi di lusso. Si andava creando quindi la necessità di rendere la via più ordinata, fruibile ai viaggiatori sopratutto come via di accesso al centro cittadino per chi scendeva alla stazione ferroviaria di Porta Nuova. Nel 1931 il Comune decise di rinnovare radicalmente la via in tutta la sua lunghezza in base ad un progetto, realizzato da un gruppo d'ingegneri con la consulenza tecnica ed artistica dell'Arch. Marcello Piacentini, che vide il suo completamento nel 1937.
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I roghi del XXI secolo

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Cultura in fiammeLeggo i giornali, ascolto i radiogiornali, guardo i telegiornali, a dire il vero ne parlano poco, ma sempre più sono convinto che la politica rampante di oggi, sia sempre più lontana dalla ragione. Mi convinco pure che il populismo venga utilizzato come cesto di raccolta dei voti di protesta, con i leader politici che preferiscono lanciare epiteti qualunquistici anziché fornire programmi sostenibili di sviluppo per i nostro paese.
Ho letto una mail inviata al giornale "Repubblica" in cui il quotidiano veniva accusato di essere in cattiva fede e di manipolare le informazioni, al fine di spostare greggi di elettori sempre dalla stessa parte, come se farneticare informazioni sul web sia la voce della verità. Troppe volte ho visto la "verità" asservita all'ultimo dominatore, soprattutto quando il male è personificato da urlatori, falsi profeti e adulatori di riti ancestrali di purificazione.
Troppo spesso noi "babbani" ci facciamo conquistare dalle manipolazioni di un incantatore e quando non gli riesce, diventiamo il loro "nemico" da combattere ed annientare. Filosoficamente e pragmaticamente l'arma migliore è il dileggio, l'insulto inframezzato da passioni politiche nascenti, che in Italia hanno lo stesso effetto dell'innamoramento. Gli Innamorati sono in genere ciechi e pazzi, facilmente manipolabili dall'ultimo amore che ci pare eterno e sincero. I temi proposti, come oracoli, ma anche le paranoie complottistiche, gli anatemi lanciati, non servono a rinnovare il paese, se non ad affossarlo ulteriormente.
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Il neo bullismo nei social network

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Social NetworkLeggendo i giornali e seguendo la cronaca del nuovo bullismo, e non solo quello adolescenziale, non posso non pensare che la mano del diavolo si sia posta anche sui socialnetwork. L'uso diabolico e denigratorio dei sistemi di comunicazione 2.0, è come una frustata che arriva all'improvviso e che ti lascia sempre impreparato a rispondere.
Bastano pochi caratteri digitati velocemente su Facebook. o Twitter, per mettere in giro per il mondo virtuale un pettegolezzo, una piccola cattiveria che diventa un dramma quando viene re-twittata all'infinito dai follower. Si fa presto a distruggere un matrimonio, un fidanzamento, un lavoro, aprire liti famigliari o vedersi additato per strada da chi non conosci. In queste nuove forme di bullismo o cyberbullismo si possono aprire faide personali o divenire oggetto di insulti in broadcasting. Se prima per tali spregevoli comportamenti era sopratutto utilizzato Facebook. (ancora in uso), ora si utilizzano i microblogging come Twitter.
Questi microblogging sono entrati a "piè pari" nella vita degli adolescenti, eternamente collegati tra di loro con i palmari, permettendo loro contemporaneamente di gestire più "amicizie" virtuali, dove spesso il corrispondente-amico/a non lo si è mai incontrato e lo si conosce solo per quello che scrive o per quello che gli altri scrivono di lui/lei. Questi microblogging plasmano così nuove amicizie ma altresì creano azioni e reazioni che rendono pubblici aspetti inconfessabili.
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Nel cuore verde d'Italia

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AssisiIl viaggio verso Assisi sembra lungo, ma è nostra intenzione riuscire a fare due passi anche per Perugia. Il mio compagno di viaggio pare abbia perso la loquacità dei giorni precedenti, forse i suoi profondi occhi castani stanno ammirando gli antichi borghi accastellati sui verdi colli umbri.
La valle del Paglia scorre velocemente; il fiume omonimo è il più importante affluente di destra del Tevere, in cui confluisce a valle del lago di Corbara, tra Orvieto e Baschie. Cerco, aiutandomi con la memoria, di percorrere quelle strade, utili scorciatoie, per arrivare il prima possibile ad Assisi.
Il Lago di Corbara è un lago dell'Italia centrale, di origine artificiale, formatosi con la costruzione negli anni sessanta del bacino idroelettrico omonimo sul fiume Tevere. Percorriamo la sua riva su strade tranquille, con poco traffico veicolare, lungo la strada che costeggia da un lato il lago, dall'altro un grande bosco, ogni tanto una piccola osteria o vecchi casali, interrompono il lungo susseguirsi degli alberi.
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Genetliaco

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CroaziaMi ero ripromesso che il mio 50° genetliaco avrebbe dovuto essere diverso; doveva essere la festa per eccellenza, avevo in testa tanti progetti anche un po' fantasiosi.
D'altro canto era facile fantasticare per chi non aveva mai festeggiato il proprio compleanno o, quanto meno, era sempre stato ricordato sottotono. Più precisamente l'unica volta che lo festeggiai, ormai molti lustri or sono, con simpatizzanti ed amici lo feci in un ristorantino locale. Sono passati ormai talmente tanti anni che non mi ricordo nemmeno chi fossero gli invitati.
Questa volta l'organizzazione era affidata alle mie amiche Paola e Edita; volevo che alla festa del mio primo mezzo secolo di vita fossero invitati gli amici più "intimi" e che non ci si limitasse al pranzo o ad una cena ma che fosse una giornata "diversa".
Il luogo dei festeggiamenti viene scelto sei mesi prima, la lista dei partecipanti preparata con cura e l' organizzazione dell'evento seminascosta al sottoscritto; l'importante era trascorrerlo tra amici. Dalla lista originale ci sono state quasi subito delle defezioni, anche perché non era mia intenzione trascorrerlo in Italia. Dei miei famigliari non può partecipare nessuno, infatti occorre che qualcuno stia con mio padre, ormai anziano e il mio unico nipote è troppo preso dagli studi universitari.
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Balanzone sotto la torre degli Asinelli

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BalanzoneLa decisione era presa, volevo tornare a Bologna per passare una giornata tranquilla a visitare il centro storico e chiedo a Matteo di accompagnarmi. Scegliamo di andare in auto in quanto gli orari dei treni non ci permetterebbero una permanenza adeguata.
Matteo è un ottimo compagno di viaggio e benché riusciamo a litigare per qualunque cosa riesce molto spesso a stupirmi per le sue acute osservazioni su argomenti anche spinosi nonostante la sua giovane età. Sono tante le cose divergenti tra noi, dai gusti musicali alle preferenze politiche ma alla fine, pur rimanendo ognuno sulle proprie opinioni, condividiamo molte esperienze insieme.
Parcheggiamo l'auto di fronte alla stazione ferroviaria e ci rechiamo a rendere omaggio alle vittime della strage di Bologna avvenuta sabato 2 agosto 1980, uno degli atti terroristici più gravi avvenuti in Italia nel secondo dopoguerra. Come esecutori materiali furono individuati dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra appartenenti ai NAR. L'esplosione causò la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200.
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A Lisbona con Pessoa (XII parte)

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LisbonaIl terremoto di Lisbona, oltre che distruggere le città, scosse anche le coscienze di molti pensatori e di un'intera generazione.
Lisbona era ed è una capitale di un paese fortemente cattolico, con una ricca storia di sforzi di cristianizzazione ed evangelizzazione delle colonie, non sempre incruenti ed indolori. Una nazione che dedicò sempre le proprie conquiste alla cristianità e che diede Santi e Papi alla chiesa cattolica, aggiungendo pure che il sisma coincise con la festa di Ognissanti, distruggendo quasi tutte le più importanti chiese.
Per il popolo, ma anche per i teologi del XVIII secolo, questa fu la manifestazione della collera divina. Pur restando un evento tragico e misterioso, assai difficile da giustificare, fu da stimolo a moltissime riflessioni filosofiche.
Alcuni teologi fecero addirittura risalire la causa del terremoto alla punizione divina per il massacro degli Indios in Sudamerica e ai metodi "spicci" dei gesuiti per portarli alla conversione.
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A Lisbona con Pessoa (XI parte)

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LisbonaLa sveglia con la Lisbona caotica ci è diventata subito simpatica. La Baixa è un mix di moderno, con vie che sfoggiano le grandi marche internazionali, e retrò, tra vecchie strade dai negozi di oggetti vintage; sembra di tornare indietro nel tempo. Passeggiamo da Praça Rossio a Praça do Comércio passando per Praça dos Restauradores per ammirare la Baixa. Anche di giorno si possono avere esperienze particolari come l'essere abbordati dai venditori occasionali di hashish, che guarda caso mi si avvicinano sempre.
Praça do Comércio è sicuramente la piazza più imponente della città; manifesta la superbia della celebrazione della potenza e della ricchezza del Portogallo. Doveva rimanere impressionato il viaggiatore che raggiungeva Lisbona via Mare, trovandosi di fronte questa immensa piazza che fungeva da porta d'ingresso della città.
Al centro si erge la statua equestre in bronzo di Joaquim Machado de Castro, raffigurante Dom José I, edifici settecenteschi porticati circondano da tre lati la piazza dove al centro si eleva l'Arco da Victória, opera del Veríssimo da Costa, che apre su Rua Augusta.
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A Lisbona con Pessoa (X parte)

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LisbonaScendendo incontriamo l'edificio del Limoeiro che rappresenta un importante luogo per la storia della città; sfiorandolo appena mi rimetto alle righe scritte da Pessoa per descriverlo, anche se lui percorre in senso inverso la nostra stessa strada nel suo libro-guida su Lisboa.
"Al lato opposto della strada, sulla destra giacché stiamo salendo, c'è un altra prigione, maschile stavolta, il Limoeiro. Questo grande edificio fu costruito, così come si presenta oggi, nel 700, ma il luogo è strettamente legato alla storia antica del Portogallo. Il Paço dos Infantes (Palazzo dei Prìncipi) un tempo si trovava qui, e qui il conte Andeiro, amante della regina Dona Leonor, fu ucciso dal Mestre de Avis. Sempre qui morì re Fernando e vi furono ospitati la zecca, il Senato cittadino, l'antica corte d'appello, ecc. Il limoeiro è la più antica tra le prigioni civili di Lisbona; fu trasformato in penitenziario nel 700. Pochi anni fa i detenuti lo incendiarono, distruggendone una parte che ancora non è stata ricostruita". L'edificio rimase in uso come penitenziario fino al 1974 ed oggi è sede del Centro de Estudios judiciários.
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A Lisbona con Pessoa (IX parte)

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LisbonaIl quartiere dell'Alfama è un intrico di strade ripide, scalinate, case con il bucato steso fuori ad asciugare, piccoli negozi di alimentari dai nomi caratteristici e taverne e cantine, dove è facile trovare gli anziani che giocano a carte sotto un pergolato di bougainville; scene di vita quotidiana con gente che mangia e beve in allegria.
Attraverso il fitto dedalo di viuzze cerchiamo di raggiungere il Castelo de São Jorge, centro del potere monarchico fino alla fine del XVI secolo.
Tutta la zona intorno al Castello è molto particolare, fatta di stradine con scale strette e tortuose, porte colorate, muri decorati con disegni del folclore locale e finestre con appese gabbiette per uccellini; tutto molto lusitano style. Le palazzine sono piccole e luminose nei loro vivaci colori pastello e viste le poche le auto in circolazione è gradevole passeggiare nella cittadella, tra negozi di souvenir e prendipolvere, un passatempo perfetto prima di entrare a visitare il Castelo de São Jorge. È un quartiere straordinario, ma lo è sopratutto nel tardo pomeriggio, quando realmente risulta affascinante e quasi magico. Gli abitanti si radunano in piccoli crocchi a parlare e il sottofondo di musica che esce dalle finestre spalancate è di origine per lo più è africana, infatti molti abitanti della zona provengono dalle ex colonie del Mozambico e da Capo Verde, ma non manca l'immancabile fado.
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