Blog di Dante Paolo Ferraris

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A Lisbona con Pessoa (I parte)

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LisbonaEra da tanto tempo che desideravo fare questo viaggio a Lisbona, l'avevo già programmato e pagato una volta in passato per andarci con il mio amico Alessandro, ma poi il giorno prima della partenza, per motivi di famiglia, avevo dovuto rinunciarvi.
Ora finalmente riesco, anche se con molte difficoltà, a recarmi nella capitale lusitana. Lisbona mi ha sempre attratto per il suo aspetto di vecchia e nobile signora, per la sua storia coloniale ma anche, scusate la mia deformazione professionale, per il terrificante terremoto che l'ha colpita nel 1755, per la rivoluzione dei garofani e per visitare i luoghi vissuti e narrati da uno dei miei poeti preferiti.
Matteo, una mia giovane conoscenza biellese, mi accompagnerà nella visita ed insieme seguiremo le orme del poeta degli eteronomi, il poeta critico, il poeta dai mille volti, il narratore e giornalista per eccellenza, il portoghese Fernando Pessoa, di cui ho tentato di seguire pedestremente l'itinerario turistico narrato dallo stesso nel suo "Lisbona, quello che il turista deve vedere", scritto nel 1925.
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Luci ed ombre a Torino (V parte)

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Lucius MalfoyCome suo solito devo attenderlo, un'attesa snervante, però la colpa è solo mia e conoscendo il suo imperdonabile ritardo avrei potuto prendermi comodamente un caffè con Hagrid, anziché aspettare oltre un'ora il suo arrivo. Non è una caratteristica propria dei Mangiamorte né dei Mezzosangue, anche se appartenenti alla casa dei Serpeverde, ma Lucius è l'eccezione che conferma la regola.
Le persone che arrivano puntuali o con qualche minuto in anticipo sono generalmente persone precise, calme, ordinate, poco nevrotiche e scarsamente irritabili se non di fronte ad un ritardatario cronico; io non appartengo a queste, non sono mai puntuale ma nemmeno in perenne ritardo. Il ritardatario cronico invece, arriva sempre tardi, anche se ha appuntamenti importanti e Lucius tranquillamente fa attendere chiunque.
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Gioventù 2.0: il modo di essere EMO (VI ed ultima parte)

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emoGli episodi di violenza di cui gli Emo sono stati vittime si sono diffusi in varie parti del mondo. La violenza che si può scatenare tra varie band giovanili è nota dalla notte dei tempi, pure nei luoghi dove ho sempre vissuto, anche se prima era limitata a "ragazzate" di strada tra giovani abitanti di frazioni diverse dello stesso Comune. Mio padre mi racconta delle rivalità che provocavano vere proprie risse tra tifosi e giocatori di squadre di calcio rionali avverse, o di manifestazioni di scherno durante le feste patronali o altro ancora. Alla notizia nella cronaca nazionale ed internazionale si arriva dopo i primi scontri tra paninari e punk alla metà degli anni 80 in Italia, per proseguire nel decennio successivo quando ci furono scontri tra fazioni avversarie di black metal in Svezia e Norvegia, trasformando cosi le "ragazzate di campanile" in veri scontri tra le varie sottoculture giovanili. Questi scontri non sono più identificabili come monellerie ma ritraggono una vera ondata di odio di grandi dimensioni.
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Un salto in Stiria e Graz

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GrazIl viaggio si preannuncia lungo, anche se l'auto è comoda da Alessandria alla nostra meta sono oltre 750 Km e una tappa per riposare, mangiare qualcosa, almeno nel viaggio di andata e d'obbligo.
I compagni di questo viaggio di lavoro, sono colleghi e collaboratori di un progetto europeo in fase di conclusione. Nel lungo tragitto me ne sto seduto comodamente sul sedile posteriore, impegnando il tempo tra letture di un libro che mi sono portato dietro, giocare sull'ipad e ascoltare musica sul mio iPod.
Il tempo della sosta per la notte e per una cena friulana a Tarvisio è breve, la cena è leggera e con poche portate. Un cuoco napoletano prepara piatti di funghi e carne tipici delle Alpi ai pochi i commensali presenti nel ristorante: qualche coppietta di turisti che fa sosta in questa città di confine, pochi giovani che si preparano ad una serata in discoteca chissà se oltralpe e una giovane coppietta di sposini in viaggio di nozze. La serata corre veloce e fuori dalla finestra del ristorante sembra che non vi sia anima viva in giro. Cerco di guardare sotto le fievoli luci dei lampioni in questa fredda serata, ma con difficoltà si vede correre qualche auto.
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A passeggio per Parma e la sua storia (II parte)

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parmaLe mie passeggiate tra le strade della storia di Parma mi portano a a palazzo dei duchi Farnese che venne costruito a partire dal 1561 dal Vignola. Dall'aspetto neoclassico conferitogli nel '700 dall'architetto di corte Ennemond Petitot, dopo aver ospitato per decenni l'Arma del Carabinieri è divenuto la sede di rappresentanza dell'EFSA (Authority Europea per la Sicurezza Alimentare).
La città sotto i Farnese si arricchisce di importanti monumenti, viene varata una legislazione moderna, che fece di Parma una capitale d'eccellenza per lo stile di vita, elevandola altresì a capitale culturale alla pari di Londra e Parigi.
La macchia più grande del governo dei Farnese fù la pubblica esecuzione di oltre 100 cittadini parmensi accusati da aver cospirato contro il Duca. Con la morte di Ranuccio I nel 1628, il ducato viene trasmesso al figlio appena sedicenne Odoardo, il quale l'11 ottobre dello stesso anno sposa a Firenze la quindicenne Margherita de' Medici, figlia del granduca di Toscana Cosimo II de' Medici.
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Viaggi in treno di ieri e di oggi

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1921 Treno EroeLa piccola stazione ferroviaria è animata già dalla mattina presto. Gli studenti si aggirano con i loro zaini in spalla e uno strillone annuncia l'arrivo del treno.
In giro si vedono venditori di panini e bibite, qualche barbone che ha dormito per terra raccoglie i suoi miseri averi. Anche lui è pronto a ricominciare la sua squallida giornata alla ricerca di quel poco di sostentamento necessario, sotto lo sguardo indispettito del capostazione, canzonato dai giovani studenti in attesa della partenza del treno.
Potrebbe essere la stazione di una qualsiasi parte del mondo di qualche tempo fa. Le prime linee ferroviarie della penisola nascono nel lontano1839 con la Napoli-Portici, poco più di 7 Km di strada ferrata. Nell'allora Regno di Sardegna il primo tratto ferroviario di 8 Km unisce Torino a Moncalieri, nell'ambito di un progetto che si concluderà nel 1854 collegando Torino a Genova, prevedendo soste in ogni piccolo centro abitato per favorire il trasporto di merci e persone. Questa immagine da cartolina patinata è di una Italia che non c'è più. I problemi principali di ieri come quelli di oggi, non sono solo i ritardi nelle partenze o le carrozze vecchie e rovinate, neanche i furti sistematici ai viaggiatori, ma la continua soppressione di alcuni treni e di un sistema di sicurezza inadeguato, in molti casi obsoleto, che si traduce in incidenti ferroviari.
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Il mio Natale

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Buon Natale 2012"Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi" è uno dei modi di dire più diffusi. Il giorno di Natale sostanzialmente si articola in tre/quattro momenti canonici e cioè: la SS. Messa, il pranzo in famiglia, lo scambio di doni e la visione del gruppo famigliare di un film. Il Natale dimostra così tutta la sua ambiguità, perché su 365 giorni dell'anno, pare che solo in questo giorno ci senta più buoni. Ecco così consumarsi come tradizione, il rito della SS. Messa per avvicinarsi o riavvicinarsi al nostro Signore, il pranzo con tutta la famiglia riunita, suoceri e zia brontolona compresi, figli e nipoti chiassosi e capricciosi, scambio reciproco di regali con il rituale sorriso di ringraziamento. Immancabile poi il tormentone televisivo dei film di Natale, che si ripete ogni anno dall'epoca delle vecchie TV valvolari, che ormai tramandano la demenzialità dei cinepanettoni e dei vetusti film animati di Walt Disney.
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Il potere rivela l'uomo

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potereL'Italia vista alla TV o letta sui giornali sembra abitata solo da ladri e certamente non si fa una bella figura a livello internazionale, diventando spesso gli zimbelli degli altri, oggetto di derisioni neanche tanto velate. Anche chi di noi, la mattina appena alzato e pronto ad affrontare una difficile giornata, ascolta la radio mentre si rade, oppure guarda i primi TG della mattina gustando un caffè ristoratore per affrontare le successive difficoltà della giornata, non può fare a meno di ascoltare le solite e forse sempre più tragiche notizie di crolli borsistici, PIL in caduta libera, appropriazioni indebite di faccendieri e tesorieri di partito. Ciò mi permette di elaborare tre pensieri mattutini:
  1. sto ancora dormendo e ho gli incubi;
  2. entrare in un'agenzia di viaggio e scappare in una remota isola di un lontano oceano, possibilmente non segnata nemmeno sulla carta geografica;
  3. buttarsi metaforicamente dalla finestra o augurarsi che un tram ti investa sulle strisce pedonali.
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Luci ed ombre a Torino (IV parte)

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Rubeus HagridMi pare già di intravedere Rubeus Hagrid, con il suo passo deciso, venire verso di me. Ad annunciarlo, quasi fosse il suo ciambellano, è la sua immancabile coppola siciliana che non ha nulla a che vedere con la sua terra d'origine, essendo lui proveniente dal Principato Ultra del Regno di Napoli.
Quasi impossibile trovare Rubeus senza coppola d'estate, accoppiata durante l'inverno nei colori e nella foggia a quella del cappotto, rigorosamente scuro e di taglia classica.
La coppola per Rubeus non è un accessorio di tendenza, né deve essere interpretato come si faceva un tempo, in un simbolo di "malandrinaggio". Con Rubeus Hagrid questo particolare berretto è diventato uno status symbol, quasi manifestasse la sua presenza anche quando fisicamente fosse altrove, ciò molto lontano dalla facile ed improvvida equazione coppola-mafia.
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Il ragazzo dai pantaloni rosa ed il mio anticonformismo

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ragazzo rosaLa notizia scorre veloce sui mezzi di informazione, i talk show ne parlano, i giornali nella cronaca ne offrono paginate, ognuno con le proprie interpretazioni e relativi sospetti, ma sono accomunati sostanzialmente nello sdegno e nella poca conoscenza del mondo giovanile e si trovano concordi a commentare la morte del ragazzo dai pantaloni rosa come un qualunque fatto di cronaca che riguarda il mondo della "diversità".
Già questa identificazione giornalistica rendeva una tragedia quasi una macchietta, individuando nel colore rosa le colpe di una tragedia. Durante la lettura degli articoli giornalistici mi coglie rabbia e dolore.
Non accetto che un ragazzo di 15 anni possa togliersi la vita per il disagio in cui vive, additato come omosessuale o un diverso in generale.
È descritto dai conoscenti e dai compagni di scuola come un ragazzo allegro, estroverso e spiritoso, come tutti i ragazzi che vivono quella stagione della vita in cui la personalità di ognuno è diversa per gusti e passioni, ed è la forza dell'adolescenza che ti rende anticonformista per non amalgamarsi nella massa e rivendicare la propria unicità.
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Novembre 2012: quando sicurezza del territorio non fa rima con prevenzione

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Albinia: novembre 2012Le immagini che in questi giorni scorrono silenziose e drammatiche sugli schermi dei nostri televisori sono il racconto dei lamenti di sempre, di un territorio devastato da alluvioni e frane. Avvenimenti ormai drammaticamente ordinari ogni volta che sulla nostra bella ma martoriata terra piove un po' di più.
Non è mio compito analizzare il perché ciò accade, sono decine le teorie su cause e concause, tutte valide, tutte con un fondo di verità.
Luoghi come la Lunigiana prima e la Maremma poi, in questi giorni lanciano un rinnovato e drammatico appello ad una maggiore attenzione al territorio. Chiedono, come tutto il resto d'Italia, solo di provvedere ad una maggiore manutenzione ordinaria e alla messa in sicurezza del territorio.
C'è un consumo selvaggio delle superfici a disposizione, denunciano gli ambientalisti, ma c'è anche un incredibile vulnerabilità del nostro territorio con un'espansione esponenziale dei centri abitati in aree da sempre alluvionali.
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